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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Fatta edificare da papa Giulio III, Giovanni Maria Ciocchi del Monte, tra il 1550 e il 1555, Villa Giulia è uno splendido esempio di villa rinascimentale. Fu certamente la presenza dell'acqua a indurre papa Giulio III a voler trasformare la valle fuori porta che oggi porta il suo nome in un giardino di delizie. E non è un'acqua qualunque ma quella purissima dell'acquedotto Vergine ad alimentare lo scenografico Ninfeo, complesso architettonico opera di Bartolomeo Ammannati. Ancora oggi il Ninfeo è il cuore pulsante della Villa con le sue ricche decorazioni architettoniche e le grandiose fontane. 

L'impianto del Ninfeo di Villa Giulia è di grande effetto scenografico. La struttura si sviluppa su tre livelli intorno alla fontana dell'Acqua Vergine. Sul livello più alto sono state pensate due logge dalle quali si può godere della vista delle splendide architetture scolpite dal Vasari e dall'Ammannati. Ai lati del portico d'ingresso due ampie scale a cordonata scendono fino al livello intermedio in un abbraccio, dove si aprono due ambienti con soffitti a volta, posti l'uno di fronte all'altro e caratterizzati da tre aperture con motivo a serliana. Uno dei due ambienti è la celebre Sala dello zodiaco, così denominata per la presenza di una ricca decorazione ad affresco che raffigura i segni zodiacali e il volgere delle Stagioni, queste ultime rappresentante attraverso il trionfo le divinità classiche a loro legate. 

Ai lati del piano intermedio, entro due grandi nicchie sono due fontane raffiguranti le personificazioni di due fiumi: il Tevere e l’Arno con i rispettivi attributi. La lupa per il fiume Tevere e il marzocco, il leone che nella Repubblica fiorentina era simbolo del potere popolare, per il fiume Arno. Quest'ultima rappresentazione è un chiaro richiamo alle origini toscane del papa. Le due statue monumentali sono rappresentate adagiate su un fianco su vasconi di marmo che dovevano un tempo accogliere l'acqua che sgorgava copiosa dai cunicoli dell'acquedotto. 

Al centro del piano intermedio, una balaustra incornicia la fontana bassa, e all'interno di essa sono scenograficamente posizionate quattro cariatidi su un pavimento di marmo policromo. Ad arricchire lo spazio un mosaico romano a tessere bianche e nere risalente al II sec. d.C.. Tutte le pareti del Ninfeo sono arricchite dall'alternarsi di nicchie, lesene e ed aperture che provocano effetti di contrasto e giochi di luci e ombre.

Informazioni sullo stato della conservazione

Le pareti del Ninfeo sono oggi in uno stato di conservazione precario. La consistente presenza di umidità ha provocato ampi distacchi dell'intonaco e dell'intonachino, soprattutto sulla parete esposta a nord. Su entrambi gli ordini architettonici sono visibili distacchi superficiali che lasciano intravedere le coloriture precedenti in color ocra. 

L'ordine inferiore è certamente quello maggiormente ammalorato e caratterizzato anche dalla presenza di patine biologiche e crescita di piante superiori, visibili anche sulle due rampe di scale. Il progressivo accumulo delle polveri ricche di sostanze inquinanti può provocare fenomeni di disgregazione dei materiali. Infatti, gli stucchi presentano difetti di coesione e polverizzazione superficiale. 

Nel livello intermedio le fontane con le personificazioni dei Fiumi dovevano un tempo rappresentare elementi significativi per la presenza dell'acqua sgorgante, ma oggi sono private della loro originaria funzione poichè non sono più alimentate dall'Acquedotto. Per quanto riguarda la fontana di sinistra, il Tevere, è stato possibile intercettare le tubazioni e le parti terminali delle stesse. Per la fontana collocata a destra, l'Arno, non è stata localizzata e non è presente la parte terminale della linea di adduzione idrica. Pertanto, si rende necessario un intervento di ripristino dedicato. 

Gli obiettivi degli interventi previsti sono:

- riportare il Ninfeo al suo originario splendore attraverso il restauro dei prospetti architettonici del primo livello;

- restituire al Ninfeo la sua antica funzione di "teatro delle acque", attraverso il ripristino dell'impianto idrico delle fontane dei Fiumi. 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Orari di apertura: dal martedì alla domenica 8.30 - 19.30. Chiuso il lunedì, il 1 gennaio e il 25 dicembre. Quando il lunedì, giorno di chiusura, coincide con una festività (es. lunedì dell'Angelo) il Museo rimane aperto, spostando il giorno di riposo settimanale.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 195.183,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto di restauro prevede di intervenire con un duplice obiettivo: 

Arrestare il degrado in atto e restituire leggibilità all'intero complesso architettonico del Ninfeo di Villa Giulia.

Le fasi di intervento previste riguarderanno gli stucchi, le pareti, le parti in pietra e quelle in metallo, e possono sintetizzarsi nei punti seguenti:

a) pulitura meccanica e rimozione dei depositi coerenti e incoerenti;

b) pulitura chimica attraverso applicazioni di impacchi localizzati;

c) rimozione degli intonaci ammalorati;

d) consolidamento in profondità delle aree distaccate;

e) sostituzione delle vecchie stuccature;

f) eventuale integrazione delle lacune;

g) coloritura delle superfici;

h) trattamento antiruggine della ringhiera delle scale.

Per quanto riguarda le fontane, l'intervento prevederà - per la fontana del Tevere - di installare una stazione di pompaggio utilizzando le parti terminali delle tubazioni, senza necessità di interventi murari sulla superficie della fontana. Mentre per la fontana dell'Arno sarà necessario intervenire con un foro sulla pavimentazione per permettere il passaggio della linea di adduzione idrica dalla stazione di pompaggio alla fontana, e realizzare una traccia verticale fino al raggiungimento della bocca dell'anfora.

Le fasi saranno articolate come di seguito:

a) ripristino impianto idrico delle fontane;

b) realizzazione opere murarie per passaggio impianto idrico/elettrico (linea addutrice, scarico, ecc.);

c) fornitura in opera di n. 2 vasche in acciaio inox a protezione delle vasche marmoree;

d) impianto illuminotecnico a led;

e) intervento di restauro nelle parti interessate dalle opere murarie (stuccature e microstuccature, reintegrazioni cromatiche con velature).