I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione

La storia dell’Istituto di Urbino

Il decreto ministeriale del 19 agosto 1955 istituì in Urbino una Sottosezione di Archivio di Stato, trasformata poi in Sezione di Archivio di Stato con decreto ministeriale del 10 luglio 1965. Situato, fin dalla sua istituzione, in due inidonei saloni del palazzo ducale, sede dell’archivio notarile, l’istituto dal giugno del 1978 si trasferì al primo piano di Palazzo Corboli; dal 2007 ha la sua sede in Piano Santa Lucia, occupando una parte degli spazi complesso scolastico Giovanni Pascoli.

A differenza della Sezione di Fano, l’archivio che costituì il nucleo attorno al quale vennero ad aggregarsi gli altri fondi non fu quello comunale, da varie decine di anni depositato alla biblioteca universitaria, ed ivi inventariato ma l’archivio notarile.

La sezione è priva del materiale più antico. Infatti l’archivio dei duchi di Urbino è conservato attualmente presso l’Archivio di Stato di Pesaro (vedi Ducato di Urbino), presso l’Archivio di Stato di Firenze (vedi Diplomatico, Archivi signorili acquisiti, Ducato di Urbino) e presso l’Archivio Vaticano. Altra grave perdita è quella dell’archivio del tribunale della rota di Urbino di cui, ad eccezione di 40 buste (1548-1841) che si conservano nella Biblioteca universitaria nel fondo Archivio storico della Università non resta più nulla.

Carte delle corporazioni religiose sono conservate, tra l’altro, nell’AS Ancona (vedi Convento delle monache di S. Benedetto e Venerabile monastero delle monache di S. Maria Maddalena) e nella sezione di AS Gubbio (Monastero di S. Angelo di Gaifa) e un nucleo di documenti relativi all’Urbinate si trovano nella sezione di Archivio di Stato di Rimini (vedi Documenti dell’Urbinate). Atti di notai sono in AS Firenze, Archivi notarili.

Con la costituzione del Polo archivistico di Urbino sono stati depositati presso l’Archivio storico del Tribunale, quello del Comune, ad eccezione del fondo antico conservato presso la Biblioteca universitaria, l’Archivio storico dell’IRAB (Istituzioni riunite di Assistenza e Beneficenza).

Consistenza Archivio

  • 20.089 pezzi cartacei
  • 10 mappe

Consistenza Biblioteca

  • 1.105 volumi

Informazioni sugli orari di apertura dell'Archivio

La sala studio è aperta al pubblico, su prenotazione, coi seguenti orari:

Lunedi / Mercoledi / Giovedi/ Venerdi: 8.15 – 14.00

Martedi: 8.15- 17.00

Sabato: 8.15 – 13.45

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 2.500,00 €

 slide
 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto di restauro ha come oggetto il recupero di 4 pergamene riutilizzate, in epoca successiva, come rinforzo sul dorso delle coperte in cartone di quattro registri facenti parte del serie "Luogotenente di Urbino".

Questa serie riveste all’interno del patrimonio conservato nella sezione di Urbino una duplice importanza: da una parte, per il loro contenuto, che testimonia l’attività della cancelleria operante nella città di Urbino e nel suo territorio durante il XVII secolo; dall’altra, rappresentano una pregevole testimonianza di carattere artistico. Il dorso dei registri è infatti impreziosito da frammenti di manoscritti medievali finemente miniati contenenti testi religiosi, smembrati per ottenere pergamena da utilizzare come rinforzo per la struttura del volume. 

I primi due frammenti (Foto 1 e 2) tramandano porzioni di alcune Lettere paoline. Il frammento della Foto 3 raccoglie una serie di Regulae non meglio identificate, mentre il frammento della Foto 4 si configura come libro liturgico, contenente estratti da diversi testi biblici.

Una volta proceduto al distacco dei singoli supporti membranacei dal dorso dei volumi con piatti in cartone, le pergamene manoscritte verranno sottoposte ad una pulitura a secco per la rimozione del deposito superficiale incoerente, una leggera pulitura ad umido per rimuovere i depositi coerenti e le macchie, ed il supporto verrà infine umidificato e spianato per ridonare elasticità. 

In occasione del restauro sulle pergamene manoscritte verrà realizzata una documentazione fotografica ad alta risoluzione sia del recto che del verso, al fine di garantirne una più corretta e sicura fruizione da parte dell'utenza.

Per i volumi invece, che presentano un discreto stato conservativo, è prevista una manutenzione straordinaria. Le operazioni principali che verranno eseguite sono le seguenti: spolveratura; pulitura meccanica a secco per rimozione dei depositi coerenti ed eventuali macchie; risarcimento manuale della carta e sutura degli strappi, solo se necessario; applicazione di nuova pergamena sul dorso debordante sui piatti, in sostituzione di quella manoscritta distaccata; ove necessario si potrà prevedere la sostituzione dei nervi in cuoio o pelle allumata troppo infragiliti per poter svolgere la loro funzione di vincolo tra la coperta e il corpo del volume.

A termine dell'intervento, per le pergamene distaccate verrà realizzata una cartella conservativa in materiale acid free che verrà inserita all'interno dei contenitori d'archivio realizzati ad hoc per i singoli volumi. In questo modo si terrà memoria del legame tra le pergamene manoscritte distaccate e i volumi in cui erano state riutilizzate sul dorso.

All'interno dei contenitori verrà collocato in modo permanente un cartiglio a memoria del restauro recante, previa autorizzazione, i nominativi dei donatori che hanno contribuito all'intervento.

I donatori riceveranno un attestato con le indicazioni del restauro e la fotografia del bene restaurato.