I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il “Diario forlivese” del conte Filippo Guarini si compone di 15 volumi. Si tratta di una colossale cronaca manoscritta di avvenimenti locali redatta pressochè quotidianamente tra il 1863 e il 1920. Le otre 6.300 pagine sono intercalate da circa 1.600 allegati di diverso genere: manifesti, volantini, opuscoli, biglietti da visita e altro. La preziosa opera è conservata negli armadi della biblioteca A. Saffi del Comune di Forlì.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il valore storico delle informazioni redatte dal nobile forlivese (direttore degli istituti culturali e bibliotecario d’onore), porta il manoscritto ad essere oggetto di frequenti consultazioni. Per tale ragione, nonostante la validità della rilegatura e le cautele adottate per lo studio, i volumi vengono sottoposti a continua usura. La loro digitalizzazione e la conseguente proposta al pubblico dei file digitalizzati, metterebbe l’opera, che oggi si presenta ancora in buone condizioni, nella situazione di non essere più soggetta a stress derivanti dall’utilizzo.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

dal lunedì al venerdì 8.30-14.00; martedì e giovedì 15.00-17.30; sabato 8.30/13.00

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 6.100,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il valore storico delle informazioni redatte dal nobile forlivese (direttore degli istituti culturali e bibliotecario d’onore), porta il manoscritto ad essere oggetto di frequenti consultazioni. Per tale ragione, nonostante la validità della rilegatura e le cautele adottate per lo studio, i volumi vengono sottoposti a continua usura. La loro digitalizzazione e la conseguente proposta al pubblico dei file digitalizzati, metterebbe l’opera, che oggi si presenta ancora in buone condizioni, nella situazione di non essere più soggetta a stress derivanti dall’utilizzo.



NOTE Intervento archiviato