Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Alle origini del libero Comune di Rimini, le cui magistrature furono riconosciute dall’imperatore Federico Barbarossa fin dal 1157, per decidere su questioni di interesse generale i notabili di Rimini si riunivano all’interno della cattedrale di Santa Colomba - di cui oggi rimangono solo pochi resti della torre campanaria - ma ben presto la comunità sentì il bisogno di dotarsi a questo scopo di un Palatium Comunis, il palazzo dell’Arengo, che venne eretto tra il 1204 e il 1207.
L’edificio si articolava in un ampio salone al piano superiore nel quale si riuniva il Consiglio del popolo e in un porticato ad archi a sesto acuto al piano terreno, dove i notai tenevano i loro banchi e veniva amministrata pubblicamente la giustizia. La torre campanaria fu aggiunta nel 1296, le sue campane annunciavano le riunioni, le condanne, la guerra. Subì rifacimenti e restauri nel 1562 e 1672 che ne cambiarono il volto, mentre il terremoto del 1916 fece ricomparire frammenti della merlatura e delle finestre polifore originali. A Gaspare Rastelli tra il 1919 e il 1923 si deve il rifacimento dell’edificio in forme neogotiche ispirate agli elementi originali riemersi.
Intorno al 1334 accanto all’Arengo venne eretto il palazzo del Podestà (Palatium Novum) con funzioni squisitamente residenziali. L’aspetto moderno con la facciata ad arcate a sesto acuto prospettanti la piazza è dovuto ai restauri del Rastelli, che replicò gli archi originali che guardavano verso la Cattedrale Santa Colomba, oggi sul retro dell’edificio. Al piano terra, dall'arco centrale del loggiato pendeva la corda con cui si eseguivano le pubbliche impiccagioni dei rei. L’ingresso sul lato corto, prospiciente Castel Sismondo, era sottolineato dall’arco con i simboli dei nuovi Signori, i Malatesta. Al piano superiore, merlato, si aprono cinque finestre minori. Subì anch'esso consistenti modificazioni nel XVI secolo e la forma attuale si deve ad un ripristino dei primi decenni del XX secolo.
I due palazzi dalle funzioni e caratteristiche proprie e differenti, assolvevano insieme al ruolo pubblico e privato del podestà cittadino. Furono quindi costruiti vicini uno all'altro e collegati da una scalinata che si affaccia sulla piazza Cavour.
Informazioni sullo stato della conservazione
Entrambi gli edifici hanno subito un consistente restauro in stile neogotico dal 1919 al 1923. Restauri successivi hanno poi interessato la struttura dei palazzi dopo i danneggiamenti della seconda guerra mondiale.
Lavori di rifunzionalizzazione hanno reso possibile l'utilizzo del palazzo del Podestà come sede di uffici comunali fino all'adattamento della struttura a sede espositiva per mostre d'arte moderna e contemporanea con il nome di FAR - Fabbrica Arte Rimini.
La grande sala del palazzo dell'Arengo dopo essere stata utilizzata per quattro secoli come sede del Consiglio fu riadattata ad ospitare il teatro fino alla costruzione del Teatro "Amintore Galli" nel 1857. Negli anni '80 si riappropriò della sua funzione originale per un breve periodo, ma dagli anni '90 è utillizzata come sede espositiva per mostre e iniziative culturali e istituzionali di pregio.
Entrambi i palazzi necessitano di lavori di riqualificazione e valorizzazione della struttura con adeguamento funzionale degli impianti.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La FAR - Fabbrica Arte Rimini in occasione di mostre temporanee segue i seguenti orari di apertura
da martedì a domenica 10-13 e 16-19
lunedì non festivi chiuso
Il palazzo dell'Arengo è aperto in occasione di mostre ed iniziative culturali.