Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Edificata nel 1100, forse dai Benedettini, era originariamente di forma gotica a tre navate ed intitolata a San Luca. Nel XIII secolo vi subentrarono gli Agostiniani, che avevano officiato fino ad allora la chiesa di Sant'Agostino fuori le mura, nell'area dell'attuale chiesa di San Pietro Martire. Gli Agostiniani modificarono e abbellirono la chiesa. Nel 1543, su disegno di Guido da Bellinzona, venne eretto il campanile nel quale, tre anni dopo, veniva sistemata la campana di bronzo. Il periodo di maggiore splendore questa chiesa lo raggiunse grazie alla munificenza dell'umanista Angelo Colocci, che adornò la chiesa di sculture, quadri ed affreschi eseguiti dai maggiori artisti marchigiani dell'epoca, fra i quali Pietro Paolo Agabiti, Claudio Ridolfi, Filippo Bellini e Andrea da Jesi. Nel 1600 la chiesa, che contava ben diciassette cappelle, fu intitolata a Sant'Agostino. Due secoli dopo, verso il 1830, su progetto dell'architetto Giovanni Grilli, venne trasformata in stile neoclassico, finché nel 1861, con la cacciata degli Agostiniani, venne chiusa al culto. Il suo patrimonio artistico andò perso, in parte venduto e in parte distrutto. Nel 1880 il campanile fu demolito. La chiesa, una volta sconsacrata, fu adibita a caserma, quindi - ceduta ai privati - fu deposito di bozzoli, negozio di ferramenta, sala da ballo e negozio di esposizione.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il bene necessita di importanti interventi di ristrutturazione.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il bene necessita di importanti interventi di ristrutturazione.

