I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 N.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il primo edificio di culto dedicato a Sant’Ilaro viene ubicato nel così detto Fondo Stiliano (nella zona nord-ovest del centro cittadino) attorno al metà del XIII secolo. Nel 1390 la parrocchia è trasferita nel centro cittadino, nella Chiesa di Santa Maria in Trivio. Dai primi decenni del XV secolo l’oratorio di Sant’Ilaro e gli ambienti annessi vengono officiati dai Padri Carmelitani, che lo occupano fino al 1520. A partire dal 1524 iniziano i lavori per la costruzione della nuova Chiesa, che proseguono per tutto il XVI secolo. Della Chiesa cinquecentesca, oggi, si conservano il perimetro murario per un’altezza di circa 5 metri, gran parte della parete pentagonale dell’abside, il campanile e la sacrestia con la volta ad ombrello. Nel 1748 viene affidato l’incarico per il rinnovamento della Chiesa al Capomastro, architetto di origini luganesi, Francesco Ambrogio Petrocchi, ma solo dal 1751 al 1755 vengono realizzati i primi lavori di ristrutturazione, che prevedono l’innalzamento del nuovo edificio.  Nel rinnovato volume interno si realizza il colonnato addossato alle pareti che delimita gli spazi delle cappelle della navata, dell’area presbiteriale e del catino absidale. Dal 1760 al 1772 vengono completati gli apparati decorativi plastici in stucco degli interni, il coro ligneo e l’altare maggiore.  Nel 1787 il Vescovo Card. Gregorio Chiaramonti consacra la Chiesa. Dal 1798 al 1822, a seguito delle soppressioni napoleoniche, per ben due volte i Carmelitani sono costretti a lasciare il convento. Nel 1866, con l’unità d’Italia, viene soppresso nuovamente l’ordine e la struttura è ceduta al Comune nel 1868. Nel 1910 la Chiesa e parte degli ambienti del primo Chiostro passeranno definitivamente di proprietà al Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Oggi l’ordine dei Carmelitani della Provincia Italiana dei Padri Carmelitani detiene in comodato i suddetti edifici. 

 

 

Informazioni sullo stato della conservazione

L’edificio è stato oggetto dal 2000 di una serie d’interventi di restauro strutturale, coordinati dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Ravenna. Un primo lotto di lavori ha visto il recupero delle coperture e il restauro degli apparati murari e decorativo-architettonici della facciata e del fianco nord-est. Un secondo lotto d’interventi ha riguardato invece le ali sud-est e nord-est del Chiostro cinque-seicentesco. All’interno della Chiesa, in corrispondenza del primo intercolunnio di destra, sono state eseguite una serie d’indagini che hanno che hanno fornito utili informazioni riguardanti la materia originaria degli stucchi e delle finiture cromatiche. Risalgono agli anni cinquanta del ‘900 gli ultimi interventi conservativi eseguiti su alcuni dipinti delle ancone. Il cospicuo patrimonio dei dipinti conservati all’interno della Chiesa e nei magazzini del Convento necessitano di urgenti interventi di restauro. Alcune tele del ciclo pittorico de Le storie di Elia, a causa del pessimo stato di conservazione, sono state rimosse e collocate provvisoriamente in magazzino. Le superfici decorativo-architettoniche in stucco, seppure in gran parte integre, risentono nella fascia inferiore dei danni provocati dall’umidità di risalita. Le ridipinture sovrappostesi nei secoli assieme ai depositi superficiali delle polveri e del nerofumo delle candele nascondono le pregevoli superfici, offuscando i colori originari settecenteschi e i raffinati stucchi. Gli arredi lignei, in parte sconnessi e infestati da insetti xilofagi, appaiono ossidati ed iscuriti in superficie al punto da non percepire più le originarie essenze lignee. Il progetto di recupero degli interni prevede interventi mirati alla deumidificazione delle strutture murarie che possano aiutare a migliorare lo stato di conservazione delle superfici decorative e garantire una auspicabile e sostenibile prassi metodologica di restauro. 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Gli orari di apertura sono i seguenti:

8.30 - 12.00; 16.30 - 18.30

(Messe: dal lunedì al sabato, ore 8.30, 18.00; domenica, ore 10.00, 11.30, 18.00)

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 25.000,00 €

 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento di restauro dell'altare prevede le seguenti fasi di lavorazione:

Pulitura preliminare mediante asportazione a secco dei depositi superficiali.

