Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La fontana è posta al centro del primo cortile porticato che accoglie i visitatori all’ingresso del Museo, la più antica sede museale della Sicilia e prestigiosa istituzione culturale ubicata nel cuore della città.
È costituita da una vasca ottagonale in pietra grigia di Billiemi e da una statua in marmo bianco che raffigura Glauco, mitico pescatore tramutato in dio marino e per questo allegoria della morte e della rinascita continua dell’universo.
La statua poggia su di una base ottagonale da cui sporgono tre delfini sui quali si solleva la figura di Glauco che suona la buccina a forma di conchiglia.
La scultura opera del toscano Battista Lorenzi fu eseguita nel 1574 su commissione del Granduca Cosimo de’ Medici e venne inviata in Sicilia come dono ad un rappresentante della corte spagnola.
L’opera è espressione del tardo manierismo toscano, mentre alcuni particolari, come l’intreccio delle code dei delfini, parlano già il linguaggio barocco.
La statua, in origine, apparteneva ad una delle fontane del giardino che nel secolo XVII venne realizzato sul piano del baluardo di San Pietro del Palazzo Reale di Palermo.
Particolarmente interessante la storia della vasca che, così come quella collocata nel chiostro maggiore del Museo, apparteneva ad unica fontana. commissionata da un soggetto pubblico per uno spazio urbano, come confermato dagli scudi araldici con l’aquila coronata, simbolo del Senato palermitano.
Si deve infatti proprio al Senato la realizzazione nel XVII secolo di una serie di “cinque fontane” da porre lungo l’asse viario dello “stradone di Mezzomonreale”, via di comunicazione della città con la più estesa e ricca Diocesi del Viceregno.
Le cinque fontane, progettate nel 1630 da Mariano Smiriglio, vennero realizzate dallo scultore Nunzio La Mattina. In particolare, l'attenzione va concentrata sul disegno di quella che Smiriglio chiama la “terza fontana”: un'ardita concezione architettonica che vede inserita una doppia conca marmorea al centro di una struttura ad anfiteatro.
I particolari della descrizione riportata nei documenti d'archivio, e la corrispondenza del disegno di Smiriglio con le vasche delle due fontane oggi nei cortili del Museo inducono a ipotizzare la provenienza di queste ultime dalla dismissione e dallo smontaggio proprio della “terza fontana” di Smiriglio.
Antonino Salinas, negli anni in cui diresse il Museo, convinse la Commissione di Antichità e Belle Arti di Sicilia a richiedere l'assegnazione di quelle vasche che giacevano da tempo nell'abbandono per decorare i due cortili del Museo.
Oggi le due fontane connotano fortemente gli spazi aperti del museo come veri e propri giardini nel centro della città e, in particolare la fontana del Glauco con le sue amatissime tartarughe diventate le mascottes del museo, contribuisce a dare vita e a qualificare il cortile d’ingresso introducendo con piacevolezza il visitatore alla scoperta del museo.
Informazioni sullo stato della conservazione
La fontana del Glauco, restaurata nel 2015, necessita oggi di un consistente intervento di manutenzione che riguarda soprattutto gli elementi che compongono la vasca e la statua. Il pavimento seicentesco su cui la vasca poggia presenta diverse aree incoerenti, le cui integrazioni sono state eseguite negli scorsi anni con interventi di sommaria riparazione. Il condotto di adduzione dell’acqua, sia per quanto riguarda il primo cortile che il secondo, presenta diverse interruzioni e guasti, tanto che è stato necessario estromettere l’impianto e oggi le due vasche si riempiono e svuotano manualmente. L’illuminazione artistica è del tutto inesistente.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Da martedì a sabato dalle 9,00 alle 18,00, Domenica 9,00-13,00. Lunedì chiuso, eccetto festivi.