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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Collocato dinnanzi all’altro grande Luca Giordano di Palazzo Reale raffigurante la Lotta tra Perseo e Fineo, questo dipinto racconta una vicenda tratta dal secondo canto della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, dedicata all’intercessione di Clorinda nel salvare due giovani cristiani, Olindo e Sofronia, dall’essere arsi vivi. Eccoli infatti sulla sinistra della tela, mentre vengono legati a un palo sotto cui si sta preparando la pira che li avrebbe condannati a morte. L’incedere però, subito alla destra, a cavallo, della guerriera saracena Clorinda – “d’arme e d’abito straniero” – li salverà al prezzo della sua disponibilità al re – l’elegante personaggio in abiti cinquecenteschi posto di profilo – nella guerra contro i crociati.  L’opera prima del 1847 quando l’ambiente che la ospita divenne Sala del Trono, venne significativamente ingrandita e nella parte alta vennero aggiunti i due angeli in volo recanti l’immagine sacra, non previsti in origine, e a tutti gli effetti l’antefatto narrativo della scena: Sofronia infatti, per tentare di salvare i cristiani di Gerusalemme, si dichiarò colpevole del furto dell’icona dalla moschea e per questo venne issata sul rogo. Olindo, segretamente innamorato di lei, la seguì in questo slancio finendo anche lui condannato a morte. Le proporzioni originarie dell’opera sono note grazie a un bellissimo disegno di Fragonard oggi conservato al British Museum, eseguito durante il suo celebre viaggio in Italia, datato tra il 1759 e il 1761, momento in cui l’opera doveva già aver subito significative alterazioni, verosimilmente ben lette dal francese che seppe registrarne l’aspetto autentico. Oltre all’indubitabile capacità di orchestrare una scena tanto articolata, su più piani scalati in profondità, con tante figure segnate da gesti ed espressioni vitali e comunicative, è da cogliere la calda luminosità diffusa che accarezza ogni dettaglio, amplificando la percezione di materiali molti diversi l’uno dall’altro: dal manto maculato del cane ai sontuosi velluti degli abiti del re, suo padrone, dal fluttuante drappo di Clorinda ai morbidi panneggi della veste di Sofronia. La cronologia esecutiva è stata questione su cui gli studi si sono molto interrogati, immaginarla intorno al 1680 sembra ancora l’opzione più verosimile.

Informazioni sullo stato della conservazione

L'opera presenta diffusi restauri pittorici alterati anche di notevole entità. La vernice protettiva, probabilmente di origine vegetale, è visibilmente molto ingiallita. In alto a sinistra si
evincono ritocchi a integrazione ormai alterati. Sono presenti cadute di materiale pittorico originale. Le cuciture sono molto evidenti, in alcuni tratti sembrano scucite, probabilmente per la tensione del telaio. Le cuciture sono presenti lungo il lato sinistro verticale, nelle zone orizzontali superiore ed inferiore.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La grande tela di Luca Giordano è esposta nella Sala del Trono di Palazzo Reale e visibile nei giorni e orari di apertura del museo che sono i seguenti:

  • MARTEDÌ 13.30 / 19:00 
  • MERCOLEDÌ, GIOVEDI’, VENERDI’ e SABATO 9:00 / 19:00 
  • I e III DOMENICA del mese 13.30 / 19:00, chiuso le altre domeniche e i lunedì

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 56.434,76 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

La ditta che si occuperà della movimentazione, dovrà installare un trabattello adeguato all’ altezza del dipinto (secondo le norme di sicurezza) che lascerà a disposizione dei restauratori, per la velinatura di protezione.

Consolidamento puntuale del colore dei sollevamenti a rischio di caduta con adesivo a base di leggera colletta e velinatura a protezione del colore, con velina inglese e colletta.

A velinatura asciutta si potrà rimuovere il dipinto dalla sua collocazione per posizionarlo a

pavimento, permettendo la rimozione dei chiodi, secondo uno schema alternato, al fine di evitare qualsiasi trauma al dipinto.

Preparazione del pavimento con TNT e Melinex per appoggiare l’opera con il colore verso il Melinex, smontaggio dal telaio. I materiali incongrui interposti fra tela e telaio saranno rimossi mediante aspirazione e spazzolatura del tessuto con asportazione di spore e depositi.

Nel frattempo la ditta che si occupa della movimentazione, avrà preparato il cilindro, ampio, in polistirolo o altro materiale e rivestito con TNT su cui sarà arrotolata la tela.

Trasportata la tela in laboratorio si procederà con le seguenti operazioni, che saranno soggette a variazioni per la migliore conservazione dell’insieme dei materiali costitutivi dell’opera.

L’attuale foderatura e le fasce perimetrali saranno rimosse perché obsolete e non essendo più in grado di svolgere la loro funzione di sostegno del telero.

Dopo aver ripulito ed eliminato cioè che causa deterioramento del tessuto originale, il supporto sarà deacidificato, iniziando così l’intervento conservativo del supporto.

Il consolidamento della tela sarà eseguito a pennello in due fasi utilizzando il Beva al 15% in W.S. ad una temperatura di 28° c.a. in modo di poter realizzare una leggera foderatura utilizzando come adesivo il film Beva, in sottovuoto.

La tela da rifodero preposta è detta Ispra, a trama piuttosto fitta, ignifuga e stabile.

Sostituzione del telaio, in legno.

Rimontaggio su telaio nuovo con chiodatura inossidabile.

Sul fronte rimozione a tampone delle veline di polvere con soluzione acquosa con TAC a pH controllato.

La pulitura consiste nella rimozione della vernice ingiallita e le ossidazioni che sono imputabili all’invecchiamento della vernice di restauro. La soluzione solvente sarà selezionata dopo una fase di studio e campionature eseguite sulla base del triangolo della solubilità, tenendo in considerazione le ridipinture storicizzare, da valutare in fase di eliminazione e sottrazione.

Le stuccature delle lacune saranno colmate a gesso e colla ad imitazione della superficie.

Le verniciature, a pennello, si conseguiranno operando in base alle molecole delle resine.

Il primo passaggio con una vernice che saturi il colore con la molecola allungata e intrecciata (le vernici sono prodotte dal laboratorio).

Verniciatura eseguita con Laropal A81.

Il ritocco pittorico a integrazione sarà realizzato con colori a vernice Gamblin.

Verniciatura finale nebulizzata.