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Attività principali dell'istituzione

ll complesso nuragico Conca ’e sa Cresia rappresenta uno dei principali complessi archeologici del territorio di Siddi e della Marmilla, inserito in un paesaggio intatto della Giara e caratterizzato da elevato valore storico, ambientale e identitario. La missione del sito è garantire la tutela del bene, promuoverne la conoscenza scientifica e renderlo pienamente accessibile alla comunità e ai visitatori.

Le attività già svolte in passato che verranno riproposte comprendono la ricerca archeologica avanzata, con ricognizioni di superficie, rilievi fotogrammetrici da drone, tecnologia LIDAR e indagini stratigrafiche, condotte da un’équipe internazionale coordinata dal Dr. Mauro Perra e dalla Dr. Emily Holt. Le ricerche già svolte miravano a definire cronologia e funzioni dei nuraghi dell’area, a ricostruire il rapporto tra insediamenti e paesaggio della Giara e a documentare le trasformazioni architettoniche e sociali che hanno interessato il sito nel tempo.

Accanto alla ricerca scientifica, il sito necessita di attività continuative per consentire la tutela e la fruizione, tra cui la ripulitura dalla vegetazione, il miglioramento dell’accessibilità in sicurezza e l’installazione di cartellonistica informativa bilingue, necessaria a garantire una visita chiara, sicura e rispettosa del bene.

Il nuraghe ha ospitato in passato per più annualità una summer school internazionale, che ha offerto agli studenti e ai giovani ricercatori formazione teorica e pratica sulle tecniche di scavo, sulla documentazione digitale e sull’analisi del paesaggio. Questa attività formativa contribuisce alla diffusione delle conoscenze sul patrimonio nuragico e rafforza il ruolo del sito come laboratorio scientifico e culturale aperto al pubblico.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 15.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il nuraghe Conca ’e sa Cresia versa in uno stato di conservazione che, pur preservando l’impianto originario, risulta oggi significativamente compromesso dalla presenza di una vegetazione molto fitta che ricopre quasi interamente la struttura. Arbusti, cespugli e piante di medio fusto sono cresciuti sia all’esterno sia negli interstizi delle murature, con un effetto di progressiva colonizzazione del monumento. Le radici più robuste, insinuandosi tra i conci e nelle aree di crollo, rappresentano un fattore di deterioramento strutturale potenzialmente rilevante, in quanto favoriscono spinte, distacchi e ulteriori disgregazioni della pietra basaltica.

Il percorso di accesso, pur essendo formalmente libero, non è attualmente fruibile in condizioni di sicurezza: l’area antistante il nuraghe e il sentiero che conduce alla base del monumento presentano un numero considerevole di massi, pietrame e materiale di crollo, che rendono difficoltoso l’avvicinamento anche per una semplice visita esterna. Questa situazione limita di fatto la possibilità di comprendere appieno la struttura e di osservarne i dettagli architettonici, in quanto solo alcune porzioni risultano visibili tra la vegetazione.

In assenza di interventi regolari di pulizia e manutenzione, la crescita incontrollata della flora e il progressivo accumulo di materiale lapideo rischiano di aggravare lo stato di conservazione del bene. Appare pertanto necessario programmare azioni integrate di sfalcio, disboscamento leggero, messa in sicurezza del percorso e monitoraggio delle murature, volte a ristabilire la piena leggibilità del monumento e a prevenire fenomeni di degrado irreversibile. Nonostante tali criticità, il nuraghe mantiene un valore storico e identitario di assoluto rilievo, la cui tutela richiede un intervento tempestivo e coordinato.