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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Già prima dell’avvento di Napoleone in Italia esisteva, a Salò, un teatro in cui avevano luogo spettacoli di genere melodrammatico, feste ed eventi carnevaleschi; almeno fino al 1859, data dell’ultimo spettacolo registrato nel primo teatro urbano, ubicato dove ora sorge Piazza Vittorio Emanuele. 

Ma Salò non rimase a lungo sprovvista di un attrattore culturale e di un luogo di ritrovo e, così, il primo novembre 1873 venne inaugurato il nuovo teatro cittadino, ideato e progettato da Achille Sfondrini sulla scia della moda dell’epoca. 

Da subito le spese del teatro divennero troppo ingenti e, conseguentemente, nel 1907, il teatro divenne proprietà del Comune di Salò; da questo momento, prenderà il nome con cui lo conosciamo oggi: Teatro Comunale. Da quell’anno in avanti si ricordano numerosi eventi degni di nota, tra cui convegni, gran galà, spettacoli e compagnie provenienti da tutta Italia, anche grazie all’intervento della Società dei Palchettisti, che, nel 1912 si fece anche carico di un primo progetto di restauro e abbellimento del teatro, che continuò, fino al 1915, a ospitare lirica, operette, spettacoli, veglioni e conferenze, fino ad arrivare alle proiezioni cinematografiche. 

In questo clima di grande fervore culturale si giunge alla Prima Guerra Mondiale, che, per necessità, fu causa di una momentanea interruzione dell’attività del teatro, almeno fino agli anni Venti, quando la Pro Salò si interessò al teatro e rese possibile un secondo momento di gloria fino al 1928, quando la Pro Salò si sciolse e, di fatto, senza il suo diretto interesse, il teatro venne parzialmente abbandonato. 

Impossibile non citare il rapporto tra il Teatro e Gabriele D’Annunzio, che lo cita in almeno due occasioni come ottimo contenitore culturale di spettacoli di grande valore artistico. Nel biennio 1935-36, si eseguono altri interventi di manutenzione straordinaria, anche se i lavori più ingenti saranno intrapresi qualche anno più tardi e con un mutato clima politico, poiché Salò diviene la sede del ministero della cultura popolare della Repubblica Sociale Italiana che, con un contributo straordinario di oltre 150.000 lire provvederà ad una serie di interventi, tra cui la sistemazione del palcoscenico: questi lavori, però, impoveriranno l’originaria decorazione liberty e semplificheranno di molto gli interni del teatro. 

Un nuovo capitolo per il Comunale inizia con l’avvento della Repubblica, con la ricostituzione della Deputazione Teatrale e nuovi progetti di restauro e ristrutturazione che, purtroppo, rimangono sulla carta, a causa della mancanza di risorse finanziarie, fino al 1952, quando il teatro vede la sua ultima campagna di lavori sotto l’amministrazione di Carlo Pisoni Ercoli. Sul palcoscenico di Salò giunsero allora nomi di spessore come Cesco Baseggio, Memo Benassi ed Emma Gramatica. Nel 1956, a causa della mancanza di risorse pubbliche e private, il teatro inizia un lento ma progressivo declino e, di fatto, dagli anni 70 entra in disuso. 

Informazioni sullo stato della conservazione

Il Teatro Comunale di Salò, ad oggi chiuso, necessita di importanti interventi strutturali ed è oggetto di un importante intervento di restauro e conservazione ad opera dell’Amministrazione Comunale. 

Il recupero del Teatro consentirà di ricavare una struttura versatile e polivalente adatta per l’opera lirica con orchestra di dimensione variabile, per concerti sinfonici, balletto, spettacoli di prosa, musica jazz e leggera convention, feste, tutto questo grazie all’impostazione flessibile degli spazi e delle avanzate dotazioni tecnologiche. 

I 3362 mq complessivi della struttura consentiranno di ospitare fino ad un massimo di 530 spettatori di cui da 124 a 148 in platea, 152 nei due ordini di palchi 104 in galleria e 126 nel loggione. 

Nel 2020-21 sono state realizzate le opere concernenti il primo lotto. Queste opere hanno riguardato oltre che una serie d’interventi strutturali sul corpo principale, come le importanti opere di sottomurazione e fondazione nonché quelle per il sottopalco, la realizzazione in ampliamento di indispensabili locali tecnici interrati e del corpo camerini. 

Nel 2022-23 ed ora in corso completamento, sono state realizzate le opere del secondo lotto. Le opere principali riguardano il rifacimento degli isolamenti in copertura, il restauro della lanterna, il rifacimento delle facciate, la realizzazione del palcoscenico della graticcia, dei ballatoi e degli intonaci della torre scenica non che dell’impalcato della platea e delle gradonate della galleria e del loggione. 

Nel 2024 e primi mesi 2025 verranno eseguite le opere del terzo lotto concernenti la realizzazione di importanti locali tecnici per la prevenzione incendi, del completamento dei camerini e dei locali di servizio, dei serramenti esterni, di tutti gli intonaci e finiture edili interne, dell’ascensore esterno e di altre opere propedeutiche all’impiantistica generale. 

Il quarto lotto che dovrebbe essere realizzato nel 2025-26, vedrà il completamento di tutta la sofisticata impiantistica meccanica ed elettrica, delle finiture interne compreso il velario della platea e gli apparati decorativi. 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Teatro Comunale al momento è oggetto di importanti lavori di restauro e per tanto non fruibile dal pubblico. 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 400.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il recupero integrale e il restauro conservativo delle testimonianze superstiti della prima fase decorativa, ora degradate e coperte dalle manomissioni successive. Seguirà una fase integrativa con la riproposizione dell’ornamentazione ottocentesca con tecniche analoghe e materiali compatibili, almeno dove possibile sulla base dei modelli conservati e restaurati e della documentazione fotografica reperita. Gli stucchi ornamentali danneggiati o perduti saranno ripristinati realizzando calchi degli elementi conservati ancora in opera, quelli del tutto mancanti verranno dedotti da dettagli delle immagini storiche che consentiranno di ricostruire con buona fedeltà il modellato degli ornati plastici e dei fregi decorativi rimossi dagli interventi novecenteschi. 

L’intervento prevede il recupero e il restauro integrativo di tutte le superfici originali, la ricostruzione degli archi scenici, dell’imbotte e degli elementi lacunosi o mancanti dei palchi di proscenio. Il velario sarà ricostruito nelle forme originali, limitandone l’ornamentazione a semplici cornici in rilievo o dipinte che ripropongano le partiture ottocentesche, con colori armonizzati alle balconate per restituire una corretta unità di lettura cromatica alla sala.