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Attività principali dell'istituzione
L'Archivio di Stato di Trieste è un ufficio periferico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a competenza provinciale. Come gli altri Archivi di Stato operanti in Italia ha il compito di conservare, rendere consultabile e valorizzare: la documentazione prodotta dalle amministrazioni degli Stati preunitari, cioè gli atti delle amministrazioni che governavano il territorio della provincia di Trieste durante il dominio asburgico; gli archivi degli uffici statali postunitari (dopo il 1918) che versano gli affari esauriti da oltre 30 anni; gli atti prodotti dai notai che hanno terminato la propria attività da oltre 100 anni; gli archivi degli uffici statali soppressi e degli enti pubblici estinti; le fonti catastali; i ruoli matricolari versati dal Distretto militare; le carte degli Uffici di leva. Nell'Archivio di Stato di Trieste è possibile inoltre trovare archivi privati, di imprese e architetti, di ospedali e istituzioni assistenziali, di istituti scolastici, della Camera di commercio di Trieste, di partiti politici e di organizzazioni sindacali.
Si può affermare pertanto che l’Archivio di Stato conserva la storia di uomini e donne che con modalità e tempi diversi hanno avuto contatto con le amministrazioni che avevano sede nella città e nella provincia di Trieste: le fonti documentarie, che datano dalla tarda età moderna fino ai tempi nostri, sono studiate da ricercatori e appassionati di storia locale, ma anche da semplici cittadini curiosi di ricostruire la propria storia familiare.
Il contatto sempre più intenso con istituzioni scolastiche e universitarie, attraverso laboratori didattici e visite guidate, consente inoltre di creare un legame molto forte tra le giovani generazioni e i documenti del passato, contribuendo ad arricchire la consapevolezza storica dell’intera cittadinanza.
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA
RACCOLTA FONDI
Raccolta aperta
FASE ATTUATIVA
Raccolta fondi
IMPORTO 976,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
Nel fondo del Cesareo Regio Governo per il Litorale di Trieste, b. 18, si conserva una mappa che fotografa alla fine del Settecento l'estrema porzione settentrionale dell'Adriatico e quel complesso sistema di canali dell'area endolagunare compresa fra Marano e Grado, allora parte dello Stato Veneto, e di Aquileia, allora parte dello Stato austriaco. La mappa è parte di un fascicolo con documentazione inerente ai lavori della Commissione incaricata di provvedere a migliorare la navigazione di Porto Buso, nell'attuale laguna di Grado, e dei canali ad esso collegati. Dalle carte apprendiamo che la Commissione era presieduta da un ingegnere veneto e da un ingegnere austriaco, incaricati di organizzare i complessi sistemi di bonifica e scavo affinchè "le barche più grosse del ordinario possino con più sicurezza e facilità liberamente ed in qualunque tempo transitare". Un moderno esempio di quelli che oggi definiremmo accordi internazionali ed esempio di buone pratiche.
La mappa, realizzata con inchiostri, matite e acquarelli, si conserva piegata e in un cattivo stato di conservazione, con strappi e lacerazioni in corrispondenza delle pieghe. Necessita pertanto di un intervento di restauro che permetta una miglior lettura e una miglior fruizione al pubblico della stessa.
RACCOLTA FONDI
Raccolta aperta
FASE ATTUATIVA
Raccolta fondi
IMPORTO Non definito (Sostegno generico)
DESCRIZIONE INTERVENTO
Nell'ambito del progetto Donare alla storia: un totem per gli Archivi i contributi raccolti saranno utilizzati per sostenere le attività istituzionali dell'Archivio, volte alla conservazione, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio documentario. Donando si potrà contribuire concretamente:
- alla realizzazione di progetti di riordinamento e inventariazione di quei fondi ancora privi di strumenti di ricerca, indispensabili alla fruizione da parte dell'utenza;
- all'attuazione di nuove campagne di digitalizzazione del patrimonio, per incrementare la fruizione anche da remoto;
- all'organizzazione di mostre, esposizioni, pubblicazioni, per far conoscere la ricchezza dei documenti conservati;
- alla progettazione di nuovi strumenti per l'accessibilità, per ampliare l'utenza dell'Istituto;
- all'esecuzione di mirati interventi di manutenzione, conservazione e restauro su quei singoli beni o per interi fondi che ne abbiano necessità.