Attività principali dell'istituzione
Il Teatro de gli Incamminati nasce dall’incontro tra il genio artistico e umano di Giovanni Testori e l’ingenua baldanza di un gruppo di giovani universitari scapestrati figli di don Giussani. Il frutto di questo primo incontro furono tre spettacoli, “Conversazione con la morte”, “Interrogatorio a Maria” e “Factum est”; gli Incamminati come compagnia ancora non esistevano. Fu l’opportunità di rappresentare “Post Hamlet”, che fece nascere la compagnia de “Gli Incamminati”. Testori disse: «…si chiama Gli Incamminati, è una cooperativa che prende il nome da una celebre accademia d’arte del Seicento bolognese. Ma non è il richiamo a quei pittori a interessarci quanto l’indicazione programmatica contenuta nel sostantivo: di uomini in cammino verso la fondazione di una forma teatrale dell’oggi». Questa, sintetizzata da Testori, è la specificità culturale che ancor oggi contraddistingue il lavoro del Teatro de gli Incamminati; una identità che ha sempre motivato le scelte artistiche e le decisioni relative agli spettacoli da produrre; una identità che ha reso e rende riconoscibile le produzioni degli Incamminati al pubblico teatrale. Identità che si rafforzò nel successivo incontro tra Testori e Branciaroli. Nel 1984 prese il via questo sodalizio artistico tra Testori e Branciaroli, iniziato con Confiteor (1985) e conclusosi con la morte del maestro, di cui Branciaroli mise in scena la sua ultima opera scritta espressamente per lui, sdisOrè(1992). Di questa collaborazione il frutto universalmente ricordato è InExitu (1988), uno degli spettacoli-chiave della storia del teatro italiano degli ultimi cinquanta anni. Negli anni successivi alla morte di Testori, Branciaroli si è specializzato nei grandi classici, antichi e moderni, di cui è uno degli interpreti più ricercati e apprezzati. Considerato unanimemente tra i maggiori attori italiani, nel suo repertorio troviamo da Goldoni a Shakespeare, da Euripide (non possiamo dimenticare la Medea, del 1996, diretta da Luca Ronconi) a Beckett, da Brecht a Thomas Bernhard, da Sofocle a Pirandello.