Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Le vicende storico-architettoniche che hanno portato alla costruzione della Cappella della Sindone nella configurazione attuale sono molto lunghe e travagliate e coprono un arco temporale di circa ottant’anni (1611-1694).
La Cappella della Sindone venne in origine commissionata dal duca Carlo Emanuele I, per volere testamentario del suo predecessore Emanuele Filiberto, a Carlo di Castellamonte (1611) per conservare la preziosa reliquia, custodita dalla famiglia ducale sabauda dal 1453 e trasportata a Torino nel 1578.
Nel tempo tuttavia i progetti vennero modificati dapprima da Amedeo di Castellamonte, figlio di Carlo di Castellamonte, e, dopo di lui, dal luganese Bernardino Quadri (1657), al quale si deve la progettazione di un edificio a pianta circolare, incastonato tra il palazzo ducale e l’abside della Cattedrale di San Giovanni Battista e sopraelevato alla quota delle sale auliche del primo piano del palazzo ducale, in diretta comunicazione con le stesse.
Nel 1667 il cantiere passò sotto la direzione del padre teatino, e grande architetto del Barocco, Guarino Guarini che rivoluzionò e portò a termine (fino al 1683 anno della sua morte) il progetto impostando, sul corpo già costruito dell’aula, una geniale struttura formata da tre archi alternati a pennacchi che gli consentì di sviluppare verso l’alto la cupola, realizzando un’architettura diafana costituita da un reticolo di archi sovrapposti e sfalsati.
Il cantiere si chiuse definitivamente nel 1694, quando la reliquia della SS. Sindone fu traslata nella Cappella guariniana per essere deposta nell’altare disegnato da Antonio Bertola.
Nella prima metà dell’Ottocento la Cappella venne infine adornata con quattro gruppi scultorei commissionati dal re Carlo Alberto rappresentanti i grandi personaggi di Casa Savoia (Tommaso I, Amedeo VIII, Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele II di Savoia).
Dal 1694 fino agli inizi degli anni Novanta del XX secolo la Cappella ha custodito la reliquia della SS. Sindone, ora conservata nel transetto del Duomo di Torino.
Informazioni sullo stato della conservazione
Nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 la Cappella è stata interessata da un incendio che ha danneggiato profondamente l’edificio, rendendo necessario un intervento di restauro architettonico e strutturale lungo e impegnativo, atto a restituire la propria capacità portante e la propria immagine. Questo intervento, in corso di completamento, è forse uno dei più complessi che nell’ambito di questa disciplina sia mai stato affrontato, anche in considerazione del fatto che la struttura resistente della Cappella prima d’ora non era mai stata indagata.
Seguendo il criterio di massimizzare quanto più possibile la permanenza della materia originale, la Soprintendenza ha elaborato una strategia di intervento che conciliasse da una parte l’istanza di assicurare la riabilitazione strutturale della Cappella, dall’altra l’esigenza di conservare quanta più materia originale possibile in opera, andando a individuare quei conci che, impegnati strutturalmente con funzione primaria, potessero enucleare una sorta di struttura resistente principale alla quale affidare la stabilità dell’intera Cappella.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La Cappella della Sindone è visitabile con ingresso ai Musei Reali, dal martedì alla domenica orario 9-19.