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Attività principali dell'istituzione

Il Museo dell'Ara Pacis Augustae rappresenta la prima opera di architettura contemporanea nel centro storico di Roma dalla caduta del fascismo ai nostri giorni. Al suo interno è custodito l'altare monumentale dedicato alla Pace Augustea, che il Senato Romano volle fosse realizzato per il ritorno a Roma dell'imperatore Augusto dopo un lungo periodo di assenza.

Inaugurato il 21 aprile 2006, il museo nasce dalla volontà di restituire alla città e ai cittadini uno dei monumenti più noti della Roma imperiale. E' alla fine degli anni '90 che, con l'obiettivo di porre rimedio alle difficili condizioni in cui il monumento versa, l'Amministrazione Comunale dà avvio al processo che porterà alla sostituzione della teca originaria, realizzata nel 1938 da un'idea dell'architetto Vittorio Ballio Morpurgo. Se l'antica struttura non protegge, infatti, il monumento dagli sbalzi di umidità e temperatura, dalle polveri e dalle vibrazioni, il nuovo Museo risponde ai più moderni criteri di conservazione, creando al tempo stesso un percorso museografico in grado di sottolineare la straordinarietà e l'importanza del monumento stesso.

Il nuovo progetto è affidato allo studio dell'architetto statunitense Richard Meier & Partners Architects e mette in evidenza l'importanza del rapporto dell'Ara Pacis con l'esterno, essendo essa originariamente all'aperto. Ciò è reso possibile attraverso l'utilizzo di vetrate composte da circa 1500 mq di cristalli che filtrano la piena luce naturale e che, contemporaneamente, isolano gli spazi museali, rendendoli un luogo di confortevole incontro con l'antico. Nella direzione di uno spazio al servizio della città è andata anche la modifica del piano inferiore del Museo, ripensato dal 2012 come luogo da dedicare alle mostre temporanee.

Il complesso museale è suddiviso in tre settori principali. Al primo settore, costituito da una Galleria chiusa alla luce naturale, si accede tramite una scalinata che supera il dislivello tra via di Ripetta e il Lungotevere e raccorda la nuova costruzione alle chiese neoclassiche antistanti. La scalinata è caratterizzata da una fontana, memoria del Porto di Ripetta che insisteva proprio su quest'area. Dalla Galleria si entra nel Padiglione centrale, il secondo settore, dove di giorno l'Ara è immersa nella luce diffusa dei lucernari e da ampi cristalli filtranti. Il terzo settore, a nord, ospita un Auditorium disposto su due piani. Sopra di esso è un'ampia terrazza che affaccia sul Mausoleo di Augusto.

Il Museo, la cui principale missione è la conservazione e la valorizzazione della collezione permanente, ospita anche eventi istituzionali e corporate negli spazi dell’Auditorium, foyer e terrazza superiore; al piano interrato, trovano invece sede le attività espositive temporanee, sia curate dalla Sovrintendenza che accolte perché promosse da enti/istituzioni e società esterne.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 200.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Museo dell’Ara Pacis ospiterà nel novembre 2026 un importante progetto espositivo, dal titolo Il potere del ritratto. Da Roma al Fayum.

La mostra, organizzata dalla Sovrintendenza Capitolina, rappresenta un’occasione unica per il pubblico di ammirare opere straordinarie e di approfondire il tema del ritratto dipinto tra Roma e l’Egitto, a partire dal ritrovamento dei ritratti del Fayum, che ha segnato una svolta nella conoscenza dell’arte antica e della cultura funeraria egizio-romana.

La mostra è frutto di una collaborazione eccezionale con il Museo del Cairo, che per la prima volta concede in prestito un nucleo selezionato di reperti, mai usciti prima dall’Egitto. L’iniziativa si inserisce inoltre nel quadro di una più ampia cooperazione culturale con l’Ambasciata italiana in Egitto, che sostiene l’intero progetto attraverso il finanziamento di importanti interventi di restauro. Tra le eccezionali opere esposte, il celebre Ritratto dei due Fratelli, anche noto come ‘Tondo di Antinopolis’, oggetto di un importante restauro finanziato dall’Italia.