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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

  • La scultura del Thyrus viene descritta dallo storico ternato Francesco Angeloni nella sua “Historia di Terni” come una fera “simile al drago, con due piedi, sez’ale e con la lunga coda ritorta”;
  • Dalle poche notizie rintracciate presso la biblioteca comunale, si apprende che una scultura raffigurante il Thyrus ha avuto la sua collocazione attuale presso i Giardini pubblici di Viale Campofregoso che risale all’aprile 1960;
  • Prima di essere messa nel parco, tuttavia, la scultura era collocata nella “Raccolta municipale delle iscrizioni e di altre memorie patrie” nel palazzo del Comune di Piazza della Repubblica. Il museo era stato allestito dal Regio Ispettore dei Monumenti Luigi Lanzi nel 1885. Lo stesso Lanzi la cataloga nel 1902 nel manoscritto mai dato alle stampe “L’araldica di Terni” scrivendo: “ Scultura in travertino, che può rimontare al sec. XIII o XIV, e trovasi collocata sopra apposito moderno basamento, nel centro della Raccolta Municipale di Antichità. Ha sulla sommità della schiena un foro per l’impiombatura di un ferro, perché io credo doveva sostenere qualche asta o banderuola. Ne fu eseguito il presente cattivo restauro quando fu qui trasportato dall’ultima residenza priorale”;
  • Il palazzo dei priori sorgeva dove ora è il Teatro Verdi e la scultura ha in effetti una stuccatura sulla schiena. Il palazzo dei priori era un edificio medievale ed è plausibile fosse provvisto di decorazioni poste su mensole e fu utilizzato fino al 1732 quando i priori cambiarono casa trasferendosi a Palazzo Carrara. L’ex sede priorale fu trasformata in forno pubblico fino al 1801. Problemi strutturali fecero sì che fosse demolita per fare spazio al nuovo teatro. Il teatro Verdi è iniziato nel 1840 quindi tra il 1801 e 1840 il Thyrus deve essere stato prelevato fino ad alloggiarlo nel 1885 nella Raccolta. Il plinto di base, quindi, è stato fatto per la sistemazione nel museo come si evince dal gusto neogotico dei caratteri e dalla testimonianza dello stesso Lanzi, ma la statua è medioevale o tardo medioevale. La leggenda legata al Thyrus ha dato origine al motto inscritto nel basamento “Thirus et amnis dederunt signa teramnis” (il Tiro e il fiume dettero le insegne a Terni);

Informazioni sullo stato della conservazione

A seguito degli atti vandalici che hanno danneggiato la scultura, presumibilmente la notte del 21 marzo 2019, in data 26 marzo i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo da cui è emerso che i danni sono stati localizzati in prevalenza nelle zone già oggetto di ricostruzione nel passato. Infatti è probabile che le ricostruzioni del Thyrus fossero state approntate prima che fosse collocato nei giardini del Lungonera nell’aprile del 1960. Durante l’ultimo restauro del 2016 era stato riscontrato che la collocazione topografica del manufatto, sebbene giustificata dal moto di rinasciti che la città di Terni viveva negli anni del dopoguerra e dal boom economico, ne era stata la causa principale di degrado. Dopo l’ultimo restauro la statua si conservava comunque in buone condizioni. Tuttavia alcune sue parti per effetto degli atti vandalici hanno subito evidentemente un trauma da impatto che ha comportato la caduta pressoché totale delle ricostruzioni. Esse erano state confezionate in boiacca di cemento con scarsa carica di inerte sostenuto da elementi metallici in ferro ora tutti a vista. I danni sono concentrati sulla parte anteriore del muso del drago e sulle sopracciglia tutte di ricostruzione. Sul lato destro della bocca si nota una esigua, ma irrimediabile perdita di materiale lapideo originario

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il bene è sempre fruibile essendo collocato attualmente presso i giardini lungonera - campofregoso

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 10.000,00 €

L'intervento è a totale carico di una Fondazione bancaria ai sensi della Risoluzione n. 87/E del 15/10/2015 dell'Agenzia dell'Entrate.

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DESCRIZIONE INTERVENTO

A seguito degli atti vandalici che hanno danneggiato la statua del Thyrus presumibilmente la notte del 21 marzo 2019 e a seguito del sopralluogo effettuato il 26 marzo è emerso che i danni sono localizzati in prevalenza nelle zone già oggetto di ricostruzione in passato. Infatti è probabile che le ricostruzioni fossero state approntate prima che la statua fosse collocata nei giardini del Lungonera nell’aprile del 1960.

Durante l’ultimo restauro del 2016 era stato evinto che la collocazione topografica del manufatto, sebbene giustificata dal moto di rinascita che la città di Terni viveva negli anni del dopoguerra e del boom economico, ne è stata la principale causa di degrado.

La statua del Thyrus, grazie all’ultimo restauro, è nel complesso in buone condizioni. Infatti sono praticamente assenti nuove infestazioni biodeteriogene e lo stato delle stuccature e delle lacune risulta ancora stabile.

Le zone invece che hanno subito evidentemente un trauma da impatto presentano la caduta pressoché totale delle ricostruzioni. Esse erano state confezionate in boiacca di cemento con scarsa carica di inerte sostenuto da elementi metallici in ferro ora tutti a vista.

I danni sono concentrati sulla parte anteriore del muso del drago e sulle sopracciglia tutte di ricostruzione. Sul lato destro della bocca si nota un’esigua, ma irrimediabile perdita di materiale originario.

Allo scopo di perseguire l’istanza prima del restauro, che vede nella conservazione materiale del bene la sua completa soddisfazione, si ritiene opportuno proporre la rimozione della statua dal suo attuale contesto, al fine di porla in una sede che possa ospitarla valorizzandone la sua essenza monumentale e identitaria per la città di Terni. L’azione serve a prevenire eventuali nuovi atti di violazione della sua integrità fisica, nonché l’eliminazione di un contesto chimico fisico aggressivo che nuoce nel tempo tanto quanto i clamorosi atti danneggiatori.

Si propone la collocazione su un nuovo plinto in acciaio posizionato al centro del cortile di Palazzo Spada, che potrà essere  di forma cubica e posizionato con le facce parallele ai lati dell’atrio. Il Thyrus con il suo basamento, poggerà lungo la diagonale della superficie superiore.

L’elemento in acciaio potrà avere forma cubica, estremamente essenziale nelle linee e sollevato dal pavimento sottostante al fine di far defluire senza ostruzioni le acque piovane nel pozzetto posto al centro dell’atrio e rendere quindi agevoli le operazioni di manutenzione e pulizia.

L’altezza del plinto metallico dovrà essere di almeno 1 metro per dare risalto al monumento e metterlo fuori dalla portata dei visitatori.

Esternamente il plinto potrà essere rifinito con lastre in acciaio corten.