Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Olio su tavola "Trasfigurazione" di Lorenzo Lotto 1512
La Trasfigurazione, capolavoro che fa parte del corpus delle 4 opere lottesche ospitato presso il Museo Civico di Villa Colloredo Mels, risale al 1511 circa ed è stata commissionata all’artista dalla Confraternita dell’Antica Chiesa di Santa Maria in Castelnuovo; l’opera lascia trapelare influenze raffaellesche: paesaggio e figure vengono rappresentati con impeti patetici e moti espressivi molto profondi, gli apostoli si appiattiscono sul terreno, in totale assenza della prospettiva e delle sue regole, e si coprono il volto abbagliati dalla Trasfigurazione del Cristo, mettendo in evidenza tutta la distanza che li separa dal mondo ultraterreno di cui fanno parte Cristo e i Profeti Mosè ed Elia, che si trovano sopra di loro. L’opera è ricca di significati teologici e spirituali e Lotto sembra quasi non essere più lo stesso artista che ha realizzato il Polittico di San Domenico, appare evidente l’influenza di Raffaello che viene però tradotta in una nuova identità. Nella pala è rappresentato il momento in cui Gesù rivela agli apostoli la natura divina della sua persona. Sulla sommità di una collinetta, è raffigurato un Cristo dal volto sereno che accenna, con le tre dita della mano destra aperte, al dogma della Santa Trinità. I profeti Elia e Mosè, quest’ultimo con le tavole della legge ai suoi piedi, affiancano Gesù. In basso, separati dal resto della composizione anche attraverso un differente uso del colore, si trovano gli apostoli. Giovanni e Giacomo, con la mano alzata, si coprono il volto abbagliati dalla luce che accompagna il manifestarsi della presenza di Dio, mentre Pietro, futuro vicario di Cristo sulla terra, con in mano le chiavi attributo del custode del Paradiso, è in procinto di voltarsi.
Il supporto dell’opera (cm 300 x 203) è composto da cinque assi di legno di pioppo disposte verticalmente e spesse cm 2,8, alle quali si aggiunge una piccola tavoletta disposta orizzontalmente sul lato superiore del tavolato, a mo’ di tabella apicale. La superficie lignea è preparata a gesso e colla, con l’aggiunta di una miscela oleoresinosa applicata dal pittore al fine di impermeabilizzare la superficie e renderla meno assorbente nei confronti del legante oleoso della pellicola pittorica, per la quale Lorenzo Lotto utilizza una varietà di pigmenti e coloranti che sovrappone in stesure molto sottili, al fine di ottenere effetti cromatici particolarissimi.
Informazioni sullo stato della conservazione
A seguito di sopralluoghi effettuati recentemente da tecnici della Soprintendenza Beni Culturali delle Marche e da restauratori specializzati sono state riscontrate diverse problematiche derivanti soprattutto dalla recrudescenza di un pregresso attacco di insetti xilofagi, per contrastare la quale è stato fatto un primo intervento sulla stessa opera (oltre a un radicale intervento sugli arredi lignei ivi presenti e sull’altra opera ospitata nella sala, ovvero il maestoso Polittico di San Domenico), e dall’attuale sistema di sospensione a staffe, non adatto ad assicurare il corretto contenimento dell’opera. Nel sistema di sospensione a staffe, soprattutto, può essere riconosciuta la maggiore concausa di degrado: non a caso, importanti problemi conservativi che interessano il lato inferiore della tavola quali cadute di colore o sistemi di fenditure accompagnati da sollevamenti e distacchi sono localizzati in prossimità delle due staffe metalliche su cui poggia l’opera. Trattandosi di un manufatto dal peso stimato compreso tra i 100 e i 120 kg, le sole due staffe metalliche risultano del tutto insufficienti per la sua corretta distribuzione. Su ogni staffa insistono almeno 50 kg, perciò è inevitabile che si determini uno schiacciamento dei materiali costitutivi dell’opera.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Museo Civico di Villa colloredo Mels - orari di apertura:
dal martedi alla domenica 10,00 - 13,00 / 15,00 - 18,00
lunedi chiuso