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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La croce in tufo locale è datata 1754, è opera di Domenico Di Vora di Cercivento di Sotto e fu commissionata e pagata da Giacomo fu Pietro Pitt. Fu eretta a metà strada tra la Chiesa parrocchiale e le case della frazione dei Casali, per consentire ai cortei funebri che trasportavano le salme a braccia, un momento di riposo e di preghiera, perciò riveste un preciso significato religioso per la comunità.

Nel 1929 a causa di un forte terremoto si staccò la parte sinistra della croce, che venne custodita per più di vent’anni da una famiglia del paese, fino al 1952 quando il pezzo fu ricollocato. Negli anni ’60 la colonna con il crocifisso fu spostata per lavori di allargamento della strada; nel rimontarla si dimenticarono di posare il basamento originale rifecendolo in cemento. La base antica fu addossata accanto al basamento moderno.

Informazioni sullo stato della conservazione

L’apparato lapideo presenta le tipiche manifestazioni di degrado della pietra esposta all’aperto: attacco biologico (sviluppo di piante di tipo superiore, muschi e licheni) e chimico (formazioni di croste nere). Per la caratteristica porosità del materiale lapideo costitutivo l’attacco dei biodeteriogeni risulta particolarmente diffuso e penetrato in profondità.

Molte stuccature tra i conci sono state risarcite nel tempo ma con materiale non idoneo (cemento), in alcuni punti non sono più sigillanti, in altri mancano completamente.
Si segnalano una fessura passante in corrispondenza del basamento della colonna e la perdita di due volute nel capitello. Inoltre è evidente una zanca in ferro tra il terminale del braccio sinistro della croce (per chi guarda) e il braccio stesso.

Risulta evidente la presenza di muschi e licheni e la perdita di due volute del capitello, le due stuccature in cemento tra le porzioni costitutive della colonna, diverse esfoliazioni della pietra, che localmente hanno portato ormai alla perdita di materiale lapideo.

Gli elementi metallici come il lampione, sono arrugginiti e macchiano la pietra con le colature di ossidi di ferro. La zanca di ferro è ben visibile sul braccio sinistro della croce.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il bene si trova lungo la strada che porta alla frazione Casali al termine della salita “insom da Cleve” a Cercivento ed è pertanto sempre visibile dai passanti.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 7.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Trattamento biocida. Per eliminare gli organismi vegetali che alterano cromaticamente e fisicamente la materia costitutiva sia della croce che della colonna, dovrà essere impiegato un disinfettante ad ampio spettro d'azione. Il biocida potrà essere applicato più volte, fino alla completa devitalizzazione dei biodeteriogeni.

Pulitura. Una volta accertata la morte di alghe, muschi, licheni e piante di tipo superiore dovrà essere effettuate la pulitura per eliminare dalla superficie lapidea sia le formazioni di origine organica, sia i depositi inorganici, rispettando la patina del tempo. A tale scopo dovranno essere utilizzate spazzole di saggina, di setola e spazzolini di varia durezza, unitamente a bisturi e specilli, con un costante apporto di acqua. Dopo aver applicato impacchi di polpa di carta imbevuta con Sali d’ammonio quaternario in corrispondenza delle cosiddette croste nere, dovrà essere impiegato un sistema aeroabrasivo di microsabbiatura con un inerte di opportuna durezza, eventualmente anche in associazione all’acqua, molto efficace nei confronti delle croste nere e del degrado di origine vegetale, che deturpano maggiormente l’apparato lapideo di quest’opera.

 Consolidamento Il manufatto lapideo necessita di un consolidamento mediante applicazione di nanocalce fino a rifiuto.

 Incollaggi Gli incollaggi dei conci in procinto di staccarsi dovranno avvenire con epossidica bicomponente inserendo, ove necessario, barre filettate in acciaio inox. Nei casi in cui, invece, non sia possibile movimentare i pezzi poco ancorati, si effettueranno iniezioni di epossidica liquida.

 StuccatureTutte le stuccature eseguite in passato, che non svolgano più il loro compito e risultino compromesse dovranno essere rimosse e riproposte con una malta a base di calce idraulica naturale e sabbia di fiume, eventualmente addizionata con pigmenti in polvere per ottenere un impasto di colore vicino alla materia costitutiva originale.

Protezione finale Per rallentare la ripresa dei fenomeni di alterazione dovuti principalmente all’attacco biologico, in particolare cercando di impedire all’acqua di penetrare nella porosità, dovrà essere steso un prodotto protettivo idrorepellente non filmogeno ad alta penetrazione addizionato con biocida per avere anche un’azione preventiva.

Trattamento elementi in ferro Tutti gli elementi in ferro presenti dovranno essere puliti per eliminare eventuali ossidi pulverulenti (ruggine), trattati con un convertitore della ruggine e protetti con graffite ferro micacea o prodotto equivalente


NOTE Intervento archiviato