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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L’antico granaio dell’Arsenale, oggi sede del Museo Storico Navale di Venezia, è uno degli edifici più significativi del patrimonio architettonico e marittimo della città. La sua costruzione risale al XV secolo, periodo in cui la Serenissima sviluppò un complesso sistema di edifici funzionali alla produzione, al rifornimento e alla manutenzione della flotta. Situato in Campo San Biagio, accanto all’ingresso dell’Arsenale, il granaio era parte integrante dell’apparato logistico che garantiva l’approvvigionamento delle navi della Repubblica di Venezia.

L’edificio nasce come magazzino per la conservazione del grano destinato alle unità navali veneziane. Qui venivano accumulate e controllate le scorte di cereali necessarie alla produzione del cosiddetto “biscotto da bastimento”, un pane secco e resistente, cotto nei forni militari situati nelle immediate vicinanze, che costituiva l’alimento base degli equipaggi durante le lunghe campagne in mare. Questa funzione rende il granaio un raro esempio di architettura industriale e alimentare tardo-medievale, testimone della straordinaria organizzazione tecnico-logistica che rese possibile la potenza marittima della Serenissima.

Dal punto di vista architettonico, l’edificio conserva intatta la sua struttura originaria, caratterizzata da ampie sale su cinque livelli, muri in mattoni pieni di grande spessore, travature lignee e soluzioni costruttive pensate per garantire la ventilazione e la conservazione del grano. Le proporzioni sobrie, la modularità degli spazi e la solidità delle murature ne fanno un pregevole esempio di architettura funzionale veneziana del Quattrocento, perfettamente integrata con il contesto dell’Arsenale.

Nel corso dei secoli, l’edificio ha mantenuto la sua destinazione a uso marittimo e militare, divenendo nel XX secolo la sede del Museo Storico Navale della Marina Militare, istituito nel 1923. La trasformazione in spazio museale ha preservato e valorizzato l’antica struttura, adattandola a un nuovo uso culturale senza alterarne le caratteristiche tipologiche e costruttive.

Oggi il granaio rappresenta un raro esempio di continuità storica e funzionale: da luogo di approvvigionamento della flotta della Serenissima a centro di conservazione della memoria navale italiana. La sua posizione, prospiciente i canali dell’Arsenale e circondata dagli edifici storici del complesso militare, ne fa un punto di riferimento per la comprensione del sistema produttivo veneziano e del ruolo che l’Arsenale ebbe nello sviluppo della città.

L’antico granaio dell’Arsenale non è solo un edificio di valore architettonico, ma anche una testimonianza viva della storia economica, militare e culturale di Venezia, oggi valorizzata attraverso la funzione museale e le attività di tutela e restauro promosse dalla Marina Militare e dagli enti culturali del territorio.

Informazioni sullo stato della conservazione

L’antico granaio dell’Arsenale di Venezia, oggi sede del Museo Storico Navale, è un edificio quattrocentesco di grande valore storico e testimoniale che, pur mantenendo la propria solidità strutturale, presenta le fisiologiche criticità di un manufatto di tale età situato in ambiente lagunare. Non risultano interventi di restauro recenti e l’immobile necessita di un piano di manutenzione e conservazione programmata volto a preservarne l’integrità materica e funzionale.

Le principali problematiche riguardano le murature perimetrali in mattoni, soggette a umidità di risalita capillare e alla conseguente formazione di efflorescenze saline e distacchi localizzati di intonaco. Il contatto diretto con le acque della laguna favorisce il continuo assorbimento di umidità e sali marini, con fenomeni di disgregazione superficiale e perdita di coesione dei materiali. In più punti si rilevano macchie, rigonfiamenti e alterazioni cromatiche delle superfici, tipiche dell’azione combinata di acqua e salinità.

