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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Fermo è una città in cui numerose fonti di raccolta e approvvigionamento idrico – a cominciare dalle magnifiche Cisterne Romane – hanno, da secoli, caratterizzato la vita e lo sviluppo per tutta la popolazione: fin dall’antichità, infatti, la necessità sempre maggiore di acqua ha portato alla costruzione di strutture sotterranee e di acquedotti, con la formazione di una rete sotterranea di cunicoli e cavità per lo sfruttamento e la distribuzione della risorsa idrica. Nel periodo medievale le antiche fonti romane vennero ricostruite e ne furono costruite di nuove, per lo più nei terminali degli acquedotti sotterranei e a ridosso di sorgenti. Tra queste fonti alcune sono ancora oggi visibili e per lo più conservate, ma comunque bisognose di restauro, per riportarle all’antico splendore.

Informazioni sullo stato della conservazione

Necessita di manutenzione ordinaria/straordinaria

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Luogo all'aperto, sempre fruibile

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 60.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Strada comunale Vallasciano.

Fermo è una città in cui numerose fonti di raccolta e approvvigionamento idrico – a cominciare dalle magnifiche Cisterne Romane – hanno, da secoli, caratterizzato la vita e lo sviluppo per tutta la popolazione: fin dall’antichità, infatti, la necessità sempre maggiore di acqua ha portato alla costruzione di strutture sotterranee e di acquedotti, con la formazione di una rete sotterranea di cunicoli e cavità per lo sfruttamento e la distribuzione della risorsa idrica. Nel periodo medievale le antiche fonti romane vennero ricostruite e ne furono costruite di nuove, per lo più nei terminali degli acquedotti sotterranei e a ridosso di sorgenti. Tra queste fonti alcune sono ancora oggi visibili e per lo più conservate, ma comunque bisognose di restauro, per riportarle all’antico splendore.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 20.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Zona nuovo polo scolastico.

Fermo è una città in cui numerose fonti di raccolta e approvvigionamento idrico – a cominciare dalle magnifiche Cisterne Romane – hanno, da secoli, caratterizzato la vita e lo sviluppo per tutta la popolazione: fin dall’antichità, infatti, la necessità sempre maggiore di acqua ha portato alla costruzione di strutture sotterranee e di acquedotti, con la formazione di una rete sotterranea di cunicoli e cavità per lo sfruttamento e la distribuzione della risorsa idrica. Nel periodo medievale le antiche fonti romane vennero ricostruite e ne furono costruite di nuove, per lo più nei terminali degli acquedotti sotterranei e a ridosso di sorgenti. Tra queste fonti alcune sono ancora oggi visibili e per lo più conservate, ma comunque bisognose di restauro, per riportarle all’antico splendore.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 70.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La Fonte Nova si trova presso l’arco di Sant’Antonio. Questa fonte, situata sotto strada rispetto all’arco, risale al XVI secolo. La sorgente che la alimenta, oltre ad inserirsi in un sito geologico, alimenta molte altre fontane tra cui quella del palazzo Morroni. Essa era strategica per le attività economiche di Fermo, come dimostra la sua presenza già nelle antiche mappe. La parte oggi visibile è costruita in stile gotico con una muratura di mattoni ed è visitabile liberamente, anche se si trova in un orto e una parte di essa è avvolta dalla vegetazione.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 30.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Sita in Piazzale Tupini. 

Fermo è una città in cui numerose fonti di raccolta e approvvigionamento idrico – a cominciare dalle magnifiche Cisterne Romane – hanno, da secoli, caratterizzato la vita e lo sviluppo per tutta la popolazione: fin dall’antichità, infatti, la necessità sempre maggiore di acqua ha portato alla costruzione di strutture sotterranee e di acquedotti, con la formazione di una rete sotterranea di cunicoli e cavità per lo sfruttamento e la distribuzione della risorsa idrica. Nel periodo medievale le antiche fonti romane vennero ricostruite e ne furono costruite di nuove, per lo più nei terminali degli acquedotti sotterranei e a ridosso di sorgenti. Tra queste fonti alcune sono ancora oggi visibili e per lo più conservate, ma comunque bisognose di restauro, per riportarle all’antico splendore.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 50.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Sita in Largo del Rialto, raggiungibile da via San Tommaso.

