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Attività principali dell'istituzione

Il Complesso dei Musei San Domenico è uno dei più importanti plessi museali dell’Emilia Romagna e il più grande di Forlì, essendo anche sede della Pinacoteca Civica della città. 

Istituito nel XIII secolo, lo spazio sorge all’interno di un suggestivo edificio nato come convento per frati domenicani, dal quale prende il nome. 

Formato dalla chiesa, da un primo chiostro ad essa adiacente e completamente chiuso e da un secondo chiostro aperto su un lato, durante il periodo rinascimentale il complesso ha seguito un processo di ampliamento e ristrutturazione con il progressivo avanzamento della facciata e l'aggiunta di cappelle, fino ad arrivare alla situazione attuale, che rispecchia la ristrutturazione completata nel 1704

Nel periodo napoleonico la chiesa venne espropriata per usi militari e per poi venire definitivamente acquisita al patrimonio dello Stato nel 1866-67.

Da quel momento inizia un fenomeno di degrado che culmina nel 1978 con il crollo di parte della copertura e della facciata meridionale: nel 2007 partono però i lavori di restauro del complesso monumentale che non solo si integra con il programma di riqualificazione del centro storico della città, ma costituisce una sorta di progetto guida rispetto alla strategia di restauro diffuso e di riorganizzazione del sistema museale della città.

Attualmente la struttura è composta da vari spazi, tra cui quello che era il convento, ora sede della pinacoteca, due chiostri e la chiesa di San Giacomo, recentemente ristrutturata.

All’interno della Pinacoteca Civica sono custodite opere di artisti illustri come Beato Angelico, Lorenzo di Credi, Marco Palmezzano, Antonio Canova, Baldassarre Carrari, Nicolò Rondinelli, Francesco Zaganelli, Luca Longhi, Francesco Menzocchi, Livio Agresti e Livio Modigliani.

Le restanti sale ospitano poi una ricca documentazione di opere del tardo manierismo e del primo Seicento emiliano e romagnolo mentre nella Sala Ovale risiede la Ebe, una delle quattro versioni autografe dello scultore Antonio Canova oltre all'originale modello in gesso.

Oltre alle collezioni permanenti, all’interno del San Domenico si tengono ogni anno due mostre di stampo internazionale realizzate in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, capaci di attirare migliaia di partecipanti provenienti da tutta Italia. 

(Per le foto utilizzate in questa pagina si ringraziano Andrea Bonavita, Luca Massari e Alan Piscaglia) 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 50.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La Chiesa di San Giacomo Apostolo è parte integrante del Complesso dei Musei San Domenico: fondata anch'essa dall'Ordine dei Domenicani a Forlì nella prima metà del XIII secolo, in origine era composta da una chiesa piccola e semplice, con un campanile che resiste nella sua posizione originale con elementi architettonici gotici.

Fra il XIII e il XV secolo, l'originario spazio tripartito viene modificato in un'unica grande navata, mentre in epoca rinascimentale e barocca la chiesa è oggetto di importanti opere di abbellimento, decorazione e arredo.

Lo stato attuale è in gran parte frutto dell'intervento settecentesco di impostazione neoclassica mentre in età napoleonica la chiesa resta conservata e aperta al culto.

Nel 1867 la chiesa viene chiusa, spogliata e trasformata in maneggio militare per poi attraversare una lunga fase di degrado che culminerà con l'abbandono e il crollo, nel 1978, di parte della copertura e della facciata meridionale. Negli anni '90, il Comune avvia il processo di graduale ristrutturazione che ha portato al totale restauro dell'edificio.

Ad oggi il San Giacomo viene utilizzato come sala espositiva per le Grandi Mostre realizzate in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in contiguità con gli spazi del San Domenico, sala convegni, spazio per iniziative ed eventi pubblici e privati.

Attraverso questa rifunzionalizzazione si vuole andare ad ampliare la fruizione del luogo tramite l'installazione di un moderno allestimento tecnico efficiente per la realizzazione di eventi.

