Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Palazzo Marchesale Del Tufo, nel cuore di Matino, è simbolo della storia salentina e testimone di quasi un millennio di trasformazioni sociali, economiche e culturali. Nato intorno al 900 come presidio militare normanno con una torre di avvistamento sulla collina di Sant’Ermete, nel XIII secolo divenne una fortezza con sistemi difensivi, a testimonianza dell’importanza strategica dell’area. Tra Cinquecento e Settecento perse progressivamente la funzione militare, trasformandosi in residenza nobiliare e centro di potere economico.
Il massimo splendore iniziò nel 1644, quando i Del Tufo acquistarono il feudo di Matino. I marchesi promossero opere pubbliche, in particolare idrauliche: il Canale Reale e il Canale Universale furono fondamentali per la raccolta e distribuzione dell’acqua, risorsa preziosa che migliorò la vita della comunità ma accentuò anche le disuguaglianze sociali, essendo anche uno strumento di controllo politico. Tra Settecento e Ottocento, Matino prosperò grazie all’olio lampante, apprezzato nei porti europei, consolidando il ruolo del paese come centro commerciale internazionale. I Del Tufo ampliarono il palazzo, rendendolo un centro amministrativo, residenziale ed economico, e si distinsero per la passione nell’allevamento equino, incrociando stalloni arabi con quelli di Martina Franca e creando una linea rinomata in tutto il Regno di Napoli.
Le scuderie, particolarmente prestigiose, erano decorate con affreschi allegorici e simbolici. Nella Scuderia Piccola sono raffigurati simboli morali, religiosi e politici: il giovane marchese con un cane, simbolo di fedeltà; il marchese in partenza per la guerra; la marchesa con il seno scoperto, icona di fecondità; e uno schiavo tunisino che spulcia il figlio del marchese in cambio di melograni, intrecciando temi di schiavitù, scambi culturali e prosperità. La Scuderia Grande, cuore dell’allevamento e del commercio equino, presenta affreschi della Gerusalemme Liberata di Tasso, animali esotici e sulla volta un guerriero arabo che trafigge un leone, simbolo di forza e prestigio. Le 94 mangiatoie, ciascuna con il nome del cavallo, mostrano cura e attenzione per gli animali.
Il sottosuolo conserva cave di tufo, vie di fuga e ambienti rupestri; un timbro liturgico dell’XI secolo testimonia la presenza dei monaci basiliani, rendendo questi spazi un archivio della storia religiosa, agricola e quotidiana di Matino. La piccionaia facilitava le comunicazioni con Napoli, mentre gli stemmi nobiliari affrescati narrano alleanze tra Del Tufo, Pignatelli e Balsamo. Lo stile sobrio ed elegante degli affreschi, tipico della scuola napoletana, privilegia illusioni architettoniche e raffinata decorazione. Con il declino del sistema feudale, il palazzo subì un periodo di parziale abbandono: abitato da più famiglie in condizioni precarie, mantenne memoria dei Del Tufo attraverso la principessa Vargas, discendente della famiglia.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il Palazzo Marchesale Del Tufo versa attualmente in uno stato di conservazione che richiede interventi urgenti per garantirne la piena fruibilità e preservarne il valore storico e artistico. Pur mantenendo la sua struttura complessiva e molti elementi architettonici originari, alcune aree del palazzo mostrano segni evidenti di degrado: infiltrazioni di acque meteoriche stanno compromettendo parti delle coperture e delle murature, rischiando di danneggiare ulteriormente gli ambienti interni e gli elementi decorativi.
Le pitture murarie e gli affreschi, pur conservando gran parte della loro leggibilità, necessitano di restauro e consolidamento, per riavviarne i colori originali, proteggere le superfici dall’umidità e prevenire ulteriori deterioramenti. Alcuni dettagli ornamentali risultano sbiaditi o parzialmente compromessi, rendendo indispensabile un intervento di pulitura, consolidamento e protezione delle superfici pittoriche.
In sintesi, il palazzo necessita di lavori mirati per ripristinare l’agibilità totale, proteggere le strutture dall’acqua e dall’umidità, e recuperare la bellezza delle decorazioni artistiche, al fine di conservare questo prezioso patrimonio storico per le future generazioni.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
all'interno del palazzo vi è la biblioteca comunale e il museo MacMa di arte contemporanea che sono aperti lunedì mercoled e venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.

