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Attività principali dell'istituzione

Nato nel 1889 per accogliere e conservare le collezioni archeologiche acquisite dallo Stato italiano e le numerose antichità che emergevano dai lavori di adeguamento di Roma al suo nuovo ruolo di capitale, il Museo Nazionale Romano è un istituto culturale di rilevante interesse nazionale, dal 2016 dotato di autonomia speciale, e ha come missione l'acquisizione, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione di un patrimonio culturale unico al mondo. Articolato su quattro sedi - Palazzo Altemps, Palazzo Massimo, Terme di Diocleziano e Crypta Balbi - costituisce per il visitatore un'occasione unica per avvicinarsi alla storia, alla cultura e alla società della Roma antica, consentendo di entrare in contatto con luoghi di rara bellezza e pregevoli capolavori. Palazzo Altemps è la sede dedicata alle collezioni storiche del Museo e ospita capolavori scultorei di altissimo pregio, tra cui il Trono Ludovisi, il Galata suicida e l'Ares Ludovisi. Il percorso di visita svela una successione di sale decorate, un intrico di scale e corridoi che conducono di scoperta in scoperta: dalle collezioni di scultura antica appartenute a famiglie nobiliari, prime tra tutte le collezioni Altemps e Boncompagni Ludovisi, alla raccolta egizia, dalla collezione Gorga alla galleria delle incisioni e dei marmi antichi. Palazzo Massimo espone le opere più celebri del Museo Nazionale Romano, rinvenute negli scavi archeologici effettuati a Roma e nel territorio del Lazio, quali il Pugilatore e il c.d. Principe ellenistico, il discobolo Lancellotti, gli affreschi della Villa della Farnesina e della Villa di Livia a Prima Porta, offrendo un'ampia panoramica della produzione artistica del mondo romano, dalle sculture agli affreschi, dai mosaici alle oreficerie e alla numismatica. Le Terme di Diocleziano, costruite tra il 298 e il 306 d.C. e trasformate da Michelangelo per realizzare la Basilica di S. Maria degli Angeli e la Certosa, sono la sede storica del Museo Nazionale Romano. Il percorso museale si snoda tra le imponenti aule delle terme, la monumentale piscina (natatio) e i due chiostri della Certosa. Vi sono compresi il Museo della Comunicazione Scritta dei Romani, che accoglie una delle più importanti collezioni epigrafiche del mondo, il Museo della Protostoria dei Popoli Latini, che documenta le fasi più antiche della cultura del Lazio, e il Museo virtuale della Villa di Livia. La Crypta Balbi testimonia la trasformazione del paesaggio urbano di un intero isolato dall'antichità fino ai giorni nostri. Il percorso museale documenta in modo diacronico l'evoluzione dell'area, attraverso i resti archeologici e i reperti recuperati dagli scavi: dal complesso augusteo del teatro romano di Balbo e della vicina Porticus Minucia alle strutture medievali, fino alla rinascimentale chiesa di S. Caterina dei Funari.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 15.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’Archivio Storico conservato a Palazzo Altemps è il frutto di un articolato e complesso lavoro di raccolta, sistemazione e inventariazione di tutto il materiale documentario dell’originaria Sopraintendenza agli Scavi e monumenti della provincia di Roma, dalla sua fondazione nel 1870 fino alla cd. Riforma Franceschini del 2016, quando il Museo Nazionale Romano è diventato un istituto autonomo. Tra le serie presenti nell’Archivio Storico ci sono molti documenti relativi al Museo Nazionale Romano, istituito nel 1889 nella sede storica delle Terme di Diocleziano, comprendendo anche le antichità del Museo Kircheriano, per conservare ed esporre il materiale venuto in luce durante i grandi lavori per l’ampliamento della città dopo il 1870 ed includendo in seguito il materiale proveniente dalle ricerche archeologiche e dai ritrovamenti fortuiti avvenuti nel territorio comunale di Roma.

