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Attività principali dell'istituzione

La storia dell’Associazione Culturale Altoliventina ha inizio a Prata di Pordenone nel 1971, con la fondazione di un coro chiamato Coro Tre Cime, dedicato ai cosiddetti “canti di montagna”. Inizialmente composto da sole voci maschili, il coro diventa misto nel 1976.

Fin dai primi anni, all’attività concertistica si affianca l’organizzazione di eventi musicali: dapprima le tradizionali rassegne corali, poi concerti d’organo e, infine, appuntamenti di musica da camera. Le esibizioni si tengono inizialmente a Prata, per poi estendersi a Pasiano e all’intero territorio altoliventino.

Nel 1987 il coro cambia nome, diventando Coro XX Secolo, segnando anche un’evoluzione del repertorio verso la polifonia classica e la musica corale dell’Ottocento e del Novecento.

Nel 1990 nasce l’Associazione Culturale Musicale XX Secolo, con l’obiettivo di ampliare l’attività musicale su tutto il territorio altoliventino. Vengono così avviate due stagioni concertistiche: una organistica e una dedicata alla musica da camera, ospitate nelle chiese e nelle ville dell’Altolivenza. Le due stagioni si fonderanno successivamente, dando vita all’Altolivenzafestival.

Nel 1994, dopo alcuni anni di corsi propedeutici, viene fondata la Scuola di Musica. Tre anni dopo, nel 1997, il coro cessa di esistere, ma l’Associazione, ormai una realtà solida e riconosciuta, prosegue la propria attività.

Nel 2001 l’Associazione assume il nome di Associazione Culturale Altoliventina XX Secolo, a testimonianza sia dell’ampliamento delle sue attività a tutti gli ambiti culturali, sia del suo radicamento nel territorio dell’Alto Livenza. Inizia a promuovere anche eventi teatrali; vengono avviati diversi progetti per la valorizzazione del territorio e prende avvio un’intensa attività editoriale, con la fondazione della casa editrice Altoliventina Editrice.

Nel 2008 entra a farne parte la compagnia teatrale Il Bazar degli Strambi. Nel 2014 si aggiunge il Circolo Fotografico RIFLESSI e, successivamente, verrà avviato il progettoIl Giardino dei Saperi, dedicato alla formazione degli adulti e alla condivisione del tempo libero.

Con la modifica dello statuto, nel 2022 l’Associazione assume l’attuale denominazione: Associazione Culturale Altoliventina aps.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 15.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

L’edizione di quest’anno rappresenta il culmine di un progetto cominciato tre anni fa, in cui Altolivenzafestival esplora la dimensione internazionale e transfrontaliera del Friuli Venezia Giulia attraverso la musica e la creatività. Nel 2025, le città di Gorizia e Nova Gorica sono infatti, assieme, Capitale Europea della Cultura. Capitale, appunto, e non capitali, perché le due città hanno saputo collaborare facendo leva sul loro comune legame storico. Un passato, quindi, che aiuta a superare il confine di una carta geografica, permettendo di ritrovarsi in quanto comunità culturale variopinta e diversificata; complessa, si potrebbe dire, come in fin dei conti è la natura dell’uomo. 

Altolivenzafestival si inserisce esattamente in questo programma, ed ecco il senso del tema di quest’anno: Passaggi. Non perché la musica sia in sé un ‘linguaggio universale’. Semmai è un linguaggio culturale: assume significato soltanto se ricalca simboli, codici comunicativi e schemi emozionali condivisi entro una certa comunità. In poche parole, se dice qualcosa a chi la ascolta. La musica, quindi, presuppone la partecipazione emotiva delle persone. Persone che però dialogano facendola, pensandola e rifacendola a seconda delle occasioni, dei gusti e dei valori di una certa epoca, di un certo contesto. Così, la musica passa e si ricrea: le forme cambiano, si influenzano e contaminano a vicenda: di qui, testi profani che entrano nella liturgia e testi liturgici che finiscono in teatro; melodie che risuonano, ora come madrigale del Rinascimento, poi come sinfonia classica e infine come un blues. 

Quest’anno abbiamo provato a dar vita a tutto questo, cercando di restituire l’idea che ogni musica offre infinite possibilità creative. Il concerto di Raphael Gualazzi sintetizza al meglio questo messaggio grazie alla sua musica che fonde jazz, canzone d’autore e tradizione classica. Lo stesso vale per lo spettacolo ‘Suono e Silenzio’, dove un libro prende vita e diventa un’occasione unica per scoprire la vita e la musica di Bach attraverso i ricordi di sua moglie, l’amatissima Anna Magdalena. Anche le cantate bachiane che risuoneranno nel Duomo di Pordenone nascondono un sottile passaggio: non solo perché Bach le scrisse per fedeli di religione luterana e noi le suoniamo in un tempio cattolico, ma anche perché il Kantor di Lipsia le pensò per organi tedeschi, mentre qui passano (credo per la prima volta in regione) attraverso le brillanti sonorità dell’organo Nacchini, un gioiello del nostro patrimonio musicale. 

Insomma, tutti gli appuntamenti esplorano una qualche forma di passaggio tra generi, epoche e stili diversi, sperimentando le potenzialità di ciascun linguaggio artistico, dal Medioevo a oggi. Questo festival è un modo per provare a conoscerci meglio, anzi, a ri-conoscerci come comunità culturale complessa, in costante evoluzione ma consapevole del proprio passato. Consapevole quindi di essere sempre, e intrinsecamente, comunità in transito, proprio come la musica.