Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il pregevole manufatto fa parte della serie delle edicole-naiskoi con il defunto a banchetto rinvenute a Lilibeo, note come "edicole Salinas" a partire dal primo gruppo di 13 acquistate dal direttore del Museo di Palermo nel 1895, di provenienza incerta. Questa edicola, di recente rinvenimento, proviene dalla zona della Salinella nei pressi dell'antico bacino portuale di Punta d'Alga, a poca distanza dalla necropoli ellenistico romana di via del Fante. Realizzata in calcarenite stuccata e dipinta sulla fronte e sui lati, con retro intonacato (h. max 71, largh. 54, prof. max 40), ne rimane la porzione centrale a modo di tempietto distilo semplificato; non si osservanoinfatti tracce di colonne o semicolonne, mentre sulla parte superiore si osserva una porzione aggettante che, dalla forma rastremata della pietra rimanente, doveva appartenere al geison di un timpano.
Il quadro centrale si estende per circa la metà dell’altezza lasciando spazio, al di sotto e davanti di esso, a quello che, per confronto con esemplari simili, doveva essere un piano d’altare (zoccolo).
All’interno del quadro è dipinta, ad affresco e a secco, una scena di banchetto incentrata su un personaggio maschile disteso su un letto conviviale e poggiato su due cuscini verdi. Il corpo dell’uomo è rappresentato con linee veloci e poco precise, solo le aree dell’incarnato, viso e braccia, sono campite di un colore rosaceo. L’uomo si poggia con il braccio sinistro ai cuscini e con il braccio destro porge un kantharos verde verso la donna che sta seduta davanti ad esso e che tende il braccio sinistro. Gli abiti della donna sono variopinti, il chitone è di colore verde-blu, mentre l’himation che le avvolge le gambe è giallo, le pieghe ed i contorni sono rossastri. La donna ha i capelli bruni ornati una coroncina con foglioline verdi, probabilmente di alloro. La scena è arricchita di diversi particolari, tra i due personaggi si trova un tavolino tondo a tre gambe con piedi leonini, di colore rosso-bruno, sul quale sono poggiate probabilmente delle vivande mentre sulla parete di fondo sono appesi diversi oggetti, tra i quali simboli religiosi punici e greci come il crescente lunare rivolto verso il basso e il segno di Tanit.
Sulla porzione di parete rimanente alla sinistra del quadro centrale, vi sono i resti di un piccolo servo, probabilmente un giovane del quale sopravvivono ancora le gambe scoperte ed un gonnellino bianco; resti del Caduceo e del segno di Tanit sulla parasta laterale sinistra. La raffigurazione dei defunti quali "eroi" -indicati come tali in altri esemplari con iscrizione - e la presenza del rilazo/tavola per offerte rituali, connota questo piccolo monumento nell'ambito del culto eroico greco-ellenistico, inducendo ad ipotizzare una funzione votiva, nell'ambito di un'are sacra dedicata al culto di eroi o antenati, in una zona limitrofa alla necropoli. Come le altre edicole dipinte lilibetane, si data al II-I sec. a.C.
Informazioni sullo stato della conservazione
L’edicola funeraria nel complesso presenta un discreto stato di conservazione, pur essendo lacunosa in molte parti. La porzione maggiormente compromessa è la scena centrale dipinta affetta da numerose lacune della pellicola pittorica. Si riscontra la presenza di sollevamenti e distacchi con conseguente caduta e perdita del film pittorico, particolarmente evidenti nell'angolo inferiore sinistro del quadro centrale. Tale degrado è dovuto molto probabilmente all’applicazione di una protettivo che alterandosi nel tempo ha causato lo strappo della pellicola pittorica dal supporto.
In seguito alla valutazione dello stato di conservazione del bene, si articoleranno con le seguenti fasi:
1. documentazione fotografica e analisi preliminare con relazione dettagliata; 2. riadesione della pellicola pittorica distaccata dal supporto originale con adesivo idoneo per materiali litici, con particolare attenzione all'allineamento e continuità visiva delle decorazioni; 3. incollaggio dei frammenti di pellicola pittorica caduti con lo stesso adesivo di cui sopra, per integrazione parti lacunose della scena centrale; 4. integrazione cromatica a puntinato per ricostruire visivamente le lacune senza alterare l'autenticità storica e artistica dell'opera.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il bene è esposto presso il Museo archeologico regionale Lilibeo-Marsala, sede del Parco archeologico di Lilibeo-Marsala.
Il Museo è fruibile dal martedì alla domenica, dal 1° ottobre al 31 marzo: ore 9.00-19.30; dal 1° giugno al 30 settembre: ore 9.00-24.00; dal lunedì alla domenica dal 1° aprile al 30 maggio: ore 9.00-24.00.