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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Complesso di San Giovannino degli Scolopi comprende diverse funzioni tra le quali i negozi nella parte bassa, prospiciente le pubbliche vie e, nella parte più alta dell’edificio, la Chiesa e l’Osservatorio Ximeniano con il suo museo ed i laboratori geo-meteorologici e sismici.

Trattasi di una antica struttura, frutto della composizione di diversi fabbricati intersecati nelle funzioni e nelle tipologie, con vari spazi a comune compresi accessori, ed in particolare alcuni ingressi dalla pubblica via.

La riedificazione della Chiesa iniziò dal 1579 per opera di Bartolommeo Ammannati. Il progetto fu ispirato alla chiesa del Gesù a Roma (1581). Con la morte dell’Ammannati, avvenuta nel 1592, i lavori furono affidati a Giulio Parigi e successivamente ad Alfonso Parigi il Giovane fino al loro termine avvenuto nel 1661.

Il progetto dell'Ammannati, secondo il quale la chiesa avrebbe avuto una pianta a croce latina, fu modificato realizzando un edificio a navata unica con cappelle nelle pareti laterali con un’abside di proporzioni inferiori alla larghezza massima dell’edificio.

Informazioni sullo stato della conservazione

Gli affreschi nel registro superiore delle navate sono cinquecenteschi e sono stati realizzati da Alessandro Fei detto il Barbiere. Fra le pale d’altare ci sono opere di Jacopo Ligozzi, di Francesco Curradi e di Alessandro Allori. Nel 1665 Agostino Veracini affrescò la volta Camillo Caetani realizzò le statue in gesso degli intonaci dell’intera volta.

Questi sono contraddistinti da un apparato decorativo il cui tratto saliente è il grande dipinto figurativo del Veracini posto alla sommità centrale della volta, probabilmente eseguito a bianco di calce, delimitato da una cornice dipinta arricchita da alcuni ornati di stucco a rilievo.

Attorno ad esso si sviluppa una architettura virtuale dipinta a grisaille, che sottolinea la struttura con cornici e modanature che ne sottolineano i profili, e con grandi medaglioni con ornati a stucco bianco e oro su sfondo rosso scuro affiancati longitudinalmente al dipinto centrale.

La struttura che sorregge gli intonaci dipinti è costituita da un imponente telaio ligneo cui è fissata la stuoia incannicciata di supporto all’intonaco decorato.

La forma del telaio è complessa, lungo i fianchi della volta si aprono le arcatelle delle unghie che la raccordano con i finestroni laterali.

Le problematiche di stabilità del dipinto del Veracini e di tutti gli altri intonaci decorati a stucco o a grisaille sembrano essere state causate dalle deformazioni subite nel tempo dal telaio che sostiene il canniccio intonacato.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Ingresso gratuito ore 8.00 - 20.00

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 300.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Messa in sicurezza delle porzioni dipinte, la cui superficie cromatica dovrà essere stabilizzata e consolidata prima di poter praticare il restauro vero e proprio dell'affresco.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

sull'investimento residua una economia di € 526,69 che non viene ridestinata ad altra opera considerata l'esiguità della stessa. Va a costituire avanzo sul bilancio dell'ente.