Preconsolidamento mediante infiltrazioni di materiale consolidante.

Descialbo degli strati sovrammessi alla superficie fin oal livello decorativo originale.

Stuccatura ed integrazione plastica e ripristino delle dorature.

Velatura a calce delle parti di modellato e di intonaco monocromi.

Raschiatura e tinteggiatura della volta e delle pareti interne della cappella.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 5.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento di restauro della colonna in stucco prevede le seguenti fasi di lavorazione:

Pulitura preliminare mediante asportazione a secco dei depositi superficiali.

Preconsolidamento mediante infiltrazioni di materiale consolidante.

Descialbo degli strati sovrammessi alla superficie fin al livello decorativo originale.

Rimozione delle parti distaccate e pericolanti.

Stuccatura e rasatura.

Velatura a calce delle parti di modellato e di intonaco monocromi.

Integrazione ad acquerello delle parti in finto marmo


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 6.100,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento di restauro della colonna in stucco prevede le seguenti fasi di lavorazione:

Pulitura preliminare mediante asportazione a secco dei depositi superficiali.

Preconsolidamento mediante infiltrazioni di materiale consolidante.

Descialbo degli strati sovrammessi alla superficie fin al livello decorativo originale.

Rimozione delle parti distaccate e pericolanti.

Stuccatura e rasatura.

Velatura a calce delle parti di modellato e di intonaco monocromi.

Integrazione ad acquerello delle parti in finto marmo


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 754,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Rimozione delle polveri incoerenti e consolidamento stucchi e cornici delle nicchie e degli intercolunni - Nuovi ancoraggi per la ricollocazione dei dipinti


