Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il IV volume degli Indici alfabetici delle Parti dell’Archivio Notarile di Pesaro è un repertorio degli atti rogati in città nel periodo 1773-1815, che elenca alfabeticamente per nome del contraente: il tipo di atto in forma sommaria, la data, indicazione del notaio, e la carta. Si tratta di uno strumento di ricerca coevo, compilato presumibilmente dal notaio archivista dell’epoca ma ancora preziosissimo per le ricerche degli studiosi e come tale largamente utilizzato in sala di studio.
Il registro è contenuto nel fondo Notarile di Pesaro (1434-1879) che ha una consistenza di 6755 unità: bb. 207, voll. 6548.
Storia archivistica del fondo: I provvedimenti di Pio VII del 1822 avevano disposto la concentrazione della documentazione dell'Archivio notarile comunale di Montelabbate nell'Archivio notarile centrale di Pesaro, ma fu mantenuta per grazia nella propria sede di quel comune fino al 1846, quando fu trasferita definitivamente a Pesaro. Con lo stesso motu proprio fu conservata, per grazia, anche la documentazione degli archivi notarili comunali di Gradara, Mombaroccio e Sant'Angelo in Lizzola, quest'ultimo confluitovi dopo il 1859. Da una indagine del 1877, effettuata a Pesaro da un funzionario della Soprintendenza agli Archivi romani, fu rilevata la presenza di atti notarili a partire dal 1434, senza che ne fosse indicata la consistenza; analogamente scrisse Giuseppe Mazzatinti nel 1900. In entrambi i casi venne segnalata la presenza anche di atti giudiziari prodotti dal Vicario, dal Consiglio di mercatura, dal Podestà, dal Luogotenente di Pesaro, oltre ad atti di Stato civile prodotti durante il Regno d'Italia napoleonico.
La parte più antica del fondo fu versata nel 1959 dall'Archivio notarile distrettuale di Pesaro alla Sezione di Archivio di Stato. Ulteriori versamenti furono effettuati negli anni 1975, 1981, 1994, 2007, 2009 e comprendono, oltre ai protocolli dei notai di Pesaro, anche la documentazione degli Archivi notarili mandamentali soppressi di Cagli, Fossombrone, Macerata Feltria, Mondavio, Pennabilli, Pergola, San Leo, Sant'Agata Feltria, Sant'Angelo in Vado.
Un primo inventario fu redatto nel 1965 dall'allora direttore Gian Galeazzo Scorza, aggiornato nel 2010 da Sara Cambrini e Maria Neve Fogliamanzillo.
Descrizione del fondo: La documentazione del primo versamento del 1959 comprende: atti di 444 notai che rogavano nella piazza di Pesaro (voll. 5454, 1434 - 1879), registri dei rogiti dei notai forestieri (voll. 4, 1658 - 1816), copie d'archivio (bb. 207, 1755 - 1861), registro delle copie estratte (vol. 1, 1822 - 1853), registri di spese per estrazioni di copie (voll. 2, 1814 - 1822), inventari, visite e matricole (voll. 6, 1658 - 1829), repertori e indici dei notai (voll. 113, 1794 - 1878), repertori generali dell'archivio (voll. 5, 1778 - 1876), repertori e indici delle parti (voll. 24, sec. XVI - sec. XIX).
Per la parte versata dal 1975 al 2009, ancora in fase di riordinamento, si rilevano: atti di 36 notai che rogavano sulla piazza di Pesaro (voll. 939, 1817 - 1906).
Informazioni sullo stato della conservazione
Il registro presenta una coperta semi floscia, con piatti in cartone alla forma; il dorso in cartone era rinforzato con pergamena incollata, debordante sui due piatti anteriore e posteriore di circa 4,5 cm. Ad oggi rimangono solo alcune delle porzioni incollate sul cartone dei piatti, totalmente mancante invece la parte del dorso. Sul piatto anteriore in cartone è presente l’iscrizione ad inchiostro “Pesaro”, al di sotto di questa è poi presente un’altra iscrizione, sicuramente posteriore, recante gli anni di riferimento ”a. 1773-1815”; l’anno “1815” presenta poi una ripassatura a inchiostro nero moderno.
Le dimensioni in mm del registro sono: (h) 360 x (l) 250 x (s) 100; risulta costituito da 328 carte cucite in 14 fascicoli tramite 3 nervi singoli in cuoio.
E' presente una cartulazione originale, in numeri arabi, posti sull’angolo in alto a destra di ciascuna carta (cc. 1-327). La prima carta col “Repertorium” risulta priva di cartulazione, in fase progettuale si appone a matita sull’angolo in alto a destra in numeri romani (c. I).
Il suo stato conservativo risulta mediocre e richiede un intervento di restauro vista l'elevato numero di consultazioni da parte dell'utenza. Il maggiore degrado che si evidenzia è la totale perdita della funzionalità della legatura originale. Il cuoio utilizzato per i nervi si presenta molto lacunoso, infragilito, assottigliato, e per tale ragione non svolge più la sua funzione, ovvero tenere uniti i 14 fascicoli di cui è composto il volume. Ad oggi i fascicoli, con cucitura centrale in filo di refe, risultano tutti slegati. Anche i due piatti in cartone, avendo perso l’indorsatura rinforzata in pergamena, risultano distaccati dal corpo del volume.
I degradi dei piatti in cartone sono i seguenti: deposito incoerente e coerente su tutta la superficie, infragilimento e deformazioni causate principalmente da umidità, lacune anche di media estensione in entrambi i piatti, pieghe e strappi di lieve entità.
Le carte del volume invece versano in un discreto stato conservativo, non si rilevano danni legati alle mediazioni grafiche, che risultano abbastanza stabili, né danni di natura biologica.
I degradi principali sono di natura meccanica, dovuti ad un’intensa attività di consultazione, si rilevano infatti: piccole lacune, strappi e lacerazioni, macchie, un leggero imbrunimento del taglio anteriore, perimetro delle carte usurato e con pieghe in corrispondenza degli angoli, allentamento delle cuciture centrali in filo di refe, distacco di alcune carte. Lungo il margine inferiore della c.259 era presente uno strappo che è stato fermato con delle piccole fasce in carta rettangolari incollate sia sul recto che sul verso della carta, che in occasione del restauro verranno rimosse.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il registro è consultabile presso l'Archivio di Stato di Pesaro.
La sala studio è aperta al pubblico, su prenotazione, da lunedì a venerdì dalle 8.15 alle 19.00 e il sabato dalle 8.15 alle 13.45.
Info e prenotazioni: as-pu.salastudio@cultura.gov.it

