Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il dipinto, di ampie dimensioni, firmato e datato 1892 (Figg. 1-2), ritrae la presentazione ufficiale del bozzetto dello scultore simbolista Leonardo Bistolfi (1859-1933), avvenuta nel 1892, in occasione del concorso per la realizzazione del monumento equestre al Principe Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta, promosso dalla città di Torino nel 1891, un anno dopo la morte improvvisa del duca per una polmonite fulminante. I bozzetti (ventinove in totale) furono esposti nella sala della Promotrice delle Belle Arti in via
Zecca 25 a Torino dall’1 al 15 febbraio 1892; alla selezione parteciparono alcuni dei più noti scultori dell’epoca (Ficano 2004, pp. 91-92).
Bistolfi intitolò il suo progetto Per l’Idea (Berresford 1984, p. 253, cat. III.11), che era il motto con il quale lo scultore si presentava alla giuria del concorso, dovendo – com’era prassi – mantenere l’anonimato. I giurati, tra le polemiche della stampa, si riunirono più volte per eleggere il vincitore, senza riuscire, tuttavia, a prendere una decisione, ma furono concordi nel considerare le opere di Bistolfi e Davide Calandra (che aveva presentato il suo bozzetto con il motto sabaudo «Sans fourvoyer sa-voye», Senza smarrirsi) le migliori, anche se le più onerose dal punto di vista della realizzazione. Per risolvere le difficoltà di giudizio, si decise di indire un secondo concorso ma tale decisione suscitò nuove polemiche (Ficano 2004, pp. 96-97).
La seconda e ultima fase della gara si tenne nel novembre 1892 quando soltanto cinque artisti (tra cui Bistolfi e Calandra) furono chiamati a presentare dei nuovi bozzetti: Bistolfi ne espose due nella Quinta Sala della Promotrice (ivi, p. 98). 
Il dipinto di Garino sembra alludere, con un fare ironico, al clima concitato e febbrile del concorso. La tela ritrae, infatti, l’episodio della presentazione del bozzetto di Bistolfi nelle sale della Promotrice delle Belle Arti di Torino nel 1892 catturando le diverse pose e reazioni del pubblico, come se si trattasse di un’istantanea fotografica, seguendo i dettami della pittura impressionista e post-impressionista francese.
Alcuni astanti sono intenti a visionare il bozzetto con particolare interesse. Altri sono decisamente più distratti e rivolgono lo sguardo altrove nella sala o verso di noi. In particolare, la donna al centro della composizione sembra fungere da trait d’union tra noi spettatori (ci guarda accennando a un sorriso) e la scena rappresentata. Al centro della composizione svetta la scultura bianca che contrasta con il fondo uniforme scuro. Sono anche rappresentate figure di età ed estrazioni sociali diverse.
Il bozzetto di Bistolfi raffigurato nel quadro è con ogni probabilità da identificare con quello presentato al concorso di primo grado, in quanto presenta la Maestà di Casa Savoia che scende a passi lenti lungo la scalinata frontale al duca. Questo motivo sarà poi eliminato nel secondo grado del concorso (Fergonzi 2004, pp. 28-29).
Informazioni sullo stato della conservazione
Al momento dell’acquisizione, il dipinto presentava sollevamenti della pellicola pittorica che hanno reso necessarie operazioni di messa in sicurezza per affrontare il trasporto. Le aree a rischio caduta di colore sono state protette mediante velinature a cura dello staff del Laboratorio di restauro delle Residenze reali sabaude.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Con questo progetto si intende restituire piena leggibilità al dipinto di Angelo Garino (Torino 1860 – Nizza, 1945) Per l’Idea (Presentazione del bozzetto di Leonardo Bistolfi per il Monumento al Principe Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta), 1892, entrato di recente nel patrimonio culturale dello Stato e oggetto di un progetto di studio ed esposizione dal titolo “Destinazione museo. Nuove acquisizioni per le raccolte del territorio” (Castello di Racconigi, 27 settembre – 2 novembre 2025).

 
         
            
 
                             
 
 
                        