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 3.500,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Dipinto raffigurante la Madonna con Bambino detta del Carmine Collocazione: seconda cappella a destra Epoca: seconda metà del XV secolo Autore: Antonio di Giovanni Checchi detto Guidaccio (Imola) Misure: h. 80 cm x l. 56 cm Materia: tempera su tela applicata su tavola Foto: 8 Ipotesi di restauro: fasi di intervento Documentazione fotografica Documentazione fotografica dello stato di conservazione del dipinto e delle fasi d’intervento. Eventuale messa in sicurezza delle parti di pellicola pittorica distaccate e decoese. Smontaggio della tavola dall’ancona e trasporto in laboratorio. Trattamenti conservativi sul retro della tavola Spolveratura e rimozione dei depositi superficiali incoerenti e pulitura della superficie lignea tramite tamponature di cotone e acqua demineralizzata. Trattamento antitarlo eseguito con permetrina; consolidamento delle tavole lignee e eventuale parchettatura delle assi instabili. Trattamento conservativo del fronte dipinto Prove di pulitura della superficie pittorica finalizzate all’individuazione delle resine superficiali e naturali applicate in passato come vernici di finitura. consolidamento della superficie pittorica e delle parti di sottofondo in gesso distaccate dal supporto ligneo tramite iniezioni di collanti organici. Rimozione delle patine superficiali e delle vecchie vernici di finitura tramite sovente testati nelle prove di pulitura preliminari al restauro. Stuccatura delle lacune e delle fessurazioni eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio. eventuale rimozione di vecchi ritocchi pittorici alteratisi nel corso del tempo e non più idonei cromaticamente al registro pittorico antico. Ritocco pittorico ad astrazione cromatica delle lacune e delle fessurazioni eseguito con acquerelli Winsor&Newton. Trattamento finale di finitura della superficie pittorica eseguito con vernicetta di finitura Lefranche&Bourgeois.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 5.246,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Dipinto raffigurante Elia che profetizza al Re Achab la siccità Collocazione: quarto intercolunnio - parete destra, sopra la porta della sagrestia Epoca: XVII secolo Autore: pittore di area emiliana Misure: h. 80 cm x l. 128 cm Materia: dipinto ad olio su tela Foto: 34 Ipotesi di restauro: fasi di intervento Documentazione preliminare alle fasi di intervento. Smontaggio della tela dal supporto ligneo originale. Pulitura del retro della tela tramite rimozione meccanica dei depositi incoerenti. Prove di pulitura della superficie pittorica e individuazione delle resine applicate in superficie. Preconsolidamento delle porzioni di pellicola pittorica distaccate. Pulitura della superficie pittorica e rimozione delle vecchie resine naturali e artificiali utilizzate come finitura. Montaggio della tela nel telaio interinale e foderatura parziale o integrale con tela sottile di lino e canapa e colla vegetale di farina e/o fasce di beva film. Rimontaggio della tela nel telaio antico adeguatamente ristrutturato e/o rimontaggio della tela su un nuovo telaio in legno di abete. Stuccatura delle fessurazioni e delle lacune eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio. Ritocco pittorico ad imitazione delle piccole lacune e delle fessurazioni con vernicette da ritocco e restauro Maimeri. Cornici lignee dorate: pulitura della superficie tramite tamponature di dimetilsolfossido; stuccatura delle mancanze eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio; ritocco pittorico ad acquerello.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 5.246,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Dipinto raffigurante Elia che profetizza la gloria dello scapolare del Carmine Collocazione: secondo intercolunnio - parete destra, sopra la nicchia Epoca: XVII secolo Autore: ignoto Misure: h. 80 cm x l. 128 cm Materia: dipinto ad olio su tela Foto: 33 Ipotesi di restauro: fasi di intervento Documentazione preliminare alle fasi di intervento. Smontaggio della tela dal supporto ligneo originale. Pulitura del retro della tela tramite rimozione meccanica dei depositi incoerenti. Prove di pulitura della superficie pittorica e individuazione delle resine applicate in superficie. Preconsolidamento delle porzioni di pellicola pittorica distaccate. Pulitura della superficie pittorica e rimozione delle vecchie resine naturali e artificiali utilizzate come finitura. Montaggio della tela nel telaio interinale e foderatura parziale o integrale con tela sottile di lino e canapa e colla vegetale di farina e/o fasce di beva film. Rimontaggio della tela nel telaio antico adeguatamente ristrutturato e/o rimontaggio della tela su un nuovo telaio in legno di abete. Stuccatura delle fessurazioni e delle lacune eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio. Ritocco pittorico ad imitazione delle piccole lacune e delle fessurazioni con vernicette da ritocco e restauro Maimeri. Cornici lignee dorate: pulitura della superficie tramite tamponature di dimetilsolfossido; stuccatura delle mancanze eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio; ritocco pittorico ad acquerello.