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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Via Santa Margherita prende il nome dalla chiesa di Santa Margherita, in origine dedicata a San Pantaleone. Ristrutturata e rinnovata nel 1640 presenta una facciata con risalti in cotto e portale in pietra sormontato da edicola con l’immagine della Madonna col Bambino. La chiesa è visibile fin dall’imbocco della via, che risulta importante proprio perché si apre su questa costruzione molto fotografata dai numerosi turisti, che ha annesso il monastero delle Agostiniane con all’interno la Scala Santa che ha una bella decorazione a fresco con un crocifisso del XV sec fiancheggiato da sagome con angeli dipinti da Francesco Providoni. Lungo via Santa Margherita, sull’angolo c’è il palazzo Ciccoli poi Nalli, di buona architettura del sec XVII con rifiniture in cotto e finestre in pietra. Scendendo, si notano abitazioni medievali e di epoche successive molto ben conservate. Essendo Bevagna un’importante città in epoca romana, perché sulla via Flaminia, che passava all’interno dell’abitato e rappresenta ancora la via principale (corso Matteotti) e per essere circondata da fiumi navigabili (Clitunno, Teverone, Timia, Attone), uno degli assi principali della centurazione e dell’urbanistica cittadina era il cardo maximus che si incrociava ad angolo retto con il decumanus maximus. Via Santa Margherita rappresentava il cardo in direzione nord-sud insieme a via Crescimbeni, già riqualificata. Il decumano, in direzione est-ovest, è rappresentato dall’attuale corso Matteotti e corso Amendola, già riqualificati. Il punto d’incontro è il trivio, un importante riferimento urbano. Queste strade antiche, che seguono l’organizzazione urbanistica della città romana, possono essere ancora ammirate a Bevagna e via Santa Margherita rimane il tratto che ancora necessita di una riqualificazione adeguata. L’ultima parte della via si affaccia sulle mura che circondano il paese a poca distanza dal fiume Clitunno, che in questa zona, in età romana, non solo era navigabile ma si apriva a formare un grande porto, la cui testimonianza sono i numerosi reperti archeologici che si trovano all’interno delle abitazioni e in un sito appartenente all’Ente visitato dai turisti e luogo prediletto dai registi, che trovano a Bevagna angoli suggestivi ancora intatti. Questo percorso che conduce al luogo dove il Clitunno forma una cascata per poi confluire nel fiume Teverone per chiamarsi Timia, è oggi molto frequentato e purtroppo non ha più quell’aspetto di via curata e di valore, è piuttosto uno stradone in catrame con rattoppi in ogni tratto. La nostra volontà è quella di ridare a via Santa Margherita il giusto rilievo anche in considerazione dell’importanza storica che ha avuto ed ha tuttora per la città di Bevagna.

Informazioni sullo stato della conservazione

La pavimentazione di via Santa Margherita si presenta parzialmente deteriorata con alcune pietre degradate o rotte, in più si presentano degli avvallamenti dovuti a cedimenti del sottofondo. Si prevede quindi la sostituzione delle pietre danneggiate e la rilavorazione delle pietre riutilizzabili, oltre che il riposizionamento su malta di calce a quota delle parti che hanno subito cedimenti. Attualmente sono in corso di realizzazione le nuove tubazioni dei sottoservizi, comprendenti le linee del metanodotto. 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Strada pubblica, di libera fruizione.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 350.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Si prevede di sostituire in parte la pavimentazione antica in selciato di arenaria/calcarenite di Bevagna con il recupero del materiale. L’intera strada ha uno sviluppo lineare di 309 m con una superficie complessiva di 1907 mq, una sezione minima di 1,72 e massima di 10,10 m. Il dislivello superato ha una pendenza media di 2,9%. Si prevede, nella parte a valle della Chiesa, una pavimentazione cromofibra con zanelle e impluvi laterali.