Il San Giacomo, infatti, da luglio a dicembre ospita una cinquantina di eventi che, vista la centralità del luogo, si prevede possano aumentare fino a novanta. La struttura, però, non è dotata di un impianto adeguato che possa, in maniera stabile e continuativa, garantire l’efficace e performante realizzazione di eventi di un certo livello, istituzionali e non.

L’intervento in questione andrebbe anche a ridurre i costi di cui ogni singolo organizzatore deve farsi carico inerenti al trasporto, montaggio e smontaggio di questi impianti e il tempo extra utilizzato per l’allestimento e il disallestimento dello stesso. Un allestimento tecnico dedicato e temporaneo da luglio a dicembre permetterebbe di mantenere la piena compatibilità con l’allestimento delle mostre da gennaio a giugno, migliorandone inoltre l’estetica grazie ad una soluzione appositamente studiata per la sua implementazione in strutture di pregiato valore architettonico, come è il San Giacomo.

Elemento primario per la rifunzionalizzazione dello spazio è un impianto audio all'avanguardia, basato su progetto acustico realizzato appositamente sulla struttura, per minimizzare il riverbero naturale, molto impattante.

Il progetto sarà da realizzarsi a seguito opportune rilevazioni e su modello 3D della chiesa; a corredo saranno necessari un mixer digitale a 32 canali, radiomicrofoni wireless gelato, archetto oppure da tavolo.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 130.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Oltre alle collezioni permanenti e alle mostre organizzate in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, il palinsesto culturale del complesso dei Musei San Domenico offre una ricca programmazione per andare alla scoperta del patrimonio storico - artistico della città per dodici mesi all’anno.

Sono diversi infatti gli eventi organizzati dal Servizio Cultura che permettono a cittadinanza e pubblico in arrivo da fuori di viversi gli spazi quattrocenteschi dei Musei, attraverso approfondimenti sulle opere delle collezioni civiche, spettacoli di vario tipo e rivolti a tutti i pubblici, rievocazioni storiche e incontri. 

Una delle rassegne istituzionali di maggiore successo è “Un’opera al mese”: realizzato in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei di Forlì, questo format unisce rigore scientifico e spirito divulgativo per dare vita ad una straordinaria narrazione dell’arte. 

Attraverso linguaggi innovativi e metodi coinvolgenti e stimolanti, grandi esperti sono invitati a raccontare una serie di opere fondamentali delle Collezioni Civiche, avvicinando la cittadinanza al suo patrimonio artistico e costruendo occasioni per frequentare, vivere e condividere queste immense ricchezze. 

All'interno del cortile aperto su piazza Guido da Montefeltro, una grande sfida culturale che riguarda il palinsesto estivo, intitolato "Arena Forlì", con tante iniziative culturali di musica, spettacolo e teatro, per una platea di 400 posti, da giugno a settembre, e con la presenza di nomi preminenti della scena nazionale assieme al coinvolgimento delle associazioni del territorio e alle scuole di musica e danza della città. La programmazione prevede una varietà di spettacoli gratuiti e spettacoli a pagamento.

Tra gli appuntamenti speciali, il palinsesto estivo si apre col Festival dedicato a Caterina Sforza e si chiude a settembre con le serate del “Festival del Buon Vivere” (o “Terre del Buon Vivere”).

Il “Festival di Caterina” è ispirato alla figura femminile di Caterina Sforza, donna passionaria e di potere, amante delle belle arti e dei costumi, antesignana delle politiche di corte e dei suoi equilibri. Si tratta di un'occasione a ingresso gratuito di incontri, spettacoli, dibattiti, musica, visite guidate, per ascoltare, conoscere e approfondire i temi di più stretta attualità, sempre col coinvolgimento del tessuto culturale e civico della città, che si realizza sempre negli spazi del San Domenico, oltre che presso l'Oratorio di San Sebastiano e la Piazza delle Parole.