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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Museo Storico Navale di Venezia ha origini che risalgono al 1919, quando lo Stato Maggiore della Marina decise di costituire un museo per raccogliere e preservare cimeli storici legati alla marineria italiana. Tuttavia, l'istituzione ufficiale del museo avvenne nel febbraio del 1923, con un Regio Decreto che sanciva la sua fondazione "per rendere più palese quanto in ogni tempo sia stato ardito lo spirito navale italiano".
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, l’Italia aveva consolidato la sua presenza marittima e riconosciuto l’importanza di tutelare il proprio patrimonio storico legato alla navigazione. Venezia, con il suo passato di grande potenza navale, venne ritenuta il luogo ideale per ospitare un museo dedicato alla storia della marineria.
La città lagunare aveva già una lunga tradizione di costruzioni navali e strategie marittime sviluppate nell’Arsenale, il grande complesso cantieristico attivo fin dal XII secolo. Inoltre, la Serenissima aveva accumulato una vastissima esperienza nel commercio e nelle guerre navali, rendendo Venezia il centro perfetto per un museo dedicato alla storia delle flotte italiane.
Inizialmente, il Museo Storico Navale venne allestito presso l'ex convento di San Biagio, situato nelle vicinanze dell’Arsenale di Venezia. Questo edificio, già utilizzato dalla Marina Militare per scopi amministrativi, ospitò le prime collezioni dedicate alla storia della navigazione italiana. Ben presto, però, lo spazio si rivelò insufficiente a contenere i numerosi reperti e modelli navali raccolti nel corso degli anni.
Negli anni successivi, il museo fu trasferito nell’edificio attuale, un antico granaio del XV secolo, situato sempre nelle vicinanze dell’Arsenale. Questa struttura storica, legata all’approvvigionamento della flotta veneziana, venne adattata per ospitare le esposizioni, diventando la sede definitiva del museo.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il Museo Storico Navale di Venezia è oggi il più importante nel suo genere in Italia e consente di riscoprire e rivivere la storia della Marina Militare Italiana e di una grande ex Repubblica Marinara come Venezia. La collezione ripercorre le fasi principali della navigazione veneziana, dalla sua ascesa nel Medioevo come potenza commerciale alla decadenza della Repubblica nel XVIII secolo, fino all’epoca moderna con la Marina Militare Italiana.
Il museo si sviluppa su cinque livelli in 42 sale, per un totale di 4.000 metri quadrati, offrendo un’area espositiva ricca e articolata.
Tra le sue strutture, il Museo ospita il Padiglione delle Navi, situato nell’antica "officina remi" dell’Arsenale e l’area della Marina Militare all’interno dello stesso complesso, che si estende tra la Darsena Grande e il Canale delle Galeazze, dove è installato il Sommergibile Enrico Dandolo.


Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

È possibile prenotare la visita al Museo Storico Navale, al Padiglione delle Navi e al Sommergibile Enrico Dandolo sul sito ufficiale munav.it.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 185.928,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto per l’accessibilità del MUNAV mira a garantire un’esperienza di visita pienamente inclusiva, superando le barriere fisiche che limitano l’accesso a persone con disabilità motoria, anziani, famiglie con bambini e visitatori con esigenze specifiche. L’intervento riguarda l’adattamento strutturale dell’edificio storico che ospita il museo, sviluppato su cinque livelli non ancora pienamente accessibili.

Si tratta di un intervento strutturale di manutenzione straordinaria, indispensabile per adeguare l’immobile ai criteri di accessibilità universale. L’azione principale consiste nella realizzazione e installazione di un nuovo ascensore, elemento essenziale per garantire la fruizione autonoma e completa degli spazi espositivi da parte di tutti i visitatori. Questo investimento è ammissibile nell’ambito dell’Art Bonus in quanto strettamente funzionale alla fruizione pubblica del bene culturale.

L’ascensore sarà conforme al D.M. 236/1989 e integrato armonicamente nel contesto architettonico.
Si specifica che tutte le attività legate alla musealizzazione dell’ascensore – come proiezioni, contenuti audio immersivi e narrazione multimediale – saranno interamente a carico del partner tecnologico D’Uva e non rientrano tra gli interventi oggetto di Art Bonus, che coprirà esclusivamente la componente strutturale e funzionale dell’intervento.

Completano il progetto ulteriori interventi di manutenzione straordinaria per l’accessibilità, come l’installazione di rampe conformi, corrimano, spazi di manovra per carrozzine, aree di sosta e sedute lungo il percorso museale. Queste modifiche miglioreranno la mobilità interna ed esterna, permettendo una visita autonoma e sicura anche a persone con mobilità ridotta o temporanea.

L’approccio seguito è quello del “design for all”, in cui ogni elemento strutturale è concepito per accogliere un pubblico eterogeneo, rendendo il museo accessibile, accogliente e funzionale. L’abbattimento delle barriere architettoniche non è solo una necessità tecnica, ma un passo concreto verso una piena inclusione culturale.