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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Piscina Arte Aperta è un museo diffuso di arte contemporanea  che si snoda tra le vie e le piazze del paese. Il progetto è nato nel 1991 con l’intento e l’ambizione di rappresentare in modo esaustivo le varie anime della scena artistica torinese e piemontese di  fine millennio. A  più di trent’anni di distanza dai suoi esordi, e dopo vent’anni circa di sospensione dell’iniziativa, nel 2021, l’Amministrazione comunale di Piscina ha trasformato il progetto in una vera e propria istituzione museale civica, la cui collezione risulta pertanto tutelata ai sensi del D.Lgs 42/2004, con la finalità di conservare e valorizzare il patrimonio artistico esistente (ricco di oltre  settanta tra pitture e sculture) e di rilanciare la proposta culturale. La valorizzazione del patrimonio esistente passa senza dubbio attraverso il recupero di opere che ormai da decenni sono esposte a eventi atmosferici e alle ingiurie del tempo, ma anche investendo sulle peculiarità del progetto Piscina Arte Aperta: instaurare un dialogo costante tra arte, società e paesaggio urbano. In occasione del trentennale dall’inizio della prima manifestazione artistica di P.A.A  nell’ambito di un Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Direzione Generale Educazione e Ricerca (DG Eric), dall’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio (SABAP) di Torino e dal Comune di Piscina è stato avviato un progetto quadriennale di restauro e schedatura conservativa di alcune opere d’arte della collezione del museo diffuso - curato dall’ ICR in accordo con il Museo P.A.A. e la Soprintendenza. Attraverso i cantieri didattici  coordinati dall’ICR in collaborazione con  il Museo P.A.A. - e con gli enti di tutela, sono state restaurate nove opere con l’avvicendarsi dal  2021 al 2024  di decine di allievi al culmine del loro processo formativo. Un ulteriore opera è stata restaurata attraverso una tesi di laurea presso l’Università degli studi di Torino e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Il progetto ha inoltre comportato il coinvolgimento attivo di artisti viventi e degli eredi di quelli non più in vita, la comunicazione con la popolazione del paese dei valori del patrimonio storico artistico. Dal 2022, dopo oltre un ventennio di sospensione il Museo ha ripreso anche l’acquisizione di nuove installazioni che vengono inaugurate il primo sabato del mese di ottobre in occasione della festa patronale. Ad oggi le opere sui muri di Piscina sono 75.

Informazioni sullo stato della conservazione

Nel 2020, quando l’Amministrazione decise di riavviare il progetto, si rese conto che la maggior parte  delle opere versava in pessimo stato di conservazione, a causa  dell’interazione della materia costitutiva con l’ambiente di conservazione ed all’esposizione a danni di natura antropica. Prima di ripartire con nuove installazioni, commissionandole a nuovi artisti selezionati, occorreva pianificare una programmazione dei restauri delle opere esistenti. I primi dieci   interventi di restauro ad oggi conclusi avendo finalità formative, hanno seguito criteri di selezione delle opere, dettati sia dall’ oggettiva necessità e criticità dello stato di conservazione, sia dall’esemplarità e differente polimatericità, in relazione alle esigenze didattiche per consentire un coinvolgimento trasversale di tutti i diversi percorsi formativi professionalizzanti della Scuola, nonché lo sviluppo di un progetto di ricerca e restauro.

Ora, conclusa questa prima fase di cantieri didattici pilota, il Comune attraverso il Comitato di gestione del Museo, dovrà provvedere alla redazione di un programma di gestione del piano di monitoraggio, conservazione e manutenzione  dell’intera  collezione che tenga conto delle priorità degli interventi  in funzione della vulnerabilità dei beni. Gli interventi di restauro avviati da ICR hanno contribuito all’avvio di un processo virtuoso di riconoscimento della comunità di Piscina nel suo Patrimonio storico artistico di arte contemporanea, come fattore di identificazione positiva e attivazione di tutela condivisa, apprezzamento di un patrimonio comune aperto non solo alla cittadinanza ma al territorio intero. Piscina Arte Aperta è passata dall’essere percepita come collezione spontanea diffusa ad essere riconosciuta e vissuta dalla comunità come Arte pubblica.Il museo stesso di P.A.A diventa un caso pilota virtuoso - tra musei diffusi, ecomusei e realtà simili- per la conservazione, e la trasmissione nel tempo, delle opere e dei processi artistici, in contesto urbano, dove il restauro diviene strumento per ragionare sulle grandi sfide conservative legate all’arte pubblica contemporanea