Recentemente sono confluite nell’Archivio Storico la Serie “Opere d’Arte”, comprendente circa 750 fascicoli contenenti la documentazione relativa a singole opere che fanno parte o hanno fatto parte delle collezioni del Museo Nazionale Romano, e la Serie “Consegne in Deposito Temporaneo”, che consiste in 118 fascicoli relativi alle opere del Museo che sono state consegnate in deposito o cedute presso altri enti o istituti di cultura in Italia o all’estero. Entrambe le serie sono estremamente importanti per la storia delle collezioni del Museo e sono intrinsecamente correlate con i dati sulle opere consultabili sulla piattaforma “MNR Digitale – Collezioni e Archivi” (mnrdigitale.cultura.gov.it), permettendo di approfondirne aspetti relativi alla provenienza e alla storia collezionistica. Si tratta di circa 6 metri lineari per un totale stimato di circa 18.000 fogli.

Di recente recupero e immissione nell’Archivio Storico è anche l’ottocentesco Giornale degli oggetti rinvenuti negli scavi fatti al Foro Romano, Palatino, Castel S. Angelo, Settizonio, Santa Francesca Romana, Monumento a Vittorio Emanuele II, Ferrovia di Trastevere, relativo a molte delle prime opere entrate nelle collezioni del Museo Nazionale Romano.

Il progetto prevede una digitalizzazione conservativa delle due serie documentali e del Giornale sopra menzionati, adottando tecniche e attrezzature specifiche finalizzate a tutelare da qualsivoglia danneggiamento l’originale. Le immagini prodotte saranno infatti di tipo “conservativo” ovvero immagini ad alta risoluzione, non utilizzate per la consultazione, ma conservate e utilizzate qualora specifiche richieste implichino l’uso di immagini lossless. Oltre ai file conservativi TIF, saranno generati sotto-campionamenti JPEG conformi e un file PDF multipagina per ciascun fascicolo, sottoposti ad elaborazione OCR, che saranno messi a disposizione degli utenti per la consultazione.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 12.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il rilievo, in marmo bianco a grana fine (inv. n. 662; alt. 54 cm; lungh. 227 cm; spess. 35 cm), rinvenuto a Roma in via di San Claudio nel 1867 e attualmente collocato nell'Aula X delle Terme di Diocleziano, si data alla fine del IV secolo d.C. Fratturato in tre parti, presenta numerose scheggiature sulla fronte, sulle mensole e nella parte superiore; mancano, a partire da sinistra, le prime due colonne, la quinta e la sesta. Sulla fronte il rilievo presenta un portichetto sorretto da colonne poggianti su mensole lisce e articolato sul fondo in sette nicchie, inquadrate da lesene. Sul lato opposto, all'interno di una tabula ansata, è incisa un'iscrizione sacra posta da Tamesius Olimpius Augentius, il cui testo, in metrica, ricorda le benemerenze del dedicante per la celebrazione del culto di Mitra: egli infatti edificò a proprie spese, senza gravare sulle finanze della città, delle grotte per il culto. Le sette nicchie del rilievo sembrano fare riferimento agli altrettanti gradi iniziatici del culto di Mitra; la nicchia centrale, in maggior risalto per la posizione e per la decorazione, era probabilmente destinata a ospitare l'ultimo grado, quello di Pater. Ciascuna delle sette nicchie presenta al centro del piano un foro per perno, forse destinato in origine a fissare altrettante immagini connesse ai diversi gradi di iniziazione del culto. Il pezzo trova al momento un unico confronto nel mosaico del Mitreo delle Sette Porte a Ostia, nel quale è rappresentato un analogo prospetto architettonico scandito da sette aperture.

Il rilievo necessita di un restauro conservativo: oltre alle fratture esistenti, si rilevano diffusi depositi superficiali, macchie da percolazione, tracce di ossidazioni ferrose, derivanti da perni inseriti in passato, e residui di pregressi risarcimenti di lacune in malta cementizia. L'intervento prevede la rimozione delle precedenti integrazioni, l'espianto di perni, una accurata pulitura, l'assemblaggio dei frammenti esistenti, l'integrazione di eventuali lacune strutturali e la riequilibratura cromatica d'assieme.


NOTE Intervento archiviato