Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Chiesa di San Carlo dei Barnabiti, luogo di culto oggi sconsacrato, si trova in via Sant'Agostino n.23 nel quartiere Oltrarno di Firenze.
I Barnabiti, un ordine religioso cattolico fondato da sant'Antonio Maria Zaccaria e Ludovica Torelli a Milano nel 1530, chiamati così dalla chiesa milanese di San Barnaba dove ebbero la loro sede iniziale, si insediarono a Firenze nel dicembre del 1627. I lavori d’ingrandimento dell’Oratorio iniziarono nel 1636 diretti dall’architetto e scultore Gherardo Silvani e terminati nel 1641. Nei primi anni de ‘700 l'ordine dei Barnabiti raggiunse un notevole livello di importanza ed iniziarono i lavori di decorazione e abbellimento della Chiesa per cui furono chiamati tra i migliori architetti e pittori “figuristi” e “quadraturisti” del periodo. Nel 1720 viene rifatta la copertura della navata, creando con stuoia intonacata una volta a botte, l’anno successivo, 1721, viene incaricato di dipingere la volta Sigismondo Betti, che su disegno di Matteo Bonechi, suo maestro, rappresenta la “Gloria di San Bartolomeo” lavoro terminato l’11 maggio 1721. Negli anni tra il 1741-’43 l’architetto Bernardino Ciurini per rendere più ricca l’iconografia classica degli ambienti ecclesiastici, inserisce elementi architettonici che daranno alla Chiesa di San Carlo una impronta ben precisa. Dopo più di 25 anni e Giuseppe Zocchi riceve l’incarico di dipingere la cupola e i 4 pennacchi che raccordano le pareti con la cupola. Questa è la prima opera in affresco dello Zocchi che legato alla tradizione settecentesca rappresenta nella cupola la “Gloria di Dio Padre”.
L’ultimo importante ciclo pittorico realizzato nella Chiesa è degli anni 1757/58, quando, l’ultimo dei “quadraturisti” in Firenze e apprezzato scenografo teatrale, Domenico Stagi realizza le quadrature architettoniche ed ornamentali della navata, delle pareti e dell’arco presbiteriale.
Con la soppressione Leopoldina del 1783 la Chiesa passò in mani private fino al 1838, quando venne acquistata dagli Scolopi che ne fecero rimodernare la facciata dall’architetto Leopoldo Pasqui e la tennero fino al 1866, quando passa all’amministrazione comunale di Firenze che lo destina come uso di palestra ed attività culturali.
Informazioni sullo stato della conservazione
Ad oggi sono quasi completati i lavori di restauro di tutti gli apparati decorativi ed è in corso di realizzazione l’allestimento degli spazi dedicati ad esporre le eccellenze dell’artigianato dell’Oltrarno oltre che uno spazio per convegni, workshoop etc.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
gli orari dipendono dagli eventi che si svolgono nello spazio.