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Attività principali dell'istituzione

Risalente alla prima metà del XVIII secolo il palazzo è opera dell'architetto Giuseppe Merenda, da cui prende il nome. Inizialmente concepito come primo ospedale civile di Forlì, fu scelto come nuova sede degli Istituti Artistici e Culturali della città nel 1922, anno dal quale conserva le principali raccolte bibliotecarie e storico-artistiche comunali.

L’edificio ospita:

- Biblioteca Comunale “A. Saffi”. Biblioteca di conservazione e di pubblica lettura, comprende una Sezione antica di oltre 400.000 documenti, con innumerevoli esemplari di pregio e il lascito Carlo Piancastelli (1938). Quest’ultimo, con la sua imponente collezione di autografi (circa 250.000 documenti), costituisce una vera biblioteca nella biblioteca, con focus sulla Romagna. La Sezione moderna, inaugurata nel 1946 ed erede dell’ottocentesca Biblioteca popolare, conta ad oggi oltre 300.000 documenti, tra volumi e altri materiali, raccolti nella sede centrale e nelle sedi decentrate sul territorio comunale.

- Pinacoteca Civica “Melozzo degli Ambrogi”. Dal 1838 la Pinacoteca raccoglie dipinti, disegni, incisioni, arazzi, ceramiche e sculture provenienti dalle congregazioni religiose soppresse, dalla residenza municipale o donate da importanti concittadini. Dal 2006 la sezione antica della Pinacoteca, la scultura “Ebe” di Antonio Canova e la collezione Pedriali sono state trasferite al Museo Civico di San Domenico. Dal 2013 una selezione di opere appartenenti alle collezioni del Novecento è stata allestita al Museo Civico di Palazzo Romagnoli.

- Armeria “Albicini”. Il nucleo originario è costituito dalle armi collezionate dal marchese Raffaello Albicini, che abbracciano un arco temporale dal XV al XIX secolo. La raccolta originaria è stata incrementata con altri pezzi e armi tipiche del Congo, dono di Virginia Pedriali.

- Museo Etnografico Romagnolo “Benedetto Pergoli”. Nata per conservare le ricostruzioni di ambienti tipici di una casa romagnola del XIX secolo esposte alla “Mostra Etnografica Romagnola” del 1921, la raccolta originaria si è arricchita con donazioni di carri da trasporto, attrezzi da lavoro e mobilio di botteghe. Sono presenti anche sessanta dipinti di Giordano Severi riproducenti le rocche e i castelli di Romagna nel periodo 1928-1930.

- Museo Archeologico “Antonio Santarelli”. Fondato nel 1884, custodisce i materiali provenienti da ritrovamenti fortuiti e dalle indagini archeologiche eseguite nel territorio di Forlì e delle vallate del suo comprensorio da Antonio Santarelli, proseguite poi fino ai giorni nostri grazie agli Uffici della Soprintendenza.

Parte delle collezioni civiche era conservata presso un deposito esterno coinvolto nell’alluvione del maggio 2023, con locali interessati da livelli di inondazione di circa 350 cm e da depositi fangosi dai 40 ai 70 cm. Tutti i beni qui conservati sono stati soggetti a caduta, ribaltamento e alla forza erosiva delle acque per poi essere rimastisommersi per diversi giorni e ricoperti da strati di fango e limo.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 36.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’intervento riguarda i nuclei più pregevoli di opere in gesso appartenenti alla Gipsoteca Comunale, colpiti dall’alluvione del maggio 2023 e per i quali, terminate le operazioni di messa in sicurezza, sono ora necessarie azioni di pulitura per una completa rimozione dei fanghi, attività di manutenzione e restauro conservativo per il trattamento dei fenomeni di degrado e per il recupero delle caratteristiche materiche ed estetiche dei beni. L’intervento sarà preceduto dall’esecuzione di test preliminari e eventuali indagini diagnostiche per la messa a punto delle specifiche metodologie d’intervento.

I beni interessati dall’intervento sono i seguenti:

- la raccolta di busti di uomini illustri di origini forlivesi (i giuristi Raniero Arsendi, Antonio Merenda e Giuseppe Orceoli; lo scienziato Guido Bonatti; il pittore Livio Agresti; il medico Giacomo della Torre; i letterati e poeti Jacopo Allegretti, Fausto Andrelini e Antonio Paganelli), corredati da una base lignea con iscrizione in latino riportante i meriti dell’effigiato, attribuiti per la maggior parte allo scultore modenese Antonio Parini;

- la raccolta di calchi ottocenteschi esemplificativi della statuaria classica e post classica (il Discobolo di Mirone, il Gladiatore Borghese, l’Hera Barberini, il busto di Mecenate, i capitelli bizantini ravennati ecc.);

- la raccolta di gessi e calchi di busti di illustri forlivesi dell’Ottocento e del Novecento (Aurelio Saffi, Carlo Matteucci ecc.).

L’intervento può essere suddiviso in lotti di tre o quattro opere, con una spesa stimata a singola attività di 6.000 euro.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 130.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Nel maggio 2023 la Biblioteca Saffi si serviva del deposito comunale in via Asiago 12 per custodire alcuni fondi tra cui il Fondo Betti, il Fondo Aida Ceccarini, il Fondo Ragazzini e il Fondo Rossignoli.

La terribile alluvione che ha colpito Forlì il 16 maggio scorso ha allagato questi spazi comportando l’ammaloramento di circa 5300 volumi afferenti ai fondi citati sopra e facenti parte di questo prezioso patrimonio bibliografico.

Attualmente, questi volumi sono sono ancora conservati in alcuni freezer messi a disposizione dalla ditta Orogel, dove vennero portati tempestivamente nelle prime fasi che seguirono l’alluvione al fine della messa in sicurezza e per prevenirne l’ulteriore deterioramento.

Nello specifico i fondi presentano la seguente composizione:

- Fondo Betti: 1051 volumi moderni di letteratura, storia e filosofia;

- Fondo Ceccarini: libreria personale dell'insegnante di matematica e fisica Aida Ceccarini, con 2670 volumi moderni;

- Fondo Ragazzini: 676 volumi moderni di politica e sociologia;

- Fondo Rossignoli: libreria personale del dottor Simeone de' Rossignoli, donato dalla vedova Ines Frignani; 697 volumi moderni di storia e letteratura.

Scopo dell'intervento sarà il recupero dei volumi alluvionati con le seguenti azioni:

1. Il prelievo del materiale dai freezer e il trasferimento presso una ditta altamente specializzata;

2. La rimozione dei sacchetti che contengono ogni unità e successiva collocazione all’interno dell’impianto di liofilizzazione;

3. Asciugatura mediante liofilizzazione;

4. Al termine del trattamento, il materiale verrà prelevato dall’impianto e spolverato, al fine

di rimuovere il più possibile i residui di fango;

6. Il materiale verrà sottoposto a pressatura al fine di ridurre l’imbarcatura delle carte;

7. Il materiale, asciutto e spolverato verrà inscatolato e riconsegnato all’Ente.