Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La scultura monumentale in ferro " El Partidor” di Dino Basaldella (Udine 1909 – 1977) è stata realizzata da Dino Basaldella, il più anziano dei tre fratelli Basaldella, Dino, Mirko e Afro.
L’opera fu acquistata nel 1985 e dopo il trasferimento della GAMUD – Galleria d’Arte Moderna di Udine - nel 2012 presso la nuova sede di Casa Colombatti - Cavazzini era rimasta nella collocazione originaria presso l’ingresso secondario di Via Ampezzo 2, nelle adiacenze del complesso architettonico del Palamostre.
La statua, dotata di basamento in cemento, rappresenta uno degli episodi più rilevanti del cosiddetto periodo dei “ferri” che vide impegnato Dino Basaldella dalla fine degli anni Cinquanta alla morte nel 1977. Si tratta di una stagione particolarmente prolifica e creativa per lo scultore udinese, che portò a maturazione, proprio in quell’arco cronologico, una serie di suggestioni di grande portata innovativa. La produzione di quegli anni ruota attorno alla sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1964, quando ebbe l’onore di una sala dedicata interamente al suo lavoro, e alla Quadriennale di Roma del 1965-1966, entrambe esposizioni di caratura internazionale in cui l’opera fu esposta al pubblico riscuotendo grande successo di critica.
El Partidor è stato costruito dall’artista utilizzando resti ferrosi di lavorazioni industriali, forgiati, tagliati, assemblati insieme e saldati con l’utilizzo della fiamma ossidrica. Si tratta di una scultura che si presenta come un oggetto bifacciale sul quale l’artista ha esaltato tutte le suggestioni della materia cromatica (ossidazioni, ruggine, incrostazioni, etc.) lasciata al grezzo nella sua primigenia struttura pretecnologica e premacchinistica. Si tratta di un’operazione concettuale che intende recuperare il resto, lo scarto industriale per reimmetterlo all’interno di un processo creativo che lo nobilita e lo trasforma in altro da sé, attribuendogli valenze estetiche di carattere brutalista.
Informazioni sullo stato della conservazione
La scultura “El Partidor” è attualmente collocata in un’area pubblica all’aperto, in via Ampezzo n. 2, prospiciente l’ingresso secondario della ex GAMUD. Essa è collegata al plinto in cemento su cui poggia da una piastra di ferro fissata al basamento mediante sei bulloni. Per quanto è possibile rilevare con indagine visiva, si riscontrano fenomeni di alterazione e degrado a carico degli elementi costitutivi dell’opera.
In particolare, si rilevano alterazioni superficiali del protettivo applicato in precedenti interventi nonché formazione di incrostazioni di ruggine (soprattutto nella parte bassa) in prossimità dei punti di giunzione con la piastra di ferro che collega l’opera al basamento in cemento: tali manifestazioni di degrado sono dovute all’esposizione agli agenti atmosferici in ambiente non confinato e, ovviamente, non sono da confondersi con la superficie ferrosa caratterizzata da delicati effetti cromatici derivati dalla ruggine volutamente ricercati dall'artista.
Il progetto di riqualificazione della scultura prevede l'esecuzione del restauro nell'attuale ubicazione, il successivo trasferimento dell'opera al coperto, nell'atrio a doppia altezza del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini, previo smontaggio della stessa dall’attuale plinto in cemento e sua successiva ricollocazione su apposita nuova base, progettata per la portanza del solaio.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'opera è attualmente esposta all'esterno in un'area pubblica in Via Ampezzo 23, per cui è sempre visitabile. Al termine dei previsti interventi di restauro e riqualificazione essa sarà esposta nell'atrio del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini, in Via Cavour 14, in centro a Udine. Il Museo è aperto tutti i giorni dal Martedì alla Domenica dalle ore 10.00 alle 18.00.