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Raccolta realizzata a seguito della Risoluzione n. 136/2017 dell'Agenzia delle Entrate

Attività principali dell'istituzione

Fondata nel 2021, la Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala ha l'obiettivo di promuovere e valorizzare il Complesso Museale Santa Maria della Scala. È responsabile della gestione del sito e del suo adeguamento strutturale e funzionale, con l’obiettivo di integrarlo nel sistema culturale locale, nazionale e internazionale, facendone un punto di riferimento per le attività artistiche e culturali.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 250.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Pittore, scultore, architetto e orefice, Lorenzo di Pietro, altrimenti noto come Il Vecchietta (Siena, 1410–80), fu già in vita un artista di sommo prestigio. Ricercato, ancora giovanissimo, dal potente cardinale Branda Castiglioni per decorare la collegiata di Castiglione Olona – la prima città-utopia del Rinascimento italiano – Vecchietta arrivò a lavorare per papa Pio II, che gli commissionò la pala d’altare dedicatoria della cattedrale di Pienza, un’altra città ideale costruita secondo i dettami di Leon Battista Alberti intorno al 1460. La sua fama crebbe al punto che il governo della Repubblica di Siena decretò che si dovesse fare qualunque sforzo per trattenerlo in città a fronte alle richieste di altri committenti. L’intero arco cronologico della vita del Vecchietta si intreccia con la storia del Santa Maria della Scala e dei suoi rettori nel Quattrocento: dalla sua prima opera nota – l’affresco del pellegrinaio (1441) – fino all’ultima, ovvero il Cristo per la sua cappella funebre (1476), oggi sull’altar maggiore della Santissima Annunziata. Tra questi estremi, si collocano poi l’Arliquiera (1445), gli affreschi della Sagrestia Vecchia (1446–49) e il monumentale ciborio bronzeo (1467–72) trasferito nel 1506 sull’altar maggiore del Duomo. A ben vedere, l’intera carriera dell’artista si gioca in rapporto con lo Spedale, senza dubbio il suo principale committente. Nonostante il Vecchietta sia stato anche chiamato “l’artista dello Spedale”, il Santa Maria della Scala non ha mai messo davvero a fuoco l’opera del più importante artista del Rinascimento senese nei suoi immensi locali, dove si trova ancora oggi parte della sua migliore produzione. Una mostra diffusa sul Vecchietta che abbia il suo fulcro al Santa Maria della Scala rappresenta anche l’occasione per connettere il museo ad altre istituzioni culturali che custodiscono diverse opere dell’artista dentro e fuori i confini della città: la vicina Cattedrale (dove si custodisce il ciborio); il Palazzo Pubblico (con due spettacolari affreschi degli anni Sessanta); il Museo Diocesano cittadino, la Pinacoteca, l'Archivio di Stato, la Loggia della Mercanzia, il Duomo e il Museo Diocesano di Pienza, con l’Assunzione della Vergine e la Madonna e Santi commissionate rispettivamente da papa Pio II e da Niccolò Ricoveri, rettore dello Spedale nella seconda metà del Quattrocento; e, a spingersi più in là dei limiti del territorio senese, il Museo della Collegiata di Castiglione Olona, che da tempo vorrebbe riportare attenzione sugli affreschi realizzati dal Vecchietta in Lombardia.

La rassegna senese sul Vecchietta al Santa Maria della Scala, che immaginiamo dal 25 ottobre 2025 al 29 marzo 2026, inoltre, andrebbe a complementare una mostra sulla bronzistica senese del Quattrocento, che si svolgerà alla Frick Collection alla fine del 2026.