Anche gli intonaci interni mostrano segni di degrado diffuso, con erosioni e lacune dovute a cicli di condensazione e asciugatura. L’esposizione prolungata all’umidità ha inoltre compromesso parzialmente gli elementi lignei della copertura, dove si riscontrano fessurazioni, attacchi xilofagi e perdita di efficienza di alcune travi. Sono presenti infiltrazioni meteoriche provenienti dal manto di copertura, con conseguenti macchie e ristagni nei livelli superiori. Tali fenomeni, se non controllati, possono evolvere in danni strutturali o in alterazioni microclimatiche dannose per la funzione museale.

I serramenti esterni in legno, originali o di antica fattura, risultano deteriorati a causa dell’esposizione all’umidità e alla salsedine. In diversi punti si osservano deformazioni, crettature e perdita della verniciatura protettiva, che compromettono la tenuta all’acqua e all’aria. Anche gli impianti di aerazione e illuminazione necessitano di aggiornamento, per garantire condizioni microclimatiche stabili a tutela sia dell’edificio sia delle collezioni conservate al suo interno.

Nel complesso, l’edificio conserva buona stabilità complessiva, ma presenta degradi materiali e vulnerabilità ambientali che richiedono interventi mirati di risanamento. Si rendono necessari: la deumidificazione delle murature mediante tecniche compatibili con i materiali storici; il rifacimento delle finiture con intonaci traspiranti; il restauro e consolidamento della copertura lignea; la revisione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche; e il restauro conservativo degli infissi.

Tali azioni permetteranno di preservare l’autenticità architettonica dell’antico granaio e di assicurare la piena funzionalità museale dell’edificio, migliorandone le condizioni di sicurezza, conservazione e fruibilità pubblica. L’intervento è inoltre fondamentale per proteggere il patrimonio storico e artistico custodito al suo interno, garantendo la durabilità nel tempo di uno dei più significativi edifici dell’Arsenale veneziano.



Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

È possibile prenotare la visita al Museo Storico Navale, al Padiglione delle Navi e al Sommergibile Enrico Dandolo sul sito ufficiale munav.it.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 185.928,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto per l’accessibilità del MUNAV mira a garantire un’esperienza di visita pienamente inclusiva, superando le barriere fisiche che limitano l’accesso a persone con disabilità motoria, anziani, famiglie con bambini e visitatori con esigenze specifiche. L’intervento riguarda l’adattamento strutturale dell’edificio storico che ospita il museo, sviluppato su cinque livelli non ancora pienamente accessibili.

Si tratta di un intervento strutturale di manutenzione straordinaria, indispensabile per adeguare l’immobile ai criteri di accessibilità universale. L’azione principale consiste nella realizzazione e installazione di un nuovo ascensore, elemento essenziale per garantire la fruizione autonoma e completa degli spazi espositivi da parte di tutti i visitatori. Questo investimento è ammissibile nell’ambito dell’Art Bonus in quanto strettamente funzionale alla fruizione pubblica del bene culturale.

L’ascensore sarà conforme al D.M. 236/1989 e integrato armonicamente nel contesto architettonico.
Si specifica che tutte le attività legate alla musealizzazione dell’ascensore – come proiezioni, contenuti audio immersivi e narrazione multimediale – saranno interamente a carico del partner tecnologico D’Uva e non rientrano tra gli interventi oggetto di Art Bonus, che coprirà esclusivamente la componente strutturale e funzionale dell’intervento.

Completano il progetto ulteriori interventi di manutenzione straordinaria per l’accessibilità, come l’installazione di rampe conformi, corrimano, spazi di manovra per carrozzine, aree di sosta e sedute lungo il percorso museale. Queste modifiche miglioreranno la mobilità interna ed esterna, permettendo una visita autonoma e sicura anche a persone con mobilità ridotta o temporanea.

L’approccio seguito è quello del “design for all”, in cui ogni elemento strutturale è concepito per accogliere un pubblico eterogeneo, rendendo il museo accessibile, accogliente e funzionale. L’abbattimento delle barriere architettoniche non è solo una necessità tecnica, ma un passo concreto verso una piena inclusione culturale.