Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Villa Padulli è collocata all'interno del centro abitato, edificata sul colmo di una collina e in posizione dominante rispetto al centro urbano; la villa è a quota m. 253 s.l.m.
Le prime notizie sui Padulli risalgono al secolo XIII. Nel Seicento Giulio Padulli divenne Sindaco e notaio generale della città di Milano mentre nel secolo successivo la famiglia ottenne il titolo di Conte appoggiandolo al feudo di Vighignolo (1747); a partire dal 1752 i Padulli furono cooptati nel patriziato milanese, si imparentarono con le famiglie Borromeo e Melzi d’Eril; scelsero infine Cabiate come propria residenza ufficiale.
Nella prima metà dell’Ottocento Giulio commissionò la costruzione di una villa in stile tardo neoclassico a fianco della quale fu edificata intorno al 1860 un’ala destinata ai servizi e alla servitù. Furono soventi ospiti il conte Mellerio, Antonio Rosmini e Alessandro Manzoni.
La struttura della villa è quella tipica della residenza di campagna, i soffitti interni vennero affrescati e i pavimenti realizzati a mosaico; sempre all’interno della villa è presente una cappella privata.
L’insieme: Villa Padronale su 3 piani (edificio nobile di circa mq 1.000 più altri mq 1.000 per la servitù), una fattoria/scuderia di 800 mq su due piani e il parco botanico, con alberi di gran pregio quali carpini, querce, tigli, cedri, faggi, tassi.
Il parco si estende per una superficie di oltre 20.000 mq disposta a piani sovrapposti tra loro collegati da alcuni sentieri pedonali e da una carrabile sterrata che permettono l’accesso alla Villa posta sulla sommità della collina. Si accede al parco attraverso una piccola portineria, che rappresenta l'unico edificio restaurato e ancora in uso, oltrepassato il quale s’incontra un grande spazio aperto pianeggiante in cui sono ancora evidenti gli elementi architettonici originari mescolati alla risultante di interventi successivi e di vegetazione infestante. Degno di nota è il carpino secolare posto al centro dell’area prativa d’ingresso.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il parco nel suo complesso è privo della tipica struttura del giardino all’italiana: l’impalcatura del giardino ricalca infatti i canoni del giardino inglese mancando totalmente di strutture geometriche nelle disposizioni vegetali e della statica struttura dei viali ortogonali.
I sentieri salgono morbidi verso la villa seguendo le curve di livello della collina tra piante monumentali di diverse specie; gli alberi e gli arbusti sono posti in forma libera, rispondendo però ad una attenta scelta varietale e di gusto estetico.
Giunti alla sommità della collina si incontrano due aree di forte impatto emotivo: l’area verde antistante Villa Padulli è composta da piante monumentali e da diverse specie vegetali, degrada a balze verso il Torrente la Valletta a Ovest e verso il centro abitato ad Est; antistante la villa e in direzione Sud un’ampia radura prativa al piede della quale è presente una limonaia.
Il parco Padulli è all’entrata del Parco Sovracomunale della Brughiera Briantea - un’area di circa 2.600 ettari tra 10 comuni limitrofi nella provincia di Como e Milano, recentemente integrata al Parco Regionale delle Groane - diventandone così la naturale porta di accesso e di attrazione. E’ a 200 metri dalla stazione ferroviaria sulla linea Trenord Milano Asso, in poco più di mezzora raggiungibile dal centro di Milano.
Attualmente la Villa e il Parco non sono utilizzati, sono chiusi al pubblico e in stato di abbandono: purtroppo Villa Padulli è un patrimonio culturale con una realtà di decadimento che deve essere risolto al più presto.
Alla luce di quanto sopra, consapevoli che per il recupero del complesso occorra procedere per lotti funzionali, il primo fondamentale passo riguarda il Parco di Villa Padulli, uno dei primi esempi di giardino all’inglese in Italia, con la peculiarità di essere su una collina, ove dimorano piante monumentali di gran pregio quali carpini, querce, tigli, cedri, faggi, tassi.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Ad oggi il Parco e la Villa sono chiusi al pubblico, togliendo a tutti una possibilità di fruizione non solo quale polmone verde indispensabile alla nostra esistenza, ma quale luogo di esperienza e nuova conoscenza, punto di aggregazione fondamentale per tutti i nostri cittadini, e non solo, di qualsiasi età, genere, interessi essi siano.
Uno spazio disponibile a chiunque voglia stare all'aperto, per giocare, per godersi il fresco o per la gioia di una camminata sotto alberi maestosi per giungere alla terrazza naturale con ampia vista sulla collina sottostante.
Il Parco di Villa Padulli oltre a luogo di socialità e tempo libero per i molteplici eventi che si possono organizzare al suo interno, deve essere recuperato prevalentemente come esperienza culturale e di percorso didattico: ci sono insuperabili esempi di piante monumentali di venerabile età, ora malauguratamente nascosti agli occhi di tutti.
Qualcuno ha definito la situazione del complesso Padulli come un incubo da troppo tempo ricorrente, e non possiamo dargli torto; quello che possiamo fare è unire tutti i nostri sforzi e fare tutto il possibile e anche di più per trasformare l'incubo in un sogno divenuto nuova realtà
E questo è il nostro intendimento: insieme per il recupero della Villa e del Parco di Villa Padulli.