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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Titolo: “La partenza di Elisabetta Farnese da Parma dopo le nozze”

Autore: Ilario Spolverini

Datazione: prima metà sec. XVIII

Tecnica: Olio su tela. Cornice lignea dipinta e dorata.

Misure: 7,30 x 3 metri (compresa di cornice)

Inventario: n°839 del 1951-52 e n°943 del 1977-78

Descrizione : In una carrozza a sei cavalli, preceduta e seguita da uomini a cavallo e carrozze in corteo, Elisabetta Farnese lascia la città di Parma, di cui sivedono le mura sullo sfondo a sinistra, salutata dai sudditi. Con grande sfarzo il 16 settembre 1714 nella Cattedrale di Parma veniva celebrato il matrimonio tra Elisabetta Farnese e Filippo V re di Spagna: un matrimonio per procura, che si avvaleva della presenza del cardinale Ulisse Giuseppe Gozzadini, in qualità di nunzio della Santa Sede. Matrimonio descritto minuziosamente sia nel Ragguaglio delle nozze di Elisabetta e sia nella serie dei dipinti realizzati dal pittore Ilario Spolverini, che proprio presso la casata dei Farnese specializza la sua pittura nel genere celebrativo e nella narrazione storico - encomiastica. Ilario Giacinto Mercanti, pittore di corte della casata dei Farnese dal 1692 venne incaricato direttamente dal duca Francesco a "prendere appunti dal vero in vista della realizzazione dei dipinti di cerimonia relativi agli sponsali e alle incisioni da inserire nel volume ricordo". Occorreva documentare dunque non solo la cerimonia nuziale, ma anche tutti gli eventi ad essa correlati come ad esempio l'arrivo del Cardinale Gozzadini. Con questa commissione egli ebbe modo di realizzare, in un prezioso resoconto pittorico, la più importante e cospicua fra le serie di dipinti celebrativi dei fasti farnesiani; caratterizza gli episodi e i luoghi con scrupolosa esattezza e con acutezza di cronista. L'adesione ai valori cromatici di chiara ascendenza tonale ( soggiorno a Venezia tra il 1690- 95) e la scelta delle caratteristiche macchiette arricchiscono la sua pittura e diventano tratto connotativo del suo stile, che ritroviamo già nei primi dipinti della serei delle Nozze di Elisabetta, realizzati tra il 1715 e il 1717. L'opera appartiene alla Collezione Farnese, trasferita da Parma e Piacenza a Napoli e Caserta per volontà di Carlo di Borbone, figlio e unico erede di Elisabetta Farnese. I quadri dalle residenze farnesiane venenro portati nel Regno di Napoli nel 1734 prima a Napoli e poi, nel 1859, nell'attuale collocazione: la Reggia di Caserta.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il dipinto è in discreto stato conservativo. La superficie si presenta offuscata dalla presenza di depositi coerenti ed incoerenti. L’ossidazione della vernice applicata in un precedente intervento di restauro e la presenza di numerosi ritocchi non idonei, rendono difficile la leggibilità delle figure e del complesso dell’opera. Sono presenti nel bordo inferiore degli accumuli di materiale del verso del dipinto, che spingono la pellicola pittorica creando un rialzamento della stessa, con conseguente azione meccanica. Sono presenti microlacune della pellicola pittorica e diversi graffi. E’ presente una grossa lacuna frammentata della pellicola pittorica e della preparazione, con la tela a vista, e dei piccoli fori diffusi sulla superficie con la conseguente mancanza della tela del supporto. Sugli angoli della cornice sono presenti delle decorazioni a rilievo, in parte frammentarie o totalmente mancanti, e sono visibili diverse lacune della foglia oro e talvolta della struttura lignea.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La Reggia di Caserta è ordinariamente aperta tutti i giorni ad eccezione di martedì (giorno di riposo settimanale). Gli orari subiscono variazioni in relazione al periodo dell'anno.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 50.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’intervento conservativo verrà eseguito sul posto, dando la possibilità al visitatore di assistere alle operazioni di restauro, creando un cantiere ad hoc e rendendolo cantiere “aperto” all’interno del percorso degli appartamenti reali.Le operazioni riguarderanno la movimentazione dell’opera dalla parete creando dei supporti idonei alle operazioni di restauro. Le prime fasi saranno di documentazione grafica (mappature dei degradi e degli interventi) e fotografica (foto a luce diretta, radente e UV). Si procederà allo smontaggio della cornice dalla tela e alle operazione conservative.Sulla struttura di sostegno si prevede una pulitura mediante rimozione dei depositi con pennellesse e piccoli aspiratori e una disinfestazione preventiva dagli insetti xilofagi.Sulla cornice sarà necessaria una pulitura meccanica e chimico/fisica volta a ridare omogenità cromatica.Inoltre si effetturanno ricostruzioni degli elementi decorativi sui quattro angoli, sulla base degli elementi ancora preesistenti, e la reintegrazione delle dorature.Per piccole mancanze della tela si prevede il risarcimento e la ricomposizione mediante incollaggi puntuali, per ricostituire l'unità strutturale del supporto ed evitare l'intervento di foderatura.Sul verso della tela sono previste operazioni di pulitura e la rimozione dei materiali non più funzionali. Si procederà con la rimozione delle sostanze sovrammesse alla tela originale.Inoltre, data la presenza di materiale sul verso evidente in luce radente dal recto sul bordo perimetrale inferiore, sarà necessario smontare la tela dalla struttura di sostegno per permettere di effettuare una pulitura dai residui di materiale che spingono e deformano il supporto, con la conseguente creazione di un bordo perimetrale e il successivo rimontaggio.Sul recto del dipinto si procederà con la rimozione meccanica dei depositi superficiali. In seguito avverrà la rimozione meccanica di depositi aderenti al substrato con spugne in lattice di gomma vulcanizzata. Si procederà poi con la pulitura chimico-fisica di sostanze sovrammesse di varia natura e delle ridipinture non idonee, mediante applicazione di solventi organici e/o soluzioni acquose e/o emulsioni, previ saggi di pulitura per la scelta della soluzione idonea e alla asportazione meccanica della sostanza "rigonfiata" dal solvente. Nelle lacune della pellicola pittorica, con tela a vista, si procederà con la stuccatura mediante applicazione a spatola di gesso di bologna con colla di coniglio e rasatura con bisturi e carte abrasive.In seguito verrà effettuata la reintegrazione mimetica degli strati pittorici, mediante applicazione per stesure successive di colori, ad acquarello e/o a vernice, con finalità di ricostituzione del tessuto cromatico. Infine si applicherà un protettivo su tutta la superficie del dipinto, mediante applicazione di resine sintetiche o naturali in soluzione, con finalità di protezione e ristabilimento del corretto indice di rifrazione della superficie.