Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Fontana di Piazza Farinata degli Uberti fu eretta con una duplice finalità: estetica e salutistica.
Doveva infatti qualficare il centro della piazza, davanti all'insigne Collegiata, e sostiture l’originaria colonna con il simbolo araldico del Marzocco che era stata abbattuta dalle truppe francesi.
Inoltre, dotava i cittadini empiesi di una fonte di acqua pura, visto che all’epoca (1817 ca.) i vari pozzi della zona del centro erano gravi e facilmente corruttibili.
La realizzazione della Fontana venne inizialmente affidata all’ingegner Neri Zocchi di Firenze, il quale però morì nel corso dell’esecuzione dei lavori. Il progetto attuale venne quindi elaborato dall’ingegner Giuseppe Martelli di Firenze, che all’epoca godeva di una certa notorietà. A lui si devono vari progetti della Fontana; quello definitivo ottenne l’approvazione dello scultore Lorenzo Bartolini, al quale il Martelli stesso si era rivolto. L’esecuzione del monumento fu quindi affidata allo scultore Luigi Pampaloni, fiorentino e allievo del più famoso Lorenzo Bartolini, con cui Martelli aveva già avuto modo di collaborare.
Sono opera del Pampaloni le Naidi che sorreggono il piatto alla base dello zampillo centrale e che si distinguono per naturalezza e freschezza esecutiva. Più corsivi i quattro leoni accovacciati, opera di Luigi a Ottavio Giovannozzi.
Sono loro però coloro ai quali è associato non solo il nome della Fontana ma anche quello della Piazza, conosciuta ai più come Piazza dei Leoni.
Informazioni sullo stato della conservazione
Trascorsi sedici anni dall'ultimo restauro i problemi conservativi dei materiali costituenti la fontana, cioè il marmo apuano e la pietra arenaria grigia, si manifestino nuovamente con le stesse caratteristiche presenti prima del passato intervento.
Particolarmente invasiva è la formazione di strati di calcare sia di colore biancastro che grigio-nero; in alcune zone il calcare è coperto da strati di vegetazione (alghe, formazioni fungine, etc).
Sarà motivo di indagine ravvicinata, al momento del restauro, la presenza di linee di frattura sotto parte del bordo della vasca superiore. Una frattura piuttosto ampia divide per metà uno dei bacili; altre fratture sottili, dovute alla tipica lavorazione a mazzuolo e scalpello, sono presenti sul muso dei leoni.
Sulla guancia e sul naso di una delle Naiadi vi sono delle mancanze materiche.
Alcune parti del basamento in pietra arenaria risultano degradate sia in superficie, per caduta di materia e presenza di scaglie, sia in profondità, per presenza di materia decoesa.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L’intervento prevede il trattamento delle formazioni biologiche, la rimozione del calcare e il pre-consolidamento e consolidamento delle lacune.
Verranno inoltre stuccate le varie fessure.
Si procederà quindi alla pulitura dell’intera Fontana, protetta quindi con idrorepellente e antigraffio.
Verranno inoltre spazzolate le catene di ferro che delimitano il monumento.