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 3.700,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Dipinto raffigurante l’Apparizione della Madonna ad Elia sul Monte Carmelo Collocazione: quinto intercolunnio - parete destra (attualmente, per necessità conservative, il dipinto è custodito nella manica sud-ovest del convento del Carmine) Epoca: XVII secolo Autore: pittore di area emiliana Misure: h. 0,80 cm x l. 128 cm Materia: dipinto ad olio su tela Foto: 20 Ipotesi di restauro: fasi di intervento. Documentazione preliminare alle fasi di intervento. Smontaggio della tela dal supporto ligneo originale. Pulitura del retro della tela tramite rimozione meccanica dei depositi incoerenti. Prove di pulitura della superficie pittorica e individuazione delle resine applicate in superficie. Preconsolidamento delle porzioni di pellicola pittorica distaccate. Pulitura della superficie pittorica e rimozione delle vecchie resine naturali e artificiali utilizzate come finitura. Montaggio della tela nel telaio interinale e foderatura parziale o integrale con tela sottile di lino e canapa e colla vegetale di farina e/o fasce di beva film. Rimontaggio della tela nel telaio antico adeguatamente ristrutturato e/o rimontaggio della tela su un nuovo telaio in legno di abete. Stuccatura delle fessurazioni e delle lacune eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio. Ritocco pittorico ad imitazione delle piccole lacune e delle fessurazioni con vernicette da ritocco e restauro Maimeri. Cornici lignee dorate: pulitura della superficie tramite tamponature di dimetilsolfossido; stuccatura delle mancanze eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio; ritocco pittorico ad acquerello.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 5.246,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Dipinto raffigurante la nascita di Elia Collocazione: primo intercolunnio - parete destra (attualmente, per necessità conservative, il dipinto è custodito nella manica sud-ovest del convento del Carmine) Epoca: XVII secolo Autore: pittore di area emiliana Misure: h. 80 cm x l. 128 cm Materia: dipinto ad olio su tela Foto: 19 Ipotesi di restauro: fasi di intervento Documentazione preliminare alle fasi di intervento. Smontaggio della tela dal supporto ligneo originale. Pulitura del retro della tela tramite rimozione meccanica dei depositi incoerenti. Prove di pulitura della superficie pittorica e individuazione delle resine applicate in superficie. Preconsolidamento delle porzioni di pellicola pittorica distaccate. Pulitura della superficie pittorica e rimozione delle vecchie resine naturali e artificiali utilizzate come finitura. Montaggio della tela nel telaio interinale e foderatura parziale o integrale con tela sottile di lino e canapa e colla vegetale di farina e/o fasce di beva film. Rimontaggio della tela nel telaio antico adeguatamente ristrutturato e/o rimontaggio della tela su un nuovo telaio in legno di abete. Stuccatura delle fessurazioni e delle lacune eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio. Ritocco pittorico ad imitazione delle piccole lacune e delle fessurazioni con vernicette da ritocco e restauro Maimeri. Cornici lignee dorate: pulitura della superficie tramite tamponature di dimetilsolfossido; stuccatura delle mancanze eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio; ritocco pittorico ad acquerello.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 6.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Collocazione: quinta cappella - parete laterale sinistra Epoca: seconda metà XVI secolo Autore: pittore di area emiliana Misure: h. 170 cm. x l. 135 cm Materia: pittura ad olio su tavola Foto: 18 Ipotesi di restauro: fasi di intervento Documentazione sullo stato di conservazione. Eventuale messa in sicurezza delle parti di pellicola pittorica distaccate e decoese. Smontaggio della tavola dall’ancona. Trasporto in laboratorio. Trattamenti conservativi sul retro della tavola: spolveratura e rimozione dei depositi superficiali incoerenti; pulitura della superficie tramite tamponature di cotone e acqua demineralizzata; trattamento antitarlo eseguito con permetrina; consolidamento delle tavole lignee e eventuale parchettatura delle assi instabili; Trattamento conservativo del fronte dipinto: prove di pulitura della superficie pittorica; individuazione delle resine superficiali e naturali applicate in passato come vernici di finitura; rimozione delle patine superficiali e delle vecchie vernici di finitura; consolidamento della superficie pittorica e delle parti di sottofondo in gesso distaccate dal supporto ligneo; stuccatura delle lacune e delle fessurazioni eseguita con gesso marcio di Bologna e colla di coniglio; ritocco pittorico ad astrazione cromatica delle lacune e delle fessurazioni con acquerelli Winsor&Newton; trattamento di finitura della superficie pittorica eseguito con vernicetta di finitura Lefranche&Bourgeois.


NOTE Intervento archiviato