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Attività principali dell'istituzione

Il Piccolo museo del diario è un percorso museale situato all'interno del cinquecentesco Palazzo Pretorio del Comune di Pieve Santo Stefano. E' nato per raccontare l'Archivio diaristico nazionale e le testimonianze autobiografiche che contiene, in una maniera innovativa e coinvolgente. Un itinerario in divenire, destinato ad arricchirsi di nuove installazioni dedicate a quanti negli ultimi trent’anni hanno legato il loro nome e le loro opere autobiografiche alla storia dell’Archivio, a partire dal fondatore Saverio Tutino per giungere ai numerosi diaristi.
Oggi il Piccolo museo del diario si articola attraverso quattro sale: all'interno delle prime due, accessibili dalla sala consiliare di Palazzo Pretorio, è stata collocata un'installazione artistica multiutente che permette ai visitatori di ascoltare, vedere e sfiorare alcune tra le storie più affascinanti scelte tra gli oltre settemila diari, memorie ed epistolari conservati in Archivio. Basta avvicinarsi ad uno dei venti cassetti incastonati in una bellissima parete di legno artigianale che simboleggia gli “infiniti” scaffali dell’Archivio, estrarlo e contemplarne il contenuto: ci si ritrova di fronte a schermi digitali e manoscritti originali, che permettono di leggere i contenuti delle storie che verranno contestualmente raccontate da attori che hanno prestato voce ai diari: Donatella Allegro, Andrea Biagiotti, Grazia Cappelletti, Marco Paolini, Mario Perrotta, Paola Roscioli. A completare l'impatto emozionale visivo e uditivo, il bisbiglìo di sottofondo dal quale si stagliano le parole dei protagonisti: è quel "fruscìo degli altri" che il fondatore dell'Archivio Saverio Tutino, al quale il museo è dedicato, udiva levarsi dagli scaffali che andavano riempiendosi di diari, con il passare degli anni e con l'incrementarsi del patrimonio autobiografico della fondazione. Ed è proprio Tutino che da un angolo del museo osserva e protegge "i suoi" diari.

dotdotdot sono i progettisti del percorso museale del Piccolo museo del diario, gli artefici di un'architettura che armonizza tutte le tecnologie necessarie al funzionamento dell’installazione: impianto audio e video, sensori, microcontroller, luci e computer. Si sono ispirati al racconto di Mario Perrotta, "Il paese dei diari" (Terre di mezzo, 2009).
Una sala è dedicata all'opera di Vincenzo Rabito dal titolo "Terra matta" (Einaudi, 2007), un capolavoro autobiografico scritto da un cantoniere ragusano semi analfabeta che stupisce per densità di narrazione e di scrittura, scolpito in fogli a quadretti da una Olivetti Lettera 22 che Rabito ha usato per raccontare la sua storia e quella del secolo Novecento in un incalzare letterario dove domina una lingua inventata impastata di siciliano.
La quarta sala del museo ospita il Lenzuolo di Clelia Marchi, emblema dell’autobiografia e dell’attività di raccolta dell’Archivio: è il “diario” scritto da una contadina di Poggio Rusco direttamente su un lenzuolo del proprio corredo, largo più di due metri, dedicato al marito Anteo. "Una notte non avevo più carta..." racconta Clelia ai visitatori, creando un'opera unica che soprende e commuove.

Orario di apertura: dal lunedì al venerdì (giorni feriali), dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.00. Sabato e domenica dalle 15:00 alle 18:00.


http://www.piccolomuseodeldiario.it

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 10.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Realizzazione di laboratori didattici a partire dal fondo archivistico di Pieve Santo Stefano. Lavori artistici, letture e visite animate pensate per scolaresche e gruppi.