I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione

Esposizione museale e collezione d’opere d'arte. Sede di incontri tematici sulla valorizzazione dei beni culturali, nonchè sede di mostre temporanee d'arte, scultura e pittura.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 39.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Città di Castello (Umbria). Un nuovo Signorelli: il restauro integrale della Pala di Santa Cecilia della Pinacoteca comunale di Città di Castello rivela la mano prevalente di Luca Signorelli. - Fu destinata al Louvre, per volere del primo direttore Vivant Denon, uomo di fiducia di Napoleone, e solo le sue dimensioni (due metri per tre) ne impedirono la partenza. La predella fu invece ritrovata nel 1945 fra i capolavori destinati al museo immaginario di Hitler. È la cosiddetta ‘Pala di Santa Cecilia’ della Pinacoteca comunale di Città di Castello, gemma offuscata dalla patina del tempo, da forti traumi e da pesanti ridipinture, che avevano portato i critici a ritenerla in modo generico un’opera di scuola signorelliana. L’attribuzione è stata significativamente rivista sabato 28 dicembre 2024 in occasione della presentazione del restauro integrale della pala, nella pinacoteca cinquecentesca di Città di Castello, alla presenza di Tom Henry, Professore Emerito di Kent University e massimo esperto di Luca Signorelli, che ufficialmente proporrà la nuova autografia “Luca Signorelli e Bottega”.  L’intervento, reso possibile da Università Ecampus tramite Art Bonus, su ideazione del ricercatore Giuseppe Sterparelli, è stato condotto da Paolo Pettinari sulla pellicola pittorica, Marco Santi sul supporto ligneo e Francesca Rosi nelle indagini scientifiche, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. Un restauro multidisciplinare che ha coinvolto anche CNR e Università di Perugia e che si è rivelato determinate per la definitiva attribuzione al pittore rinascimentale, sconfessando quanto scritto nel 1923 da Mario Salmi, il quale aveva associato l’opera ad un mediocre pittore eugubino, tale Pietro Baldinacci, influenzando gran parte della critica successiva. Oggi la pulitura rende invece limpida la lettura, così come l’azzurro del cielo riemerso letteralmente dalla coltre opaca dello sfondo; è stato recuperato il San Francesco, le cui stimmate erano segnate da un vero squarcio sul supporto ligneo. La Vergine ha ritrovato il tipico manto blu notte delle Madonne di Signorelli, senza le calzature posticce che le erano state aggiunte, mentre il Bambino è all’aspetto originario, libero dalle giustapposizioni tarde. Il suggello di questa storica operazione si coglie invece nel lembo della veste di Santa Caterina, dove riaffiora fascinosamente una firma nascosta con il nome del pittore (‘LV-CA’) e l’anno di esecuzione, ovvero il 1516. Un’intuizione che ebbe dieci anni fa lo studioso umbro Raffaele Caracciolo, ma che solo ora, con l’analisi dei materiali utilizzati, viene confermata. La Pala di Santa Cecilia, nella pinacoteca tifernate dal 1912 è dunque un’opera ritrovata, specchio della feconda stagione di Luca Signorelli a Città di Castello, dove esordì, come allievo di Piero della Francesca, e dove perfezionò, all’ombra della famiglia Vitelli, la “bizzarra e capricciosa invenzione” che gli ascrisse Giorgio Vasari.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

residuo 0,87 centesimi


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 120.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

ll progetto prevede nello specifico  l’organizzazione di una Mostra nazionale a Città di Castello,  oltre che su centri minori in grado di attrarre un flusso di visitatori che visitano e soggiornano nella nostra Regione.   

Il quadro economico preventivo risulta essere il seguente:

ENTRATE

Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio di Roma euro 65.000,00

Contributi da altri enti pubblici euro 35.000,00

Contributi e sponsorizzaioni da privati (art bonus) euro 10.000,00

SPESE

Organizzazione egstione complessiva della mostra euro 80.000,00

Pubblicazione catalogo digitale e cartaceo euro 15.000,00

Comunicazione  e presentazione restauri euro 25.000,00


NOTE Intervento archiviato