Fermo è una città in cui numerose fonti di raccolta e approvvigionamento idrico – a cominciare dalle magnifiche Cisterne Romane – hanno, da secoli, caratterizzato la vita e lo sviluppo per tutta la popolazione: fin dall’antichità, infatti, la necessità sempre maggiore di acqua ha portato alla costruzione di strutture sotterranee e di acquedotti, con la formazione di una rete sotterranea di cunicoli e cavità per lo sfruttamento e la distribuzione della risorsa idrica. Nel periodo medievale le antiche fonti romane vennero ricostruite e ne furono costruite di nuove, per lo più nei terminali degli acquedotti sotterranei e a ridosso di sorgenti. Tra queste fonti alcune sono ancora oggi visibili e per lo più conservate, ma comunque bisognose di restauro, per riportarle all’antico splendore.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 150.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Le fonti di San Francesco da Paola vennero realizzate presumibilmente intorno al 1320. La costruzione, nei pressi della quale avevano luogo le esecuzioni capitali, a pianta rettangolare, è aperta da archi retti da pilastri. La zona era conosciuta con l’appellativo “lu sfumucu”, perché durante le epidemie tutti quelli che entravano in città dovevano essere sottoposti alla quarantena per la disinfestazione. La fonte, come tutte quelle fuori dalle mura fermane, era utilizzata, oltre che per prendere acqua, per lavare i panni o, anche, per far abbeverare gli animali. Il ninfeo nel cortile di palazzo Morroni è costituito da un lavatoio con tre archi dietro il quale è sistemata una vasca in cui si riversava l’acqua proveniente da un cunicolo. L’opera è di epoca medievale. Fonte Nova, a pianta rettangolare, prende il nome dal fatto che forse fu l’ultima ad essere costruita.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 250.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La fonte, denominata Fallera, è localizzata al di fuori della cinta muraria storica, nella zona denominata Vallescura: insiste tra l’area di via Bellesi e quella della Montagnola, nel quartiere del Tirassegno, a ridosso della sponda nord del fosso Reputolo; fu costruita durante l’alto medioevo probabilmente su una fonte già esistente, di epoca romana. La città di Fermo è ricca di strutture sotterranee e acquedotti che risalgono ai tempi più antichi, necessari per la captazione e lo sfruttamento delle acque sorgive. La costruzione della fonte fu imposta dal nobile e potente potestà Pinus de Vernacis da Cremona e fu finanziata con il ricavato delle condanne civili e penali che venivano comminate a chi commetteva infrazioni o “falli”, da cui il nome; a testimonianza di ciò una lapide posta sulla fonte che riportava “Factum fuit de condemnationibus primi regiminis” (il primo governo era quello autonomo insediatosi dopo il 1220 e ancora in carica quando la fonte venne costruita). La fonte è gemella di quella di San Francesco di Paola e la sua costruzione, come la vediamo oggi, risale all’agosto del 1309. Si ipotizza che precedentemente, in luogo dell’attuale fonte, ci fosse una struttura romana o preromana, essendo la zona ricca di giacimenti archeologici, ma non si hanno prove di questo. Nel 1445 essa venne restaurato dallo Sforza, quando era signore della città di Fermo, come testimonia lo stemma ancora oggi visibile in facciata. Nel 1474 vennero eseguiti dei lavori per collegare il centro della città con la fonte, importante perché ricca d’acqua, tramite una strada selciata, oggi scomparsa. Nel 1535 fu nuovamente restaurata a spese dell’erario quando era governatore Paolo Ranuccio da Tarano, e dai signori della città Giovan Battista Morrone e Jacopo Bertacchini; una lapide ancora visibile riporta i lavori eseguiti: “Fontem Hunc incuria squallidum ed pene destitum P. Pau. Ranunctio de Tarano I.U.D. celeber gubem (di)gni densis regio. Bapt. Morrone et Jacobo Bertacchino ex aerario publ. Reaturar ano Dni MCXXXV”. Successivamente nell’area vennero impiantati vari stabilimenti, tra i quali una conceria di pelli e un lanificio, costruito nel dicembre del 1574, favorito prima dal vescovo Peretti e poi da papa Sisto V. La fonte ha subito restauri anche nel 1613; poi nel 1855, vista la mancanza di acqua potabile in città, vennero elaborati vari progetti per lo sfruttamento delle sorgenti della fonte, per i crescenti bisogni della popolazione, ma nessuno di questi venne attuato. Dopo la realizzazione dell’acquedotto del Polesio, nel 1896, le fonti come Fonte Fallera persero di interesse e iniziarono ad essere abbandonate.