Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Palazzo Chigi Zondadari e gli affreschi
Flavio Chigi volle, per il suo Palazzo, un programma figurativo molto ricco, dando un quadro più ampio possibile di tutti i motivi più comuni delle decorazioni profane del periodo: Stagioni, Segni Zodiacali, Elementi, Arti. Questo fu fatto attingendo dai repertori iconografici e dalle fonti più comuni per l’epoca. L’ornamentazione ad affresco dei due piani del Palazzo fu approntata in breve tempo, grazie alla collaborazione tra un vero e proprio stuolo di pittori e decoratori, che lavorarono in un clima di grande affiatamento. Nei dipinti murali del piano nobile, dove i residui più o meno vasti di affreschi delle stanze dimostrano come i soggetti raffigurati fossero i segni dello Zodiaco, il cardinale Flavio Chigi volle probabilmente celebrare la sua stessa persona. Alla realizzazione degli affreschi delle sale collaborano Giovan Battista delle figure (figure), Michelangelo Ricciolini (figure), Niccolò Stanchi (flora e fauna) e François Simonot (“boscarecce”). Diversi i soggetti rappresentati nel secondo piano, dove spiccano invece rappresentazioni mitologiche accanto alle allegorie delle Stagioni e degli Elementi.
Nel corridoio su cui si affacciano quattro delle dodici sale decorate con i segni zodiacali, non compaiono vedute ferme e idilliache, bensì scenografiche e di sapore “romantico”. Nei boschi spuntano i caratteristici ruderi; è la natura lussureggiante, piuttosto che il paesaggio, ad assumere un ruolo predominante. La natura fa da quinta ad uno spazio vasto e coinvolgente. Percorrendo questo ambiente si ha la sensazione di attraversare una voliera, tanto è frequente l’incontro di uccelli di ogni specie. Stormi di uccelli, vasi di fiori, ghirlande, pappagalli appollaiati sulle decorazioni, tralci di vite e piante rampicanti, spuntano più o meno evidentemente in tutte le sale del Palazzo.
Le tele
All’interno della ricca decorazione del Palazzo, eseguita da diversi artisti per volontà dello stesso Cardinale Flavio Chigi, si inseriscono le Storie di Alessandro Magno, soggetto delle grandi tele che impreziosivano il salone. Si tratta di una serie di episodi incentrati sulla figura di un eroe antico, la cui persona viene idealizzata. Le Storie di Alessandro Magno sono da intendere come omaggio del cardinale Chigi allo zio, Papa Alessandro VII. Le grandi tele, realizzate da Michelangelo Ricciolini, si riferiscono ai seguenti episodi: Alessandro e Timoclea, Alessandro e Diogene, Alessandro taglia il nodo di Gordio, Alessandro e il medico Filippo, La famiglia di Dario davanti ad Alessandro, Alessandro uccide un leone.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il restauro degli affreschi
Gli affreschi del palazzo furono oggetto di restauro nel 2005, come anche il resto del palazzo, intervento terminato nel 2009.
Successivamente , indicativamente a fine 2016, è stato effettuato intervento di stuccatura di alcune crepe che si sono formate nel frattempo con valore estetico, senza probabilmente tenere conto di altri problemi strutturali dello stesso.
Nel corso degli ultimi due anni lo stato di manutenzione degli affreschi è stato oggetto di attenzionamento da parte dell’Amministrazione Comunale.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il Palazzo è ordinariamente aperto tutti i giorni, dalle ore 10.30 alle ore 18.
Ogni piano è accessibile ad handicap, grazie alla presenza di ascensore.
Le sale affrescate sono utilizzate per esposizioni, convegni, formazione, visita turistica