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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Michele Desubleo, pittore di origini fiamminghe, si trasferì in Italia nel terzo decennio del Seicento. Nel 1624 si trovava a Roma, dove ebbe l'opportunità di assimilare il linguaggio caravaggesco e le novità offerte dalla scena artistica romana, studiando le opere di Raffaello, Michelangelo, Annibale Carracci e Domenichino. Negli anni Trenta si stabilì a Bologna: frequentò lo studio di Guido Reni per poi ritagliarsi progressivamente uno spazio di autonomia. In breve tempo le sue opere trovarono collocazione nelle raccolte più importanti della città felsinea. Successivamente si spostò a Venezia e infine a Parma, dove morì nel 1676.

La rielaborazione delle molteplici esperienze culturali di Desubleo si innestava su una solida educazione, che emergeva soprattutto attraverso le sue straordinarie capacità tecniche. Questo ibridismo fu per lui un punto di forza, una virtù: senza scadere nell’omologazione o nella dipendenza da modelli consolidati, sviluppò un’identità artistica autonoma e difficile da etichettare. Per questi motivi, il linguaggio artistico di Desubleo apparve ai contemporanei complesso e talvolta contraddittorio.

Il capolavoro San Giovanni Battista predicante, datato intorno al 1650 circa, giunse alle collezioni della Pinacoteca probabilmente dalla raccolta Bargellini e rappresenta una sintesi delle esperienze artistiche che Desubleo aveva accumulato fino a quel momento.

Il santo, vestito solo di una pelliccia che gli avvolge i fianchi, predica nel deserto l'arrivo di Cristo. Il richiamo a un canone di perfezione classico trasforma San Giovanni in un eroe dalla bellezza apollinea, con la luce che ne accarezza l’epidermide. La postura sinuosa e accattivante non compromette la solenne monumentalità della figura, seria e al contempo ammiccante nei confronti dello spettatore. Alle spalle, sotto un cielo di nuvole e in un paesaggio di stampo neoveneto, scorre un corso d’acqua, simbolo iconografico del santo. Su tutto domina il languore espressivo del volto, che costituisce la cifra stilistica più caratteristica di Desubleo.

Informazioni sullo stato della conservazione

L’opera presenta uno stato conservativo precario: si rilevano diverse problematiche conservative riguardanti la superficie pittorica. In alcune zone della tela si notano a luce radente leggere “ondulazioni e piccoli dissesti” della pellicola pittorica provocate probabilmente da reazioni a condizioni di elevata percentuale di umidità relativa ambientale o da contatto durante fasi operative in precedenti restauri. L’opera presenta una doppia fodera di rinforzo, applicata a colla di pasta durante l’ultimo restauro: questo ha sottoposto la tela di supporto originale a trazioni e deformazioni. La qualità pittorica risulta attualmente interessata da un offuscamento generalizzato nella figura ma soprattutto nel piano, nel fondale e nel paesaggio dove la profondità prospettica è annullata da consistenti integrazioni e rifacimenti ampiamente visibili a luce ultravioletta, come sul volto del San Giovanni, nella parte inferiore e in altre zone dell’opera. L’indagine mette in luce anche un rilevante strato vernice applicato in successione, che in alcune parti ha causato fenomeni ossidativi.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Pinacoteca Nazionale di Bologna, Via delle Belle Arti 56, Bologna.

Orario di apertura al pubblico: da martedì a domenica e festivi ore 9-19.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 18.340,11 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il restauro conservativo sarà finalizzato ad un recupero dei valori cromatici dell’opera per restituire una piena leggibilità del dipinto in tutte le sue parti. Durante il processo si cercherà di dare risoluzione delle problematiche rilevate ed eventuali altre individuate in corso d’opera. La rimozione delle integrazioni e rifacimenti avverrà attraverso una pulitura con l'assottigliamento graduale della vernice protettiva, mentre la rimozione delle ossidazioni del substrato consentirà di recuperare i valori cromatici autentici. L'integrazione pittorica verrà eseguita secondo i canoni conservativi attuali per la valorizzazione e unità di visione dei valori stilistici e cromatici dell'opera. La cornice sarà sottoposta a una manutenzione ordinaria con interventi di trattamento antitarlo con l’applicazione a pennello di permetrina, leggera pulitura e integrazione delle lacune.

Il progetto di restauro sarà anche l’occasione per approfondire le tecniche e lo studio di questo artista, di cui il museo conserva altre due importanti opere. A conclusione dei lavori, l’opera sarà collocata nel percorso espositivo, restituita alla pubblica fruizione e valorizzata mediante attività di mediazione e visite guidate.