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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La tomba 3 della necropoli di Canale Ianchina fa parte del gruppo di 116 tombe scavate tra il 1909 e il 1912 da Paolo Orsi, allora Soprintendente alle Antichità per la Sicilia ed il Bruzio, sulle collinette di Canale-Ianchina e Patariti nell'entroterra di Locri, la cui edizione sistematica risale al 1926 all'interno di un volume monografico di Monumenti Antichi dei Lincei in cui veniva data alle stampe anche la più antica necropoli di Torre Galli. La necropoli (fine IX-ultimo quarto VIII sec. a.C.) si caratterizza per l'adozione della tipologia a grotticella artificiale, che accoglie spesso vari individui, probabilmente facenti parte dello stesso nucleo familiare allargato. Il corredo della tomba 3 in questo progetto è costituito da un orcio, due anfore, molti frammenti appartenenti a diverse forme aperte (frammenti di scodelle), elementi tipici della cultura materiale della necropoli. (MRC 3244; MRC 3245; MRC 3246 e molti frammenti).

Informazioni sullo stato della conservazione

Il corredo della tomba 3 di Canale-Ianchina necessita di urgenti interventi di restauro: diversi elementi del corredo si presentano frammentati e la superficie vascolare è interessata da estese incrostazioni. Alcuni vasi, infine, contengono integrazioni dovute a vecchi restauri che con il passare del tempo si sono degradate e necessitano di essere realizzate nuovamente secondo i moderni criteri del restauro.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Intitolato al suo realizzatore Marcello Piacentini, uno dei massimi esponenti dell’architettura del primo Novecento, il palazzo che ospita il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è tra i primi, in Italia, ad essere progettato al fine esclusivo dell’esposizione museale. Collocato nel cuore della città, il Museo è un elemento importante del paesaggio e della vita dei reggini.

Il Museo Archeologico Nazionale nasce dalla fusione del Museo Statale con il Museo Civico di Reggio Calabria, quest’ultimo inaugurato il 18 giugno 1882 per custodire i numerosi reperti archeologici provenienti dal territorio.  Durante il terremoto del 1908, il palazzo del Museo Civico subì ingenti danni, così si accelerò il processo di istituzione di un Museo Nazionale Archeologico, fortemente voluto, tra gli altri, da Paolo Orsi, primo Soprintendente agli Scavi della Calabria.

Aperto parzialmente al pubblico nel 1954 e inaugurato nel 1959, il Museo è stato oggetto, nel corso degli anni, di importanti trasformazioni. Nel 1981, è stata allestita la sezione di archeologia subacquea, per dare un’adeguata visibilità ai Bronzi di Riace, tra i capolavori più significativi dell’arte greca.

Nel novembre 2009, il Museo è stato chiuso per restauro e definitivamente riaperto al pubblico il 30 aprile 2016. L’elemento principale dell’allestimento attuale è il nuovo cortile interno,dedicato a Paolo Orsi. Il piano interrato di Palazzo Piacentini ospita due ampie sale destinate a esposizioni temporanee. Il MArRC ha anche un’area archeologica interna: un lembo della grande necropoli ellenistica scoperta durante la costruzione dell’edificio.

Il direttore è il dott. Carmelo Malacrino.

 

GIORNI E ORARI D'APERTURA

da Aprile a Ottobre 2018 tutti i giorni da lunedì a domenica 9.00-20.00 (chiusura biglietteria 19.30)

 

Notti d’Estate al MArRC giovedì e sabato 20.00-23.00, dal 28 giugno all’8 settembre 2018 solo €3,00