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Attività principali dell'istituzione

Diversamente dagli archivi di altre Soprintendenze deputate alla conservazione e tutela di fondi fotografici esterni, l’archivio fotografico della Soprintendenza del FVG racconta la nascita del Servizio di Tutela in Italia, la nascita della prima Soprintendenza a carattere regionale, la nascita dell’Ufficio staccato di Udine. Racconta l’adozione della fotografia nell’ambito del servizio di tutela e il suo progressivo smarcarsi dal ruolo di subordinazione rispetto alla storia dell’arte aulica per acquisire piena consapevolezza del linguaggio fotografico, indipendente da qualsiasi altra forma artistica, riconoscimento che i recenti Stati Generali della Fotografia hanno consolidato. L’archivio fotografico fa emergere le Autorità e gli Enti diversi che a vario modo e a diverso titolo hanno contribuito all’azione di tutela. Racconta ogni attività, provvedimento ed azione dell’istituto ministeriale. La messa on line dell’Archivio fotografico si pone anche un obiettivo di educazione alla lettura dell’immagine, un percorso di formazione sulla storia dell’arte del FVG anche per chi non è friulano (ricerche trasversali). L'archivio svolge attività di inventariazione, conservazione, digitalizzazione del materiale, garantisce la pubblica fruizione, ne promuove lo studio e  la ricerca.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 85.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

L'archivio fotografico della sede di Trieste, si compone di due sezioni: l’archivio negativi e le corrispondenti stampe, incollate su cartoncino e organizzate in ordine topografico. Sono 11000 i negativi conservati su diversi supporti prodotti dal 1920 al 1958, oltre ad altri 2000 circa databili tra il 1953 e il 1958. Dal 1976, anno del terremoto del Friuli, sino al 2000, il numero progressivo del registro cronologico passa dal 18.000 al 25.000 circa. Non vi sono registrazioni successive poiché dal 2002 si fotografa esclusivamente in digitale. L’archivio conserva anche un fondo con circa 7000 stampe di fotografie riguardanti sia i beni regionali, sia quelli di Istria e Dalmazia, territorio italiano tra le due grandi guerre.

L’archivio fotografico della sede di Udine, formatosi intorno al 1945, è composto da un primo nucleo (il “Fondo Venezia”) di 2234 immagini positive e negative, prodotte a partire dal 1891 dall’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Veneto e, dal 1907, dalla Soprintendenza ai Monumenti di Venezia che documentano il patrimonio delle province di Udine e di Pordenone nel periodo antecedente la prima Guerra Mondiale. A esso si sarebbero aggiunti 125 positivi, attribuibili all’attività dell'ufficio udinese.

La seconda serie è costituita da positivi di vari formati e 2251 negativi su lastra di vetro e pellicola provenienti dalla Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Trieste relativi alle province di Gorizia, Pordenone e Udine nel periodo tra le due guerre dal 1919 al 1955.

Riveste notevole interesse il patrimonio fotografico frutto delle campagne di catalogazione promosse dall’allora Ministero dell’Istruzione Pubblica, in particolare quelle tra il 1923 e il 1924, volte a documentare il patrimonio storico-artistico, l’architettura rurale e i beni etnoantropologici della Carnia, nonché le bellezze paesaggistiche.

Dopo il terremoto del 1976 si aggiunsero 3223 positivi frutto della campagna fotografica del Gabinetto Fotografico Nazionale, svoltasi nel Friuli tra luglio e novembre.

I materiali sono suddivisi in tre gruppi: circa 60.000 negativi sono su lastra di vetro, pellicola e diapositive a colori di diversi formati: 935 le serie di negativi o diapositive a colori (35 mm) e di immagini digitali (jpeg a bassa definizione) effettuate in cantiere o in laboratorio; tutto il materiale è catalogato topograficamente con i positivi incollati su cartoncino. La serie delle stampe di grande formato comprende le radiografie e il corredo diagnostico realizzato nel corso dei restauri. Rimangono da inventariare 30.000 immagini digitali prodotte nell’ultimo decennio.