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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Nei giardini antistanti la Chiesa, nel centro di Coriano, nel 1973 venne eretto il Monumento ai caduti di tutte le guerre, opera dello scultore istriano Vittorio D’Augusta e dell’ingegner Pino Ferri. La struttura commemora le vittime delle guerre mondiali (soldati, civili, vittime ignote), suggerendo con sua ampia concavità il silenzio del ricordo. Una citazione di Salvatore Quasimodo, “Ed è morte uno spazio nel cuore”, è iscritta alla base del Monumento. Il monumento è potente e solenne nel suo silenzio rievocativo. Segni concavi, ungulati che sono la cifra di D’Augusta, feriscono le steli che cadono verso terra, simboli d’ignoti militi caduti. La stele bronzea spaccata in due evoca quello “spazio del cuore” ferito dalla morte, quel dolore che necessita della memoria per essere rivissuto, sublimato e lenito.
Informazioni sullo stato della conservazione
La pavimentazione della ampia conca necessità di nuova pavimentazione.
La stele bronzea e l'epigrafe alla base del monumento necessitano di manutenzione così come l'arredo circostante ( aiuole ) e scalinata
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
sempre aperto e visibile
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA
RACCOLTA FONDI
Raccolta aperta
FASE ATTUATIVA
Raccolta fondi
IMPORTO 70.000,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
nuova pavimentazione del monumento e
Opere di finitura
riqualificazione arredo e scalinata adicente
manutenzioe stele in bronzo e epigrafe
La struttura commemora le vittime delle guerre mondiali (soldati, civili, vittime ignote), suggerendo con sua ampia concavità il silenzio del ricordo. Una citazione di Salvatore Quasimodo, “Ed è morte uno spazio nel cuore”, è iscritta alla base del Monumento. Inaugurato nel 1973, il monumento è potente e solenne nel suo silenzio rievocativo. Segni concavi, ungulati che sono la cifra di D’Augusta, feriscono le steli che cadono verso terra, simboli d’ignoti militi caduti. La stele bronzea spaccata in due evoca quello “spazio del cuore” ferito dalla morte, quel dolore che necessita della memoria per essere rivissuto, sublimato e lenito.