Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'Ex Casa del Fascio e dell'Ospitalità di Predappio richiama le suggestioni dell'architettura razionalista e rappresenta il completamento della città nuova di Predappio, costruita negli anni venti e trenta con l'obiettivo di materializzare il "mito delle origini" voluto da Mussolini.
Essa viene così concepita e realizzata su progetto dell'Ing. A. Fuzzi, sovradimensionata anche rispetto al nuovo contesto urbano, essendo destinata ad accogliere grandi folle di pellegrini ed a costituire un simbolo della forza propagandistica del regime.
Complessivamente ha una superficie netta (su tre piani) di circa 2.200 metri quadrati, con una torre littoria di circa 40 metri ed un monumentale sistema di ingresso. Vi é un impiego diffuso di marmi e materiali decorativi.
Fu inaugurata il 21 aprile del 1937.
Informazioni sullo stato della conservazione
Attualmente l'ex Casa del Fascio é in stato di abbandono, dopo aver visto nell'immediato dopoguerra e fino agli anni '60 un uso, a volte incongruo, per attività di vario genere, avendo ospitato, oltre che le sedi della Camera del Lavoro e della locale Casa del Popolo, anche attività di privati come magazzino e sede artigianale e produttiva.
Svariati furono i tentativi di alienazione messi in atto da parte dell'Intendenza di Finanza, che però non portarono a nulla. Per questi un interesse fu espresso da una Pontificia Opera di Assistenza e dallo stesso Comune di Predappio. Alcuni parziali interventi di salvaguardia furono attuati negli ani '50 dal Genio Civile, ma non riuscirono a impedire il progredire del degrado.
Con decreto del 22.11.2010 l'edificio é stato dichiarato di interesse culturale ai sensi dell'art. 15, comma 1, del D.Lgs. n. 42/2004. In data 2 marzo 2016 la proprietà dell'edificio è stata trasferita dal Demaio Statale al Comune di Predappio con le procedure previste dal "Federalismo Demaniale".
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'intervento previsto punta al restauro ed alla rifunzionalizzazione dell'edificio sulla base di un programma che prevede la collocazione in esso di un grande centro culturale, di valenza europea, dedicato alla storia dell'Italia nella prima metà del '900, che conterrà attività di ricerca storica, con archivio, biblioteca, emeroteca, fotovideoteca e servizi per gli utenti (ristorazione, informazioni turistiche, bookshop ecc.) e, in misura prioritaria, un grande spazio espositivo permanente, cioè un centro di documentazione dedicato alla storia del Fascismo.
L'obiettivo è quello di creare, colmando una lacuna che caratterizza le istituzioni museali del Paese, un contesto nel quale la storia del periodo fra le due guerre diventi veicolo, non solo di memoria, ma anche di conoscenza, emozione e comprensione, soprattutto per le giovani generazioni.
La struttura prevista sarà aperta la grande pubblico oltre che alla collaborazione, per quanto riguarda la ricerca storica, la divulgazione e la formazione, alle Istituzioni e alle Università italiane ed europee.