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Attività principali dell'istituzione

L'Archivio di Stato di Trieste è un ufficio periferico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a competenza provinciale. Come gli altri Archivi di Stato operanti in Italia ha il compito di conservare, rendere consultabile e valorizzare: la documentazione prodotta dalle amministrazioni degli Stati preunitari, cioè gli atti delle amministrazioni che governavano il territorio della provincia di Trieste durante il dominio asburgico; gli archivi degli uffici statali postunitari (dopo il 1918) che versano gli affari esauriti da oltre 30 anni; gli atti prodotti dai notai che hanno terminato la propria attività da oltre 100 anni;  gli archivi degli uffici statali soppressi e degli enti pubblici estinti; le fonti catastali; i ruoli matricolari versati dal Distretto militare; le carte degli Uffici di leva. Nell'Archivio di Stato di Trieste è possibile inoltre trovare archivi privati, di imprese e architetti, di ospedali e istituzioni assistenziali, di istituti scolastici, della Camera di commercio di Trieste, di partiti politici e di organizzazioni sindacali.

Si può affermare pertanto che l’Archivio di Stato conserva la storia di uomini e donne che con modalità e tempi diversi hanno avuto contatto con le amministrazioni che avevano sede nella città e nella provincia di Trieste: le fonti documentarie, che datano dalla tarda età moderna fino ai tempi nostri, sono studiate da ricercatori e appassionati di storia locale, ma anche da semplici cittadini curiosi di ricostruire la propria storia familiare.

Il contatto sempre più intenso con istituzioni scolastiche e universitarie, attraverso laboratori didattici e visite guidate, consente inoltre di creare un legame molto forte tra le giovani generazioni e i documenti del passato, contribuendo ad arricchire la consapevolezza storica dell’intera cittadinanza.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 4.611,60 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

A 80 anni dalla Liberazione, l'Archivio di Stato di Trieste vuole presentare alcuni progetti di restauro di registri e volumi della Prefettura, del Tribunale e della Corte di assise straordinaria di Trieste, relativi alla persecuzione antiebraica e ai crimini nazifascisti del periodo 1938-1945.
La trasmissione della memoria di eventi così drammatici per la storia italiana richiama tutti - istituzioni e cittadini - a dare il proprio contributo alla conservazione di queste testimonianze, in modo da esserne custodi consapevoli e partecipi. Appare allora significativo che, da una città che è stata sede dell'unico campo di concentramento con forno crematorio in Italia, si ribadisca oggi - per ricordarlo domani - che "non dimenticare" assume un valore civile in particolar modo quando le fonti storiche sono preservate, sempre.

Il registro n. 36, conservato nel fondo della Corte d’assise straordinaria di Trieste 1945-1947 e oggetto del presente intervento, contiene le sentenze delle cause del 1946 (1-189) ed è composto da 730 carte.

La Corte di assise straordinaria Trieste fu istituita con il Proclama n. 5 del Governo militare alleato per giudicare i reati di collaborazionismo dopo l’8 settembre 1943 “mediante qualunque forma di intelligenza corrispondenza o collaborazione con i Tedeschi, o di aiuto o assistenza ad essi prestata” (art. 1, c.2). La Corte d’assise straordinaria era inoltre competente a giudicare i reati relativi all’organizzazione di squadre fasciste resesi responsabili di atti di violenza, devastazione e dell’insurrezione del 28 ottobre 1922, nonché reati collegati al colpo di Stato del 3 gennaio 1925 e al mantenimento in vigore del regime fascista (art. 2), se commessi da imputati ai sensi dell’art. 1 del Proclama.

Il volume si presenta in pessimo stato di conservazione principalmente a causa dei danni che interessano la cucitura. Circa il 50% delle carte risulta sfascicolato a causa della rottura dei tre nervi in canapa e della rottura di numerosi fili. L’indorsatura è assente, restano solo tracce di carta e un copioso strato di colla molto rigido sul dorso dei fascicoli. La legatura in mezza tela chiara e carta decorata è distaccata dal volume e presenta lacerazioni ed abrasioni in corrispondenza delle cuffie e della cerniera. Anche le carte presentano numerosi danni meccanici.

L’intervento pertanto prevederà la scucitura del volume, la rimozione dei residui di indorsatura e della colla sul dorso con solvente idoneo, la spolveratura e la pulitura delle superfici, specifici test di solubilità ed eventuali trattamenti di deacidificazione, il risarcimento delle lacune e degli strappi, la ricomposizione dei fascicoli e una nuova cucitura su tre nervi in canapa ritorta con filo di cotone a

pieno punto, nonché l’allestimento di una nuova legatura rigida in mezza tela e carta decorata simile all’originale.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 463,60 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

A 80 anni dalla Liberazione, l'Archivio di Stato di Trieste vuole presentare alcuni progetti di restauro di registri e volumi della Prefettura, del Tribunale e della Corte di assise straordinaria di Trieste, relativi alla persecuzione antiebraica e ai crimini nazifascisti del periodo 1938-1945.
La trasmissione della memoria di eventi così drammatici per la storia italiana richiama tutti - istituzioni e cittadini - a dare il proprio contributo alla conservazione di queste testimonianze, in modo da esserne custodi consapevoli e partecipi. Appare allora significativo che, da una città che è stata sede dell'unico campo di concentramento con forno crematorio in Italia, si ribadisca oggi - per ricordarlo domani - che "non dimenticare" assume un valore civile in particolar modo quando le fonti storiche sono preservate, sempre.

