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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Tempietto di S. Antonio da Padova, giunto pressoché intatto dopo le devastazioni provocate a Rimini dalla II Guerra mondiale è un gioiello dell'architettura del Rinascimento italiano, il cui progetto è stato attribuito, ma senza fondamento, al Bramante. L'inizio della prima costruzione risale al 1518, ed è documentata la sua ultimazione nel 1532. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1672, fu riedificato alcuni anni più tardi sotto la direzione del pittore e architetto Giovanni Francesco Nagli detto “il Centino", come ricorda una lapide posta all'interno. Nella ricostruzione, che mantenne l'impianto e la sagoma originale, fu probabilmente introdotta la piccola vela con campana sopra la porta, con ai lati caratteristiche volute a semi conchiglia.

La presenza del tempietto nella piazza centrale della città perpetua la memoria di uno dei celebri miracoli compiuti a Rimini da S. Antonio da Padova nel 1227. Al suo interno è infatti conservata la colonna con capitello sul quale, secondo la tradizione, era salito il Santo tenendo l'ostensorio di fronte al quale andò ad inginocchiarsi la mula, digiuna da tre giorni. Il Tempietto rappresenta l'unica memoria del passaggio del santo in città, perché la chiesa che si trovava sulla destra del porto, nel luogo del noto miracolo della “predica ai pesci”, fu distrutta dai bombardamenti dell'ultima guerra.

Il tempietto ha pianta ottagonale, scandita all'esterno da otto semicolonne poste sugli spigoli, coronate da un ampio cornicione articolato in un doppio ordine. Sul secondo è impostata la cupola ad otto spicchi ricoperta da un manto verde rame e conclusa da una piccola lanterna. Dopo quasi quattro secoli mantiene intatta la bellezza data dalle perfette proporzioni.

All'interno, in seguito al terremoto del 1916, fu sostituito il pavimento, le colonnine che reggono la mensa dell'altare e furono rifatti gli intonaci fino alla cornice all'imposta della cupola sulla quale più di recente é stato rimesso in luce una porzione di affresco superstite che raffigura S.Antonio portato in cielo dagli angeli.

Informazioni sullo stato della conservazione

La struttura muraria esterna è costituita su cinque lati da conci in pietra d'Istria e sui rimanenti tre da pietra arenaria di S. Marino. Mentre sulla prima una superficiale patina bianca denuncia la presenza di un processo di carbonatazione, sull'arenaria è molto più avanzato il degrado causato dalla penetrazione dell'acqua sulla superficie porosa.  Si rilevano inoltre infiltrazioni provenienti dal manto di copertura in rame e per il fenomeno di risalita per capillarità dell'umidità dalle fondazioni. Altra grave causa di degrado del materiale litoide è la corrosione operata dal guano dei volatili e dal conseguente lavaggio frequente con acqua ad alta pressione. Oltre alle parti architettoniche, necessita di un restauro completo anche la  statua di S. Antonio in legno policromo, di fattura probabilmente tardo seicentesca collocata a parete dietro l'altare.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Apertura 7.30 - 19.30

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 200.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Restauro e revisione copertura: verifica delle canaline e delle lastre di rame della copertura, pulitura, verifica e ripristino impermeabilizzazione della copertura.

Restauro paramenti esterni: pulitura e pre-consolidamento superfici lapidee esterne; rimozione incrostazioni, sostanze e stuccature incoerenti di varia natura; ripristino della coesione del materiale con idonei prodotti compatibili con i materiali esistenti prima della pulitura, della stuccatura delle fessurazioni, della revisione cromatica e della protezione superficiale sulle pareti esterne in pietra; eventuali integrazioni parti mancanti in pietra, trattamenti parti metalliche esposte; tonalizzazione conci di colore diverso e zone con segni di dilavamento con velatura di latte di calce tonalizzata con pigmenti naturali.

Restauro infissi e inferriate: verifica, pulitura, restauro e ripristino eventuali parti ammalorate degli infissi e delle inferriate.

Restauro superfici interne: pulitura, rimozioni depositi incoerenti, rimozione parti ammalorate, consolidamento ed eventuale ripristino parti asportate con materiali idonei, restauro e consolidamento affreschi interni, eventuale rimozione di strati pittorici recenti; restauro e consolidamento superfici lapidee interne, restauro e consolidamento superfici lignee interne, restauro della statua lignea, restauro degli intonaci. Adeguamento impianto di illuminazione, impianto di allarme e impianto dissuasione volatili.