Attività principali dell'istituzione
Nato nel 1957 ad opera del locale Gruppo archeologico e riallestito nel 1996 nel cinquecentesco Palazzo Bombardieri nel Castello di Rosignano, il Museo - riconosciuto dalla Regione Toscana di rilevanza regionale - accoglie i reperti provenienti dagli scavi archeologici e dai principali siti di epoca tardo etrusca e romana del territorio.
Con una particolare attenzione al rapporto uomo-ambiente e alla vocazione marittima del territorio, il Museo ripercorre la storia degli insediamenti e dello sfruttamento delle risorse della fascia costiera compresa tra Castiglioncello e il fiume Cecina e del suo entroterra, dalla Preistoria al Medioevo.
Articolato su tre piani, il percorso si apre con le testimonianze di età preistorica e protostorica della fascia costiera attraverso i materiali degli insediamenti specializzati nella produzione e nel commercio del sale. Prosegue alla scoperta del villaggio ellenistico di Pian dei Lupi, situato nell’immediato entroterra di Castiglioncello, ai piedi della ‘fortezza di altura’ di Monte Carvoli. Le tombe della necropoli, i cui materiali sono presentati nelle sale del museo, testimoniano la natura aristocratica dell’insediamento.
Il secondo piano si apre con i corredi dell’ampia necropoli di Castiglioncello, importante centro costiero sviluppatosi contemporaneamente a Pian dei Lupi, tra la fine del IV e gli inizi del I secolo a.C.
Il notevole sviluppo del territorio in questo periodo trova riflesso anche nei materiali provenienti dal mare, che testimoniano il suo pieno inserimento nelle rotte commerciali del Mediterraneo, come documentano il relitto della Meloria e i relitti della Foce del Fine.
L’esposizione prosegue con la storia dell'antica Vada Volterrana, porto etrusco e poi romano della città di Volterra. Con il quartiere portuale di età romana in località San Gaetano, dove scavi archeologici condotti dall'Università di Pisa hanno portato alla luce un vasto complesso articolato in due impianti termali, magazzini per il carico e lo scarico delle merci (horrea), una grande cisterna, la sede di una corporazione di lavoratori del porto (schola) e, forse, un’area sacra.
Il terzo piano, infine, racconta la storia degli insediamenti (ville e fattorie) e degli impianti produttivi (fornaci) dell’entroterra che sono alla base della fortunata stagione economica e della centralità di questo territorio nell’età imperiale.
Il Museo è un consolidato luogo di riferimento per la comunità locale e per il mondo della scuola che affianca da oltre trent’anni con un’ampia offerta di attività e laboratori didattici condotti da archeologi e operatori museali, quale supporto all’insegnamento della storia antica, mettendo gli studenti a contatto diretto con le principali fonti per la ricostruzione storica: l’archeologia e la cultura materiale.