Il volume oggetto del presente intervento, conservato nel fondo della Prefettura di Trieste, Atti di Gabinetto, si riferisce al processo di discriminazione, attuato ai sensi del R.D.L. del 17 novembre 1938, e registra i nominativi di quegli ebrei che per particolari benemerenze potevano venir in parte sottratti alla legislazione antiebraica.

Il registro si presenta in cattivo stato di conservazione, principalmente a causa dei danni che interessano i supporti cartacei. La cucitura archivistica risulta danneggiata e le carte presentano numerosi danni meccanici.

L’intervento pertanto prevedrà la scucitura del volume, la spolveratura e la pulitura delle superfici, specifici test di solubilità ed eventuali trattamenti di deacidificazione, il risarcimento delle lacune e degli strappi, la ricomposizione dei fascicoli e una nuova cucitura, nonché un restauro della legatura originale con le integrazioni necessarie.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 622,20 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

A 80 anni dalla Liberazione, l'Archivio di Stato di Trieste vuole presentare alcuni progetti di restauro di registri e volumi della Prefettura, del Tribunale e della Corte di assise straordinaria di Trieste, relativi alla persecuzione antiebraica e ai crimini nazifascisti del periodo 1938-1945.
La trasmissione della memoria di eventi così drammatici per la storia italiana richiama tutti - istituzioni e cittadini - a dare il proprio contributo alla conservazione di queste testimonianze, in modo da esserne custodi consapevoli e partecipi. Appare allora significativo che, da una città che è stata sede dell'unico campo di concentramento con forno crematorio in Italia, si ribadisca oggi - per ricordarlo domani - che "non dimenticare" assume un valore civile in particolar modo quando le fonti storiche sono preservate, sempre.

Il registro denominato “Ebrei di nazionalità straniera. Permanenza nel Regno”, conservato nel fondo della Prefettura di Trieste, Atti di Gabinetto e oggetto del presente intervento, identifica gli ebrei stranieri residenti a Trieste nel periodo successivo alla legislazione razziale.

Il volume si presenta in pessimo stato di conservazione, principalmente a causa dei danni che interessano la cucitura e i supporti cartacei. La cucitura archivistica risulta danneggiata e le carte presentano numerosi danni meccanici.

L’intervento pertanto prevederà la scucitura del volume, la spolveratura e la pulitura delle superfici, specifici test di solubilità ed eventuali trattamenti di deacidificazione, il risarcimento delle lacune e degli strappi, la ricomposizione dei fascicoli e una nuova cucitura, nonché un restauro della legatura originale con le integrazioni necessarie.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO Non definito (Sostegno generico)

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Nell'ambito del progetto Donare alla storia: un totem per gli Archivi i contributi raccolti saranno utilizzati per sostenere le attività istituzionali dell'Archivio, volte alla conservazione, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio documentario. Donando si potrà contribuire concretamente:

  • alla realizzazione di progetti di riordinamento e inventariazione di quei fondi ancora privi di strumenti di ricerca, indispensabili alla fruizione da parte dell'utenza;
  • all'attuazione di nuove campagne di digitalizzazione del patrimonio, per incrementare la fruizione anche da remoto;
  • all'organizzazione di mostre, esposizioni, pubblicazioni, per far conoscere la ricchezza dei documenti conservati;
  • alla progettazione di nuovi strumenti per l'accessibilità, per ampliare l'utenza dell'Istituto;
  • all'esecuzione di mirati interventi di manutenzione, conservazione e restauro su quei singoli beni o per interi fondi che ne abbiano necessità.

                                                                                                                               

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 1.952,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Nel fondo del Cesareo Regio Governo per il Litorale di Trieste, b. 18, si conserva una mappa che fotografa alla fine del Settecento l'estrema porzione settentrionale dell'Adriatico e quel complesso sistema di canali dell'area endolagunare compresa fra Marano e Grado, allora parte dello Stato Veneto, e di Aquileia, allora parte dello Stato austriaco. La mappa è parte di un fascicolo con documentazione inerente ai lavori della Commissione incaricata di provvedere a migliorare la navigazione di Porto Buso, nell'attuale laguna di Grado, e dei canali ad esso collegati (1786). Dalle carte apprendiamo che la Commissione era presieduta da un ingegnere veneto e da un ingegnere austriaco, incaricati di organizzare i complessi sistemi di bonifica e scavo affinchè "le barche più grosse del ordinario possino con più sicurezza e facilità liberamente ed in qualunque tempo transitare". Un moderno esempio di quelli che oggi definiremmo accordi internazionali ed esempio di buone pratiche.

La seconda mappa si conserva nel fondo del Governo marittimo in Trieste, b. 563 e raffigura i lavori di interramento eseguiti per la costruzione della riva fra il molo S.Carlo e il molo Porporella a Trieste, offrendo un interessante spaccato dei mutamenti del'area litoranea nel cuore della città, con l'evidenza del nuovo assetto dell'area dell'ex Mandracchio, oggi Piazza Unità d'Italia. La mappa è datata Trieste, 25 agosto 1861 e venne realizzata dalla Imperial Regia Direzione delle pubbliche costruzioni.

Entrambe le mappe, realizzate con inchiostri, matite e acquarelli, si conservano piegate e in un cattivo stato di conservazione, con strappi e lacerazioni in corrispondenza delle pieghe. Per tale motivo tali preziosi documenti sono fuori consultazione. Necessitano pertanto di un intervento di restauro che permetta una miglior lettura e una fruizione al pubblico.