Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
I ritratti fanno parte una serie di dipinti che ornavano le scaffalature della biblioteca dell'Ospedale di Santa Maria Nuova. La biblioteca fu fondata dallo Spedalingo Michele Mariani che, nel 1679, in seguito al lascito librario di Lorenzo Pucci, decise di radunare in una stanza sopra il lato destro del loggiato tutti i volumi donati all'Ospedale da vari personaggi. Lo Spedalingo volle che il lascito librario fosse accompagnato dal ritratto del donatore e da una targa contenente un breve elogio in modo da commemorarne la generosità. Nei decenni successivi la biblioteca continuò ad arricchirsi con altri lasciti e ritratti finché nel 1872, per ragioni di spazio, la raccolta libraria fu trasferita nell'ex chiesa di Santa Maria degli Angeli, da poco divenuta di proprietà dell'ospedale. Assieme ai libri furono trasferiti anche i 7 ritratti e le rispettive targhe presenti nella biblioteca antica e il commissario Augusto Michelacci volle che la tradizione fosse portata avanti affidando al pittore Alessandro Mazzanti il compito di ritrarre i nuovi donatori (8 ritratti con le relative targhe) e di raffigurare una serie di personaggi illustri legati all'ospedale di Santa Maria Nuova (9 ritratti).
Nel 2023 l'ASL Toscana centro, l'ente attualmente responsabile del patrimonio di Santa Maria Nuova, ha deciso di recuperare questo significativo nucleo di ritratti.
Il nucleo ora è composto da:
7 dipinti e 7 targhe databili tra l’ultimo quarto del XVI e il primo quarto del XVIII secolo provenienti dalla sede seicentesca della biblioteca. Questa distinzione è molto importante sia dal punto di vista critico, poiché in precedenza non era stata fatta alcuna distinzione cornologica nel gruppo genericamente ritenuto ottocentesco, sia dal punto di vista conservativo. Questi, con il seguente gruppo ottocentesco di 8, formavano una serie omogenea, munita di cornici alternativamente ottagonali e ovali, destinata a ornare gli scaffali della libreria .
8 dipinti e relative targhe databili tra il 1872 e il 1889, pure riferibili ad Alessandro Mazzanti. Come i 7 precedenti sono muniti di cornici alternativamente ottagonali e ovali ed erano collocati lungo gli scaffali della libreria.
1 dipinto con il ritratto di Francesco Redi (completo di cornice), unico superstite della serie di 9 ritratti ovali con cornice dorata intagliata con un motivo a foglie, di cui 8 furono rubati nel 2004. L’intera serie era stata dipinta da Alessandro Mazzanti nel 1872-1875 circa, ma le cornici appartenevano alla seicentesca libreria proveniente dalla Santissima Annunziata (nb: non erano accompagnati da targhe).
Informazioni sullo stato della conservazione
Per i dipinti (tutti a olio su tela, muniti di cornici dipinte e dorate) e per le targhe (dipinte e dorate) si rileva un generale stato di sporcizia dovuto all’accumulo di polvere. Nella cornice del ritratto di Carlo Burci, alla sommità e in basso, si notano tracce di escrementi di volatile.
Gran parte dei dipinti presentano fori da infestazione di insetti xilofagi, alcuni ne sono interessati in modo assai esteso come si nota dall’esame del retro; anche in alcune targhe si rileva lo stesso problema.
.In alcuni si rileva un fissaggio poco stabile tra cornice e telaio (nel ritratto di Antonio del Casto il telaio si sfila completamente nella parte superiore) e le condizioni delle tele non sono sempre ottimali: il ritratto di Lorenzo Pucci ha una vistosa lacerazione in basso, quello di Agostino Coltellini due piccoli strappi e un largo foro, quello di Filippo Cecchi un piccolo danneggiamento nella parte inferiore. Nel ritratto di Lorenzo Pucci si notano macchie biancastre (muffe?) sulla pellicola pittorica, in quello di Filippo Cecchi sono presenti sollevamenti e cadute mentre quello di Vincenzo Viviani è notevolmente sporco e offuscato. Anche le scritte dorate presenti in alcune cornici appaiono consunte.
Un discorso a parte è necessario per il ritratto di Scipione Ammirato, il più antico e importante della serie. Il dipinto presentava originariamente un formato rettangolare ed è stato adattato alla cornice ottagonale ripiegando i quattro angoli sul nuovo telaio. In questo modo il nome del personaggio scritto in rosso direttamente nello sfondo nero in alto a sinistra è stato parzialmente occultato. A tergo, nell’angolo di tela libero dal telaio, sono chiaramente visibili le prime lettere (SCI). La pellicola pittorica presenta numerose piccole cadute di colore che mettono a nudo la tela, specialmente nella zona centrale in corrispondenza del volto, del cappello e del colletto.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Molte sono state le ipotesi per la realizzazione di un allestimento che possa rendere merito a questi dipinti di indubbia importanza per l’Ospedale di Santa Maria Nuova, ma quella che maggiormente convince è la collocazione nel Chiostro delle Magnolie.
La loro sistemazione, di fronte ai 12 busti raffiguranti medici di Santa Maria Nuova e i Granduchi Cosimo II, Cosimo III, Ferdinando II e Ferdinando III che stanno per essere esposti in questo ambiente, renderebbe ancora più prezioso e significativo il già importante percorso museale dello storico ospedale