 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Museo Piscina Arte Aperta, galleria di arte contemporanea all’aperto sui muri del paese è  sempre completamente accessibile in autonomia. Gli spazi su cui installare le opere permanenti vengono individuati dal Comitato di Gestione del museo con criteri di agevole visibilità, fruizione e raggiungibili dalla viabilità pubblica. Il Museo garantisce un’accessibilità non solo strutturale, ma anche esperienziale e di informazione. Su richiesta posso essere organizzate visite guidate o dai volontari del museo o da guide turistiche specializzate. La visita a  Piscina Arte Aperta sia effettuata in autonomia che con guida, si propone di essere  piacevole, stimolante ed appagante. In alcuni pubblici esercizi e presso gli uffici comunali sono in distribuzione  gratuita cartine di supporto alla visita. Dislocati nel paese esistono pannelli informativi dei percorsi, ogni opera è dotata di una targhetta con anno, autore e titolo il cui QRCODE rimanda  alla scheda dell’artista e dell’opera, compresi gli interventi di restauro effettuati.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 161.347,39 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

E’ un progetto pilota triennale di conservazione programmata di arte contemporanea pubblica, comprende, oltre alle azioni di  conservazione  su cinque  opere della collezione pubblica del Museo Civico di Arte contemporanea all’Aperto Piscina Arte Aperta, anche azioni di indagine scientifica, consulenza informatica per la creazione di una piattaforma di raccolta dati, gestione delle operazioni di restauro e  manutenzione programmata per tutte le opere di P.A.A., spese generali di  coordinamento, rendicontazione ed oneri sicurezza. Le cinque opere sono state selezionate su indicazione dell’ICR, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino e del Museo con una logica tale per cui la tipologia di bene (dipinti murali o opere metalliche) possa essere rappresentativa per vulnerabilità, rischio e fasi conservative in modo che il progetto diventi scalabile ed applicabile ad altre realtà simili di arte pubblica. Tre opere sono state già restaurate nel corso dei cantieri didattici e della tesi di restauro del 2021 e 2022 ma sono particolarmente vulnerabili: “Due trance di cielo” – autore  Antonio Carena,  anno 1991 acrilico su muro, si trova su di una facciata nella centralissima piazza Buniva prospiciente la sede del Museo P.A.A. “L’attesa di Odisseo” – autore Marcello Corazzini, anno 1996 costituisce un monumento isolato in un giardinetto pubblico. “Unghie”, - autore Ermanno Barovero, anno 1994 scultura murale collocata su di un edificio nella via, Umberto I, la direttrice principale del paese. Le due opere non restaurate, sono collocate sulla facciata di un  fabbricato di proprietà comunale adiacente al precedente, oggetto di intervento di rigenerazione urbana a valere sul  PNRR; sono state inserite nel progetto poiché la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Torino ne ha espressamente segnalato la necessità di interventi protettivi e conservativi. “Brattea” – autore Luisa Valentini, anno 1992 scultura murale, “Cranio in rosa” – autore Francesco Barocco, anno 1994 acrilico murale.I due dipinti murari opera di Antonio Carena e Francesco Barocco, presentano le medesime tipologie di degrado: depositi superficiali, alterazioni cromatiche, distacchi degli strati preparatori e pittorici, fessurazioni e cadute di scaglie di intonaco. Le opere scultoree di Valentini, Corazzini e Barovero presentano, oltre ad ingenti depositi superficiali, rischi di ossidazione sui metalli e sui ganci, distacchi degli strati preparatori e pittorici, alterazioni cromatiche dovute  alla luce. Tutte vanno monitorate rispetto al rischio atti vandalici.