Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La fondazione del conservatorio e della chiesa è avvenuta in un periodo di forte cambiamento per le istituzioni ecclesiastiche e urbane della Valdelsa, dopo la creazione della diocesi di Colle nel 1592. Questo sviluppo è stato guidato dall'elezione della "terra in città et la collegiata in cattedrale". La chiesa di San Pietro, associata al Conservatorio, è stata eretta grazie all'iniziativa di Pietro Usimbardi per offrire alla città un luogo di clausura femminile e per soddisfare le esigenze religiose e sociali dell'epoca. Pietro Usimbardi, originario di Colle e membro di una famiglia di mercanti, si è avvicinato alla corte medicea, che ha contribuito alla sua carriera ecclesiastica, portandolo a diventare vescovo di Arezzo nel 1589 e poi a promuovere la fondazione del monastero agostiniano di Colle. Sopra l’entrata della chiesa ci sono iscrizioni che indicano l'anno di costruzione, la dedicazione a San Pietro e il nome del fondatore. Il progetto della chiesa è attribuito a Giorgio Vasari il giovane, come dimostrano i suoi disegni conservati agli Uffizi. I lavori sono stati avviati nei primi anni del Seicento e la chiesa è stata consacrata intorno al 1610. Sebbene il progetto originale prevedesse un portico e una chiara separazione tra la zona di clausura e quella pubblica, la struttura attuale ha subito alcune modifiche. La facciata è semplice e sobria, coerente con la funzionalità conventuale e il linguaggio architettonico che predilige l'essenzialità. Gli unici elementi di decoro sono con il portale con bugnato liscio sovrastato da un timpano spezzato e lo stemma degli Usimbardi. La planimetria è a navata unica con altari laterali e presbiterio rialzato, tipica delle chiese conventuali seicentesche che focalizzavano la visione sull'altare maggiore. L'aula è divisa in tre campate: le prime due con volte a crociera, la terza (il presbiterio quadrangolare) con volta a botte. Le pareti interne presentano cornici in stucco e tre grandi altari, tutti di stile tardo rinascimentale, caratterizzati da colonne e decorazioni in finto marmo. Dal punto di vista artistico, la Chiesa di San Pietro conserva opere significative. L'altare maggiore ospita un dipinto dell'Assunzione della Madonna e dei Santi Pietro e Agostino, opera di Pier Dandini. Questo dipinto, pur non essendo originariamente creato per la chiesa, è stato adattato quando è stata riconsacrata nel 1673. Presenta caratteristiche barocche, con una composizione dinamica e un uso particolare della luce. Sull'altare laterale sinistro si trova un dipinto di San Nicola da Bari. Questo dipinto rappresenta il santo in un atto di benedizione e presenta delle scene miracolose ai suoi piedi. L'altare destro è decorato con un dipinto della Madonna col Bambino, circondata da figure di santi, realizzato da Annibale Mazzuoli. Anche questo lavoro riflette le tendenze barocche, con una composizione che rimanda alla pittura della controriforma e alle influenze della scuola bolognese.
Informazioni sullo stato della conservazione
Ad oggi si riscontra uno stato generale di conservazione dignitoso. La facciata presenta segni di usura del tempo e la necessità di interventi di recupero localizzati. Gli intonaci sembrano in buono stato ma manca una manutenzione globale e uniforme. Anche il portale ligneo di ingresso e il suo apparato decorativo in facciata risultano in media in buone condizioni e anche qui manca una manutenzione per la cura e valorizzazione del bene. All’interno si rilevano alcune criticità che necessitano di intervento urgente come le infiltrazioni dal tetto che hanno interessato anche parte della volta a botte portandola al cedimento e forti segni di umidità alla base delle pareti che in alcune zone ha portato allo sfaldamento del sistema lapideo decorativo e degli intonaci. Si sottolinea che non sono state fatte indagini strutturali, per le quali si rimanda a successivi approfondimenti, e che potrebbero rendere necessari ulteriori lavori di consolidamento.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Gli spazi della Chiesa risultano chiusi e non fruibili al pubblico. L’immobile, ancora consacrato, dovrà ricevere idonea autorizzazione da parte della curia per un utilizzo diverso da quello ecclesiastico. Gli spazi risultano non riscaldati e privi di un impianto elettrico adeguato a sostenere funzioni diverse da quella clericale. Anche gli arredi dovranno essere rivisti e ripensati in base alle nuove funzioni dello spazio al fine di renderlo fruibile e utilizzabile.

