Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Dell'antico castello di Trinità oggi non rimane alcuna traccia. Al suo posto sorge il Palazzo di stile neoclassico fatto costruire dai Costa tra la fine del '700 e l'inizio dell'800. Il castello con ogni probabilità, fu fatto costruire da Pietrino Bressano, membro di una potente famiglia monregalese, originaria di Vico, per rafforzare la propria politica espansionistica. L'ipotesi formulata dal Muratori di un castello costruito come difesa contro i saraceni non sembrerebbe pertanto fondata. Nel 1328 il castello venne ceduto a Filippo di Savoia, principe d'Acaja, passò poi al duca di Savoia Amedeo VI. Trinità e il suo castello cambiarono più volte padrone . Nel 1412 questi assegnarono, con il titolo di conte, il feudo di Trinità a Ludovico Costa divenuto poi luogotenente del re e governatore generale del Piemonte. Dopo un secolo di pace, nel 1536 il Piemonte venne invaso da Francesco I, re di Francia che si scontrò con le truppe spagnolo-tedesche agli ordini dell'imperatore Carlo V. Uno scontro che coinvolse anche la popolazione e il castello di Trinità. Nel 1544 infatti, Giorgio Costa, conte di Trinità, attaccò il castello di S. Albano dei feudatari Beggiamo che parteggiavano per la Francia, lo smantellò e lo distrusse. Appresa la notizia, il generale francese Jelio, acquartierato a Savigliano, mosse con la fanteria e la cavalleria contro Trinità, che resistette però all'assalto. Non essendo riusciti a espugnare il castello, che evidentemente doveva essere un solido fortilizio, i francesi si vendicarono dando fuoco al paese. Contro il castello si scagliarono anche le truppe dell'ammiraglio Annebault, luogotenente del Re Francesco I, ma il fortilizio trinitese, nel quale si era asseragliata la popolazione, resistette ancora. Annebault fece allora saccheggiare il paese, bruciando quel che restava. Nello stesso anno un'altra colonna francese partiva da Savigliano con l'ordine di annientare il paese se non si fosse arreso, con un sistematico bombardamento, sventrarono in più parti il castello e ne abbatterono i baluardi. Quando ne ottennero la resa, lo rasero al suolo.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il Castello è stato oggetto di molteplici interventi di restauro conservativo tramite finanziamenti regionali e comunitari che hanno interessato specificatamente:
- Il recupero conservativo del piano terreno della manica lunga e delle facciate per la creazione di uno spazio polifunzionale comunale
- La testata della manica lunga per la creazione di un posto tappa cicloturistico
- Il piano terreno e primo del palazzo neoclassico per la creazione di una struttura ricettiva
Attualmente sono previste richieste di finanziamento per il restauro conservativo di porzione del primo piano della manica lunga per la creazione di uno spazio polifunzionale comunale
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Al momento i locali destinati all'intervento sono a disposizione solo dell'Amministrazione Comunale