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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Palazzo a pianta quadrata con corte centrale viene costruito nel 1330 per volontà di Matteo Sclafani, Conte di Adernò (Adrano) e di Ciminna, alla sua morte avvenuta nel 1354 l'edificio subisce un lungo periodo di abbandono fino a quando, nel 1429, il frate benedettino di S. Martino delel Scale, Frà Giuliano Majali, indirizza al Senato una supplica per ottenere il privilegio di fondare un grande Ospedale che accorpasse i ventidue ospedali sparsi per la città, e nello stesso anno ottiene dal re Alfonso l'assenso per trasformarlo in ospedale. Nel 1435 il Senato cittadino acquista il Palazzo che diventerà l'Ospedale Grande e Nuovo.

Il nuovo uso richiede profonde trasformazioni alla struttura palaziale, compresi ampiamenti oggi facilmente riconoscibili. La nuova struttura ospedaliera si abbellisce di nuove opere d'arte tra le quali il Trionfo della Morte, oggi alla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.

Nel 1853 l'Ospedale Grande di Palazzo Sclafani era diventato insufficiente ed insalubre. L'edificio venne destinato ad usi militari, questo comportò nuove trasformazioni per essere adattato a sede del Quartiere di Truppa.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il prospetto di Palazzo Sclafani che si affaccia sulla Piazza S. Giovanni Decollato, presenta alcune colature di malta da iniezione a base di calce bianca che disturbano la visione della facciata monumentale, caratterizzata dalla bicromia delle arcate intrecciate che includono eleganti bifore.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Sempre visibile

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 19.800,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento di restauro prevede il nolo del cestello; la rimozione delle colature di malta, limitatamente alle zone nelle quali è fuoriuscita dagli interstizi dei conci, mediante trattamento di pulitura aereoabrasivo/meccanico (sistema ibix a pressione controllabile); spazzolatura per asportare la polvere e i residui di malta, rimozione dei depositi incoerenti; consolidamento delle superfici lapidee mediante impregnazione con silicato di etile e resina fluorata fino al rifiuto; integrazione con malta delle lacune; trattamento cromatico dei conci tramite spugnature.


NOTE Intervento archiviato